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Max Gatto – CODICE URBANO
In occasione della notte bianca della città di Melegnano ,CODICE URBANO e’ la mostra personale di Max Gatto membro non solo della famosissima TDK crew di Milano ma anche della CBS crew di Los Angeles
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dopo mesi di preparazione siamo finalmente pronti per mettere in scena questa mostra antologica di uno dei piu attivi writer d'italia.
In occasione della notte bianca della città di Melegnano ,CODICE URBANO e' la mostra personale di Max Gatto membro non solo della famosissima TDK crew di Milano ma anche della CBS crew di Los Angeles.
Quale luogo migliore “il castello Mediceo di Melegnano” per ospitare la mostra personale del “re” dei writer.
Un percorso suggestivo ,in una notte che non poteva essere che “in bianco” ,per lasciarsi guidare nella storia delle sue origini
dal lontano 86 ad oggi con opere che traggono ispirazione dalle origini del movimento sino alle influenze piu attuali
con l'utilizzo di materiali innovativi per la realizzazione di un opera.
Rappresentazione pittorica urbana con poetica.
Saggio critico di Lorenzo Bonini
Fino agli inizi del Novecento le differenze tecniche e formali tra un quadro e
un testo letterario o tra un testo letterario e un'opera musicale apparivano nette, evidenti. E’
proprio invece del rinnovamento operatosi nel linguaggio artistico di questo secolo lo scambio
di tecniche e nozioni tra le varie arti: spesso la scultura tende a essere azione e il teatro si fonde
con essa, anche la musica utilizza nella notazione procedimenti di tipo pittorico, la poesia si
fa azione o disegno, la pittura usa lettere alfabetiche, geroglifici e parole o assume il rilievo
plastico della scultura. Ma già alla fine dell'Ottocento i poeti francesi Rimbaud e Mallarmé si
erano mossi su questa strada. Nel sonetto Vocali Rimbaud faceva corrispondere alle vocali
determinati colori, in un'implicita ricerca di sintesi tra poesia e pittura. Mallarmé cercava di
movimentare il testo poetico con la varietà dei caratteri tipografici e con la distribuzione delle
parole per raggruppamenti in punti diversi della pagina, inoltre utilizzava spazi bianchi, che «la
versificazione esige come silenzi» secondo quanto dichiarava. Precedenti della moderna «poesia
visiva» e di tanta parte dello sperimentalismo contemporaneo, sono qui, nella pittura cubista
di Braque, Picasso, Gris e altri. Negli esperimenti successivi In Rare-azioni del 1915 di Corrado
Govoni per esempio, dei Futuristi e nelle opere di Fortunato De Pero, Filippo Tommaso Marinetti
e di Guillaume Apollinaire. Il “paroliberismo futurista” rinuncia esplicitamente alla disposizione
tipografica tradizionale per trasformarsi in una «visione sintetica simultanea».
Quindi nulla di diverso dai contemporanei graffiti writing e street art, definizioni utilizzate per
inquadrare quelle manifestazioni artistiche compiute in spazi pubblici, dove l’artista intende
creare un'opera d'arte che si contestualizzi nello spazio che la circonda, creando quell’impatto che
interagisce con un pubblico diversificato, che peraltro non ha scelto di visionare quell'opera.
Il concetto è facilmente riconducibile all'idèa di performance nata negli anni settanta, nonostante
una maggiore eterogeneità e differenze sostanziali di tecniche in gioco con l'aggiunta del
tentativo di proporre un'opera duratura nel tempo. Si può inoltre affermare che street art ha
maturato nel corso degli ultimi anni una connotazione culturale propria, con tendenze stilistiche
che si manifestano in molteplici discipline. Ed è evidente come i writer con la ricerca continua
di nuovi stilemi, abbiano permeato qualsiasi produzione rivolta ai giovani, dimostrando la
forza dell'impatto e la persistenza di manifestazione sociale, culturale e artistica, diffusa in
tutto il pianeta, basata sull'espressione della propria creatività tramite interventi pittorici sul
tessuto urbano. Spesso correlata a essa sono gli atti dello scrivere il proprio nome d'arte (tag)
diffondendolo come fosse un logo che è spesso associato ad atti di vandalismo, poiché numerosi
adepti utilizzano come supporti espressivi mezzi pubblici o edifici d’interesse storico e artistico.
