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MAXXI Cantiere d’autore
20 punti di vista che si confrontano su un tema complesso come quello di un luogo in continua mutazione, mai uguale, necessariamente transitorio.
Comunicato stampa
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Roma, 14 dicembre 2010. Ingegnere, architetto, costruttore ma anche scrittore, docente universitario, inventore. A Pier Luigi Nervi (Sondrio 1891 – Roma, 1979) il MAXXI dedica un’ampia mostra, aperta al pubblico dal 15 dicembre 2010 al 20 marzo 2011. Pier Luigi Nervi. Architettura come sfida. Roma: ingegno e costruzione presenta un ritratto a 360 gradi del grande talento italiano, con un inedito focus sulle opere realizzate per le Olimpiadi di Roma 60, di cui quest’anno ricorre il Cinquantenario: il Palazzetto dello Sport al Flaminio, lo Stadio Flaminio, il Palazzo dello Sport all’EUR e il viadotto di Corso Francia.
E dal cemento di Nervi, definito dallo storico dell’architettura Nikolaus Pevsner “il più geniale modellatore di cemento armato della nostra epoca”, a quello di Zaha Hadid: dal 15 dicembre, infatti, sarà aperta anche la mostra MAXXI. Cantiere d’autore. Racconto fotografico: ovvero la costruzione del MAXXI secondo gli obiettivi di 20 grandi fotografi italiani e internazionali, tra cui Gabriele Basilico, Olivo Barbieri, Guido Guidi, Raffaela Mariniello, Iwan Baan (fino al 6 marzo 2011).
PIER LUIGI NERVI. ARCHITETTURA COME SFIDA. ROMA: INGEGNO E COSTRUZIONE
La mostra è organizzata dal MAXXI Architettura, diretto da Margherita Guccione, con il CIVA di Bruxelles (Centre International pour la Ville, l’Architecture et le Paysage) e PLN Project (Pier Luigi Nervi Research and Knowledge Management Project), con la collaborazione dello CSAC di Parma (Centro Studi e Archivio della Comunicazione). E’curata da Carlo Olmo e, per la sezione romana, da Sergio Poretti e Tullia Iori.
Protagonista indiscusso della cultura e dell’architettura internazionale, Nervi ha realizzato tra l’altro la sede Unesco di Parigi, il grattacielo di Victoria Square a Montreal, la sede dell’Ambasciata d’Italia a Brasilia, la Cattedrale St. Mary a San Francisco e, a Roma, la notissima Aula Nervi in Vaticano.
Queste ed altre opere/icona di Nervi (15 tra i suoi principali progetti) sono protagoniste della mostra, insieme a disegni originali e foto d’epoca, una campagna fotografica realizzata appositamente da Mario Carrieri, videointerviste e documenti originali di alcuni degli oltre 40 brevetti da lui depositati (tra cui quello del ferrocemento e della prefabbricazione strutturale, marchi di fabbrica di Nervi), un grande plastico-gioco, una grande mappa di Roma su cui si può progettare un itinerario di visita alle architetture di Nervi. Esposti anche il film sul suo insegnamento realizzato da Folco Quilici con la direzione scientifica di Lucio Barbera e i carteggi originali con Gio Ponti, Marcel Breuer e altri protagonisti del tempo.
Lungo il percorso di mostra, la suggestione delle coperture nerviane proiettate in alto su cinque cupole virtuali che sembrano ricreare le forme geometriche di un caleidoscopio, accompagna il visitatore.
Nella piazza del MAXXI il visitatore sarà accolto dalla Giuseppa, la motobarca di famiglia in ferrocemento con lo scafo spesso appena un centimetro e mezzo, accuratamente restaurata con il contributo di Italcementi, Lungo il percorso di mostra, la suggestione delle coperture nerviane proiettate in alto su cinque cupole virtuali che sembrano ricreare le forme geometriche di un caleidoscopio, accompagna il visitatore.
