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Max Tomasinelli – Vis à vis
La ricerca dell’artista sposa le pratiche fotografiche dedicate al ritratto, intervenendo in maniera intima e delicata sulla personalità di artisti noti a livello internazionale
Comunicato stampa
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In occasione dell'apertura primaverile la Galleria Zabert presenta il progetto Vis à vis di Max Tomasinelli, fotografo e artista torinese di lunga carriera, a cura di Agnese Lovecchio.
La ricerca dell'artista sposa le pratiche fotografiche dedicate al ritratto, intervenendo in maniera intima e delicata sulla personalità di artisti noti a livello internazionale.
Dopo l'opening di Martedì 14 Maggio alle ore 18.30 in Piazza Cavour 10 (TO), la mostra sarà visitabile fino al 28 Giugno 2019 (Mer-Ven, 15-19).
***
Tutti gli appuntamenti subiscono ritardi. Quasi mai si arriva in tempo e quando finalmente si arriva si è già fatto tardi per altri appuntamenti. Max Tomasinelli, nel corso della sua esperienza, ha rimandato, ha tardato, ha annullato incontri e ha posticipato le partenze. È rimasto invece fedele a quel «Sabato alle 9» farfugliato in inglese, francese, olandese, cinese dentro cornette telefoniche dall'altro capo del mondo.
A chi appartenevano quelle voci? Chi sono questi ritratti? Portraits of artists è il progetto fotografico che Max porta avanti da più di dieci anni, un esperimento antropologico e sociale denso di ricordi e di suggestioni. Gli oltre quaranta volti eliminano la distanza che separa il ritratto da chi lo guarda: trascendendo da ogni dimensione privata, gli artisti non rimandano al quotidiano, quanto piuttosto al significato delle loro azioni.
Riuscite a scorgere, nella foresta dei creative, Louise Bourgeois? Guardatela, non ha bisogno di mostrare, né tanto meno di mostrarsi (a differenza di Mark Kostabi che si incorona da sé). Per quanto possano sentirsi noti oppure umili, screditati o valorizzati, ogni ritratto di quelli innalza la colonna di un pantheon contemporaneo, laico e sacro, in cui la carica di umanesimo esibita sta tutta nel senso dell'homo faber. Eppure, anziché all'opera, sporchi e stanchi, gli amici di Max sfidano la contingenza, mostrandosi fermi, in posa, pronti ad essere colti, tanto nei momenti di riposo quanto in quelli di tormento, tutto interiore e tutto invisibile.
Che sia una placida confusione creativa a serpeggiare amabilmente tra le pose dei ritratti, è un fatto incontrovertibile, tant'è che l'idea allestitiva (e scenografica) ne assorbe le sembianze. Invece chiara e manifesta, come le cartine geografiche e gli elenchi telefonici consultati, è l'intuizione di Max, così antica e nondimeno lungimirante: "Ho indagato me stesso" (Eraclito, 104 Diels-Kranz).
Agnese Lovecchio
La ricerca dell'artista sposa le pratiche fotografiche dedicate al ritratto, intervenendo in maniera intima e delicata sulla personalità di artisti noti a livello internazionale.
Dopo l'opening di Martedì 14 Maggio alle ore 18.30 in Piazza Cavour 10 (TO), la mostra sarà visitabile fino al 28 Giugno 2019 (Mer-Ven, 15-19).
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Tutti gli appuntamenti subiscono ritardi. Quasi mai si arriva in tempo e quando finalmente si arriva si è già fatto tardi per altri appuntamenti. Max Tomasinelli, nel corso della sua esperienza, ha rimandato, ha tardato, ha annullato incontri e ha posticipato le partenze. È rimasto invece fedele a quel «Sabato alle 9» farfugliato in inglese, francese, olandese, cinese dentro cornette telefoniche dall'altro capo del mondo.
A chi appartenevano quelle voci? Chi sono questi ritratti? Portraits of artists è il progetto fotografico che Max porta avanti da più di dieci anni, un esperimento antropologico e sociale denso di ricordi e di suggestioni. Gli oltre quaranta volti eliminano la distanza che separa il ritratto da chi lo guarda: trascendendo da ogni dimensione privata, gli artisti non rimandano al quotidiano, quanto piuttosto al significato delle loro azioni.
Riuscite a scorgere, nella foresta dei creative, Louise Bourgeois? Guardatela, non ha bisogno di mostrare, né tanto meno di mostrarsi (a differenza di Mark Kostabi che si incorona da sé). Per quanto possano sentirsi noti oppure umili, screditati o valorizzati, ogni ritratto di quelli innalza la colonna di un pantheon contemporaneo, laico e sacro, in cui la carica di umanesimo esibita sta tutta nel senso dell'homo faber. Eppure, anziché all'opera, sporchi e stanchi, gli amici di Max sfidano la contingenza, mostrandosi fermi, in posa, pronti ad essere colti, tanto nei momenti di riposo quanto in quelli di tormento, tutto interiore e tutto invisibile.
Che sia una placida confusione creativa a serpeggiare amabilmente tra le pose dei ritratti, è un fatto incontrovertibile, tant'è che l'idea allestitiva (e scenografica) ne assorbe le sembianze. Invece chiara e manifesta, come le cartine geografiche e gli elenchi telefonici consultati, è l'intuizione di Max, così antica e nondimeno lungimirante: "Ho indagato me stesso" (Eraclito, 104 Diels-Kranz).
Agnese Lovecchio
14
maggio 2019
Max Tomasinelli – Vis à vis
Dal 14 maggio al 28 giugno 2019
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
GALLERIA ZABERT
Torino, Piazza Camillo Benso Conte Di Cavour, 10, (Torino)
Torino, Piazza Camillo Benso Conte Di Cavour, 10, (Torino)
Orario di apertura
Mer-Ven, 15-19
Vernissage
14 Maggio 2019, ore 18.30
Autore