Questo fondersi di discipline e di tecniche stilistiche non è altro, che la strada nuova che segue
la vecchia via, ridisegnandone ancora una nuova per i posteri. Massimiliano Gatti, Max Gatto il
cui nome (tag) è sinonimo street art, interpreta la forma del nostro tempo e contribuisce al suo
sviluppo. Egli è l'esempio dell'artista dotato di sensibilità verso il futuro, ed è fermo nella sua
asserzione secondo la quale sta vivendo in una nuova rifioritura dell'arte. Ed è giusto dire che la
Storia dell'Arte riflette la più grande storia del mondo e che l'arte di ogni tempo è direttamente
legata alle caratteristiche del suo periodo, secondo quello che il popolare storico S. Kubler ha
chiamato "La forma del tempo".
Questa dimensione del senso comune assume l'aspetto della verità ricordando semplicemente che
Platone non aveva spazio per gli artisti nella sua Repubblica, ma che Leonardo fornì il paradigma
dello spirito dell'invenzione e della creatività generando il Rinascimento.
Il fascino esercitato da street art, quale rinnovamento e nuova comunicazione, rappresentano il
marchio dell'arte contemporanea e, parlare di queste avvenimenti con Max Gatto, diventa molto
più incline se a dialogare e discutere lo si lascia usare il linguaggio da pittore, con quell'interesse
d’artista per il soggetto e per il contenuto, per gli strumenti quali: la trama, il colore, la linea, la
forma e il significato, lo sguardo sorridente d’artista pittore, dall’atelier stradale nelle contrade del
mondo, di uomo del presente, che vive sull'onda dell'impulso poetico del linguaggio dei writing,
che elargisce principi pittorici dedicati alla figura dell'uomo, al tema sociale, per spingersi oltre alla
denuncia sino all’ironia, assestando sferrando colpi suggerisce e trasmette il fatto, l’avvenimento.
Questi multiformi fattori si mescolano per generarsi in un tessuto visivo in costante progresso,
in cui le diverse serie, costituiscono i fotogrammi successivi di un film mentale in emergenza,
inframmezzandosi nella trama densa della sensibilità dell'artista nei confronti del magma
emozionale della vita quotidiana nelle sue città del mondo.
Luoghi pitturati e divulgati nelle strade, sui palazzi, nelle piazze, sopra i muri delle lontane periferie
dimenticate dai cieli urbani, mutano e si trasfigurano in icone cittadine ambientali di Milano,
Londra, Parigi, New York, Roma, Los Angeles, Tokio e Barcellona, attraverso soggetti e tematiche
di avvenimenti mondiali, di guerre, di torture esercitate dall'uomo sull'uomo e di fame nel mondo.
Alcuni dei lavori presenti sulle pareti e in catalogo, sono già stati esposti in mostre personali e
collettive e riflettono l'inventiva, l'irrequietezza di quest'artista del nostro tempo.
Tutte queste raffigurazioni sono le pulsazioni aleatorie e imprevedibili della coscienza percettiva
dell'autore, dove l'oggetto visivo non si rivolge più alla realtà razionale che è stata il suo punto
di partenza, ma attinge alla molteplicità degli infiniti desideri di denuncia critica, che da tempo il
consumismo ha approvato e inventato per la massa.
E' la manifestazione di uno sfogo vitalista allo stato puro proiettato nell'ampia prospettiva della
nostra modernità. Questo brivido di libertà sconvolge i formalismi legati alla persistenza retinica
dei nostri pregiudizi visivi: ecco lo sguardo dissacrante che un uomo del presente proietta sul
nostro tempo, nel luogo in cui il tempo cambia e l'arte cambia.