NERVI PER ROMA 60: QUATTRO CAPOLAVORI IN QUATTRO ANNI
Rapidità di realizzazione e principio di economia come qualità estetica (con la tecnica della prefabbricazione strutturale e l’uso del ferrocemento, sottile strato di conglomerato cementizio con una fitta armatura che consente di plasmare qualsiasi forma, ideato durante la guerra con i pochi poveri materiali a disposizione: reti da pollaio, cemento, sabbia, cazzuole) sono gli elementi chiave del così detto “Sistema Nervi”, che caratterizzano soprattutto le sue opere per Roma 60.
Il Palazzetto dello Sport al Flaminio, realizzato in poco più di un anno (luglio 1956 / settembre 1957) e costato appena 200 milioni di lire, è emblematico: mentre in opera si costruiscono i cavalletti, a fianco si prefabbricano a mano i 1620 pezzi di ferrocemento di cui è composta la cupola, che all’interno incanta con il gioco ottico delle nervature romboidali.
Lo Stadio Flaminio, progettato con il figlio maggiore Antonio, con la curva avvolgente delle gradinate e la elegante pensilina stupisce ancora oggi gli appassionati di rugby. Costato 810 milioni di lire, è stato realizzato in 500 giorni (luglio 1957 / febbraio 1959),
Il Palazzo dello Sport all’EUR, (realizzato tra dicembre 1957 e aprile 1959) è coperto da una cupola fittamente ondulata di 100 metri di diametro, composta da 144 onde di ferrocemento, preparate e accatastate sulla collina che domina l’EUR.
Il viadotto di Corso Francia (luglio 1959 – giugno 1960), è l’ultima delle opere Olimpiche di Nervi . E’ caratterizzato dall’infilata di piloni a sezione variabile.
MAXXI. CANTIERE D’AUTORE. RACCONTO FOTOGRAFICO
Iwan Baan, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Antonio Biasiucci, Patrizia Bonanzinga, Luca Campigotto, Giancarlo Ceraudo, Giovanni Chiaramonte, Paola De Pietri, Ramak Fazel, Vittore Fossati, Moreno Gentili, Claudio Gobbi, Guido Guidi, Andrea Jemolo, Martino Marangoni, Raffaela Mariniello, Luciano Romano, Angela Rosati: 20 fotografi per raccontare la nascita, la crescita, la realizzazione del più grande museo di arte contemporanea d’Italia.
Il progetto è frutto di una committenza fotografica del MAXXI Architettura e costituisce un racconto non convenzionale per immagin: dalle fotografie del 2004 che documentano l’iniziale scavo delle fondazioni alle suggestive vedute aeree realizzate nel 2009 a museo completato.
La mostra, a cura di Francesca Fabiani, comprende una selezione di circa 100 fotografie, è un percorso tra visioni, dalla sequenza di Olivo Barbieri in cui si rivela la vastità dell’edificio e l’impossibilità di metterlo “a fuoco” nella sua interezza alle immagini limpide di Gabriele Basilico capace con il suo obiettivo di “ordinare” la materia caotica del cantiere. Sono presenti scatti di maestri del paesaggio come Giovanni Chiaramonte che lascia emergere il rapporto tra realtà e sentimenti o Guido Guidi per il quale la realtà si svela per indizi parziali. Si passa dagli sguardi visionari di Antonio Biasiucci che raccontano un luogo già pieno di memoria, alla ricerca di Ramak Fazel concentrata sul ritratto e il racconto dell’identità dei protagonisti del cantiere.
Raffaella Mariniello porta il paesaggio in una dimensione onirica, spaventosa ed emozionante, mentre Patrizia Bonanzinga da al cantiere una lettura astratta di grande raffinatezza. Gianni Berengo Gardin rappresenta lo spirito più autentico della fotografia di reportage: le sue immagini mai banali non prevaricano la vita ma la raccontano.
Concludono in senso temporale la mostra, le straordinarie immagini di Iwan Baan che restituisce l’immagine del MAXXI ormai concluso, ripreso dall’alto, languidamente adagiato tra le anse del Tevere: il risultato è una molteplicità di visioni, mentre il MAXXI diventava il MAXXI.
