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Max Coppeta – Suspence
La mostra nasce da una riflessione sul concetto di Suspense, su un gioco che coniuga l’attesa e la sospensione al filo sottile della meraviglia.
Comunicato stampa
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La mostra nasce da una riflessione sul concetto di Suspense, su un gioco che coniuga l'attesa e la sospensione al filo sottile della meraviglia e a uno stato di tensione cinematografica che diventano per l'artista effetto luminoso e stratagemma per bloccare e perpetrare nel tempo gli istanti della vita.
Fortemente legato ad un gusto di stampo cinetico dove l'attuale lascia il posto al fattuale, Max Coppeta (Sarno, 1980) disegna una visione eterocosmica che assume la luce come ingrediente totalizzante, come collante privilegiato tra l'opera e lo spazio, tra la fissità dell'oggetto e il movimento prodotto dall'inevitabile mormorio del getto luminoso.
Consapevole che la comprensione nella logica del ragionamento agisce allo stesso modo della percezione nella logica del sensorio e che il pubblico è un interprete che apre gli occhi e le orecchie ai messaggi trasmessi dalla forma, Coppeta elabora un discorso che si nutre di regola e caso, di strutture mobili o immobili, di procedimenti che volgono lo sguardo all'asimmetrico e al simmetrico cadenzare ritmico della forma per riunire sotto uno stesso cielo estetico, il manuale, il materiale e il mentale, fino a elaborare un rebus visivo che fa i conti con le logiche instabili della quotidianità. Le sue opere recenti mostrano una pronunciata forma di atarassia che non è soltanto assenza di agitazione o tranquillità, ma anche segnale di una pulizia, di una precisione, di una predisposizione alla regola che, sotto i colpi della luce, volge verso l'inaspettato, il casuale.
Partendo da un vocabolario d'impostazione teatrale, il lavoro proposto da Coppeta si nutre oggi di spazio, di tempo, di attese, di situazioni concave e convesse che, se da una parte mirano a far esplodere con attenzione l'opera nell'ambiente, dall'altra invitano lo spettatore a muovere l'inanimato, a trovare l'angolazione privilegiata di atmosfere vitree e acquose che evocano luoghi, ambienti, stati d'animo.
Fortemente legato ad un gusto di stampo cinetico dove l'attuale lascia il posto al fattuale, Max Coppeta (Sarno, 1980) disegna una visione eterocosmica che assume la luce come ingrediente totalizzante, come collante privilegiato tra l'opera e lo spazio, tra la fissità dell'oggetto e il movimento prodotto dall'inevitabile mormorio del getto luminoso.
Consapevole che la comprensione nella logica del ragionamento agisce allo stesso modo della percezione nella logica del sensorio e che il pubblico è un interprete che apre gli occhi e le orecchie ai messaggi trasmessi dalla forma, Coppeta elabora un discorso che si nutre di regola e caso, di strutture mobili o immobili, di procedimenti che volgono lo sguardo all'asimmetrico e al simmetrico cadenzare ritmico della forma per riunire sotto uno stesso cielo estetico, il manuale, il materiale e il mentale, fino a elaborare un rebus visivo che fa i conti con le logiche instabili della quotidianità. Le sue opere recenti mostrano una pronunciata forma di atarassia che non è soltanto assenza di agitazione o tranquillità, ma anche segnale di una pulizia, di una precisione, di una predisposizione alla regola che, sotto i colpi della luce, volge verso l'inaspettato, il casuale.
Partendo da un vocabolario d'impostazione teatrale, il lavoro proposto da Coppeta si nutre oggi di spazio, di tempo, di attese, di situazioni concave e convesse che, se da una parte mirano a far esplodere con attenzione l'opera nell'ambiente, dall'altra invitano lo spettatore a muovere l'inanimato, a trovare l'angolazione privilegiata di atmosfere vitree e acquose che evocano luoghi, ambienti, stati d'animo.
02
dicembre 2016
Max Coppeta – Suspence
Dal 02 dicembre 2016 al 25 febbraio 2017
arte contemporanea
Location
ART IN GALLERY
Milano, Via Bernardino Telesio, 23, (Milano)
Milano, Via Bernardino Telesio, 23, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 11-19
Vernissage
2 Dicembre 2016, ore 19:00
Autore
Curatore