Milano 15.06.011
In occasione della notte bianca della città di Melegnano ,CODICE URBANO e' la mostra personale di Max Gatto membro non solo della famosissima TDK crew di Milano ma anche della CBS crew di Los Angeles.
Quale luogo migliore “il castello Mediceo di Melegnano” per ospitare la mostra personale del “re” dei writer.
Un percorso suggestivo ,in una notte che non poteva essere che “in bianco” ,per lasciarsi guidare nella storia delle sue origini
dal lontano 86 ad oggi con opere che traggono ispirazione dalle origini del movimento sino alle influenze piu attuali
con l'utilizzo di materiali innovativi per la realizzazione di un opera.
Rappresentazione pittorica urbana con poetica.
Saggio critico di Lorenzo Bonini
Fino agli inizi del Novecento le differenze tecniche e formali tra un quadro e
un testo letterario o tra un testo letterario e un'opera musicale apparivano nette, evidenti. E’
proprio invece del rinnovamento operatosi nel linguaggio artistico di questo secolo lo scambio
di tecniche e nozioni tra le varie arti: spesso la scultura tende a essere azione e il teatro si fonde
con essa, anche la musica utilizza nella notazione procedimenti di tipo pittorico, la poesia si
fa azione o disegno, la pittura usa lettere alfabetiche, geroglifici e parole o assume il rilievo
plastico della scultura. Ma già alla fine dell'Ottocento i poeti francesi Rimbaud e Mallarmé si
erano mossi su questa strada. Nel sonetto Vocali Rimbaud faceva corrispondere alle vocali
determinati colori, in un'implicita ricerca di sintesi tra poesia e pittura. Mallarmé cercava di
movimentare il testo poetico con la varietà dei caratteri tipografici e con la distribuzione delle
parole per raggruppamenti in punti diversi della pagina, inoltre utilizzava spazi bianchi, che «la
versificazione esige come silenzi» secondo quanto dichiarava. Precedenti della moderna «poesia
visiva» e di tanta parte dello sperimentalismo contemporaneo, sono qui, nella pittura cubista
di Braque, Picasso, Gris e altri. Negli esperimenti successivi In Rare-azioni del 1915 di Corrado
Govoni per esempio, dei Futuristi e nelle opere di Fortunato De Pero, Filippo Tommaso Marinetti
e di Guillaume Apollinaire. Il “paroliberismo futurista” rinuncia esplicitamente alla disposizione
tipografica tradizionale per trasformarsi in una «visione sintetica simultanea».
Quindi nulla di diverso dai contemporanei graffiti writing e street art, definizioni utilizzate per
inquadrare quelle manifestazioni artistiche compiute in spazi pubblici, dove l’artista intende
creare un'opera d'arte che si contestualizzi nello spazio che la circonda, creando quell’impatto che
interagisce con un pubblico diversificato, che peraltro non ha scelto di visionare quell'opera.
Il concetto è facilmente riconducibile all'idèa di performance nata negli anni settanta, nonostante
una maggiore eterogeneità e differenze sostanziali di tecniche in gioco con l'aggiunta del
tentativo di proporre un'opera duratura nel tempo. Si può inoltre affermare che street art ha
maturato nel corso degli ultimi anni una connotazione culturale propria, con tendenze stilistiche
che si manifestano in molteplici discipline. Ed è evidente come i writer con la ricerca continua
di nuovi stilemi, abbiano permeato qualsiasi produzione rivolta ai giovani, dimostrando la
forza dell'impatto e la persistenza di manifestazione sociale, culturale e artistica, diffusa in
tutto il pianeta, basata sull'espressione della propria creatività tramite interventi pittorici sul
tessuto urbano. Spesso correlata a essa sono gli atti dello scrivere il proprio nome d'arte (tag)
diffondendolo come fosse un logo che è spesso associato ad atti di vandalismo, poiché numerosi
adepti utilizzano come supporti espressivi mezzi pubblici o edifici d’interesse storico e artistico.