E dal cemento di Nervi, definito dallo storico dell’architettura Nikolaus Pevsner “il più geniale modellatore di cemento armato della nostra epoca”, a quello di Zaha Hadid: dal 15 dicembre, infatti, sarà aperta anche la mostra MAXXI. Cantiere d’autore. Racconto fotografico: ovvero la costruzione del MAXXI secondo gli obiettivi di 20 grandi fotografi italiani e internazionali, tra cui Gabriele Basilico, Olivo Barbieri, Guido Guidi, Raffaela Mariniello, Iwan Baan (fino al 6 marzo 2011).
PIER LUIGI NERVI. ARCHITETTURA COME SFIDA. ROMA: INGEGNO E COSTRUZIONE
La mostra è organizzata dal MAXXI Architettura, diretto da Margherita Guccione, con il CIVA di Bruxelles (Centre International pour la Ville, l’Architecture et le Paysage) e PLN Project (Pier Luigi Nervi Research and Knowledge Management Project), con la collaborazione dello CSAC di Parma (Centro Studi e Archivio della Comunicazione). E’curata da Carlo Olmo e, per la sezione romana, da Sergio Poretti e Tullia Iori.
Protagonista indiscusso della cultura e dell’architettura internazionale, Nervi ha realizzato tra l’altro la sede Unesco di Parigi, il grattacielo di Victoria Square a Montreal, la sede dell’Ambasciata d’Italia a Brasilia, la Cattedrale St. Mary a San Francisco e, a Roma, la notissima Aula Nervi in Vaticano.
Queste ed altre opere/icona di Nervi (15 tra i suoi principali progetti) sono protagoniste della mostra, insieme a disegni originali e foto d’epoca, una campagna fotografica realizzata appositamente da Mario Carrieri, videointerviste e documenti originali di alcuni degli oltre 40 brevetti da lui depositati (tra cui quello del ferrocemento e della prefabbricazione strutturale, marchi di fabbrica di Nervi), un grande plastico-gioco, una grande mappa di Roma su cui si può progettare un itinerario di visita alle architetture di Nervi. Esposti anche il film sul suo insegnamento realizzato da Folco Quilici con la direzione scientifica di Lucio Barbera e i carteggi originali con Gio Ponti, Marcel Breuer e altri protagonisti del tempo.
Lungo il percorso di mostra, la suggestione delle coperture nerviane proiettate in alto su cinque cupole virtuali che sembrano ricreare le forme geometriche di un caleidoscopio, accompagna il visitatore.
Nella piazza del MAXXI il visitatore sarà accolto dalla Giuseppa, la motobarca di famiglia in ferrocemento con lo scafo spesso appena un centimetro e mezzo, accuratamente restaurata con il contributo di Italcementi, Lungo il percorso di mostra, la suggestione delle coperture nerviane proiettate in alto su cinque cupole virtuali che sembrano ricreare le forme geometriche di un caleidoscopio, accompagna il visitatore.
NERVI PER ROMA 60: QUATTRO CAPOLAVORI IN QUATTRO ANNI
Rapidità di realizzazione e principio di economia come qualità estetica (con la tecnica della prefabbricazione strutturale e l’uso del ferrocemento, sottile strato di conglomerato cementizio con una fitta armatura che consente di plasmare qualsiasi forma, ideato durante la guerra con i pochi poveri materiali a disposizione: reti da pollaio, cemento, sabbia, cazzuole) sono gli elementi chiave del così detto “Sistema Nervi”, che caratterizzano soprattutto le sue opere per Roma 60.
Il Palazzetto dello Sport al Flaminio, realizzato in poco più di un anno (luglio 1956 / settembre 1957) e costato appena 200 milioni di lire, è emblematico: mentre in opera si costruiscono i cavalletti, a fianco si prefabbricano a mano i 1620 pezzi di ferrocemento di cui è composta la cupola, che all’interno incanta con il gioco ottico delle nervature romboidali.