Questo fondersi di discipline e di tecniche stilistiche non è altro, che la strada nuova che segue
la vecchia via, ridisegnandone ancora una nuova per i posteri. Massimiliano Gatti, Max Gatto il
cui nome (tag) è sinonimo street art, interpreta la forma del nostro tempo e contribuisce al suo
sviluppo. Egli è l'esempio dell'artista dotato di sensibilità verso il futuro, ed è fermo nella sua
asserzione secondo la quale sta vivendo in una nuova rifioritura dell'arte. Ed è giusto dire che la
Storia dell'Arte riflette la più grande storia del mondo e che l'arte di ogni tempo è direttamente
legata alle caratteristiche del suo periodo, secondo quello che il popolare storico S. Kubler ha
chiamato "La forma del tempo".
Questa dimensione del senso comune assume l'aspetto della verità ricordando semplicemente che
Platone non aveva spazio per gli artisti nella sua Repubblica, ma che Leonardo fornì il paradigma
dello spirito dell'invenzione e della creatività generando il Rinascimento.
Il fascino esercitato da street art, quale rinnovamento e nuova comunicazione, rappresentano il
marchio dell'arte contemporanea e, parlare di queste avvenimenti con Max Gatto, diventa molto
più incline se a dialogare e discutere lo si lascia usare il linguaggio da pittore, con quell'interesse
d’artista per il soggetto e per il contenuto, per gli strumenti quali: la trama, il colore, la linea, la
forma e il significato, lo sguardo sorridente d’artista pittore, dall’atelier stradale nelle contrade del
mondo, di uomo del presente, che vive sull'onda dell'impulso poetico del linguaggio dei writing,
che elargisce principi pittorici dedicati alla figura dell'uomo, al tema sociale, per spingersi oltre alla
denuncia sino all’ironia, assestando sferrando colpi suggerisce e trasmette il fatto, l’avvenimento.
Questi multiformi fattori si mescolano per generarsi in un tessuto visivo in costante progresso,
in cui le diverse serie, costituiscono i fotogrammi successivi di un film mentale in emergenza,
inframmezzandosi nella trama densa della sensibilità dell'artista nei confronti del magma
emozionale della vita quotidiana nelle sue città del mondo.
Luoghi pitturati e divulgati nelle strade, sui palazzi, nelle piazze, sopra i muri delle lontane periferie
dimenticate dai cieli urbani, mutano e si trasfigurano in icone cittadine ambientali di Milano,
Londra, Parigi, New York, Roma, Los Angeles, Tokio e Barcellona, attraverso soggetti e tematiche
di avvenimenti mondiali, di guerre, di torture esercitate dall'uomo sull'uomo e di fame nel mondo.
Alcuni dei lavori presenti sulle pareti e in catalogo, sono già stati esposti in mostre personali e
collettive e riflettono l'inventiva, l'irrequietezza di quest'artista del nostro tempo.
Tutte queste raffigurazioni sono le pulsazioni aleatorie e imprevedibili della coscienza percettiva
dell'autore, dove l'oggetto visivo non si rivolge più alla realtà razionale che è stata il suo punto
di partenza, ma attinge alla molteplicità degli infiniti desideri di denuncia critica, che da tempo il
consumismo ha approvato e inventato per la massa.
E' la manifestazione di uno sfogo vitalista allo stato puro proiettato nell'ampia prospettiva della
nostra modernità. Questo brivido di libertà sconvolge i formalismi legati alla persistenza retinica
dei nostri pregiudizi visivi: ecco lo sguardo dissacrante che un uomo del presente proietta sul
nostro tempo, nel luogo in cui il tempo cambia e l'arte cambia.
Milano 15.06.011
25
giugno 2011
Max Gatto – CODICE URBANO
Dal 25 giugno al 16 luglio 2011
arte contemporanea
Location
CASTELLO MEDICEO
Melegnano, Piazza Vittoria, 11, (Milano)
Melegnano, Piazza Vittoria, 11, (Milano)
Orario di apertura
dal lunedi al venerdi dalle 18:00 alle 20:00
Sabato e domenica chiuso
Vernissage
25 Giugno 2011, ore 18.30
Autore