Lo Stadio Flaminio, progettato con il figlio maggiore Antonio, con la curva avvolgente delle gradinate e la elegante pensilina stupisce ancora oggi gli appassionati di rugby. Costato 810 milioni di lire, è stato realizzato in 500 giorni (luglio 1957 / febbraio 1959),
Il Palazzo dello Sport all’EUR, (realizzato tra dicembre 1957 e aprile 1959) è coperto da una cupola fittamente ondulata di 100 metri di diametro, composta da 144 onde di ferrocemento, preparate e accatastate sulla collina che domina l’EUR.
Il viadotto di Corso Francia (luglio 1959 – giugno 1960), è l’ultima delle opere Olimpiche di Nervi . E’ caratterizzato dall’infilata di piloni a sezione variabile.
MAXXI. CANTIERE D’AUTORE. RACCONTO FOTOGRAFICO
Iwan Baan, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Antonio Biasiucci, Patrizia Bonanzinga, Luca Campigotto, Giancarlo Ceraudo, Giovanni Chiaramonte, Paola De Pietri, Ramak Fazel, Vittore Fossati, Moreno Gentili, Claudio Gobbi, Guido Guidi, Andrea Jemolo, Martino Marangoni, Raffaela Mariniello, Luciano Romano, Angela Rosati: 20 fotografi per raccontare la nascita, la crescita, la realizzazione del più grande museo di arte contemporanea d’Italia.
Il progetto è frutto di una committenza fotografica del MAXXI Architettura e costituisce un racconto non convenzionale per immagin: dalle fotografie del 2004 che documentano l’iniziale scavo delle fondazioni alle suggestive vedute aeree realizzate nel 2009 a museo completato.
La mostra, a cura di Francesca Fabiani, comprende una selezione di circa 100 fotografie, è un percorso tra visioni, dalla sequenza di Olivo Barbieri in cui si rivela la vastità dell’edificio e l’impossibilità di metterlo “a fuoco” nella sua interezza alle immagini limpide di Gabriele Basilico capace con il suo obiettivo di “ordinare” la materia caotica del cantiere. Sono presenti scatti di maestri del paesaggio come Giovanni Chiaramonte che lascia emergere il rapporto tra realtà e sentimenti o Guido Guidi per il quale la realtà si svela per indizi parziali. Si passa dagli sguardi visionari di Antonio Biasiucci che raccontano un luogo già pieno di memoria, alla ricerca di Ramak Fazel concentrata sul ritratto e il racconto dell’identità dei protagonisti del cantiere.
Raffaella Mariniello porta il paesaggio in una dimensione onirica, spaventosa ed emozionante, mentre Patrizia Bonanzinga da al cantiere una lettura astratta di grande raffinatezza. Gianni Berengo Gardin rappresenta lo spirito più autentico della fotografia di reportage: le sue immagini mai banali non prevaricano la vita ma la raccontano.
Concludono in senso temporale la mostra, le straordinarie immagini di Iwan Baan che restituisce l’immagine del MAXXI ormai concluso, ripreso dall’alto, languidamente adagiato tra le anse del Tevere: il risultato è una molteplicità di visioni, mentre il MAXXI diventava il MAXXI.
14
dicembre 2010
MAXXI Cantiere d’autore
Dal 14 dicembre 2010 al 06 marzo 2011
fotografia
Location
MAXXI – MUSEO DELLE ARTI DEL XXI SECOLO
Roma, Via Guido Reni, 4a, (Roma)
Roma, Via Guido Reni, 4a, (Roma)
Biglietti
intero €11
ridotto €7 per gruppi da 20 a 30 persone e gruppi convenzionati;
2x1: i giovani tra i 15 e i 26 possono entrare in 2 acquistando 1 solo biglietto da €11 (non valido per gruppi);
€4 a studente (oltre i 14 anni) per gruppi classe (scuole secondarie di secondo grado, università) che acquistano le attività educative (escluso i festivi);
gratuito minori di 14 anni, disabili che necessitano di accompagnatore, accompagnatore del disabile, dipendenti del Ministero
Orario di apertura
11.00 - 19.00 giovedì e sabato: 11.00 - 22.00
giorni di chiusura: chiuso il lunedì, il 1° maggio e il 25 dicembre
Vernissage
14 Dicembre 2010, ore 18.30
Autore
Curatore