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Mc Giaime: policromia di un’anima
All’interno dello Spazio Etoile di piazza San Lorenzo in Lucina si è deciso di ricostruire un percorso espositivo rivolto all’esplorazione, e quindi alla successiva scoperta, di una sfera complessa del mondo giovanile, quella dell’Hip-Hop.
Comunicato stampa
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www.mcgiaime.it
È a Giaime Fiumanò, giovane artista romano scomparso prematuramente, che è dedicata la mostra “Mc Giaime: policromia di un’anima” – prodotta dall’Associazione culturale Giaime Fiumanò – Onlus. Giaime come rappresentante di un movimento socio-culturale, l’Hip-Hop: una personalità eclettica e originale che, con le sue varie manifestazioni (disegno, musica, fotografia, studio della filosofia, ecc.), ha fatto da collante ai diversi gruppi artistici romani.
All’interno dello Spazio Etoile di piazza San Lorenzo in Lucina si è deciso di ricostruire un percorso espositivo rivolto all’esplorazione, e quindi alla successiva scoperta, di una sfera complessa del mondo giovanile, quella dell’Hip-Hop.
Punto di partenza è la ricomposizione della stanza di Giaime – cubo della solitudine, del dialogo interiore, della vestizione quotidiana, del sonno e dei sogni di colui che l’abita. Punto d’arrivo, invece, è l’intera produzione di Giaime: gigantografie spray, quaderni e diari gremiti di disegni esibiti attraverso supporti – lightbox, pannelli di plexiglass, superfici di garza – che suggeriscono l’idea della leggerezza. Non solo. Un intero spazio verrà dedicato all’ascolto, isolato in cuffia, della musica di Giaime e di altri suoi amici rappresentanti del panorama musicale romano. Dunque, in una logica multimediale, frammenti sonoro-linguistico-visivi sono elementi indiziari da ricollegare per ricostruire la policromia di un’anima e la poliedricità di uno spaccato giovanile di fine millennio.
Come si diceva, un ampio spazio della mostra è dedicato al mondo figurativo di Giaime, in particolare alla sua passione per il “graffitismo”.
L’intenzione è quella di voler raccontare di quell’intima esigenza di riconoscersi in uno spazio non più circoscritto, la casa, ma in un contesto più grande, al quale, volenti o nolenti, partecipiamo sempre più, il mondo.
Interpreti di questo – almeno auspicabile – come sentire sembrano essere proprio i writer.
Il mondo è la loro casa.
Ascoltandoli, ci hanno riferito che «i treni e i muri sono le superfici che viviamo ogni giorno, lo specchio di quello che siamo». Chi decora il freddo metallo di un vagone della metropolitana non è poi così lontano dal «primitivo che ha inciso sulla roccia o dell’appassionato che appende quadri d’autore nel suo soggiorno».
L’esigenza di rappresentare qualcosa ad ogni costo, in un modo a tal punto provocatorio, si manifesta nel tentativo di farsi conoscere, ma soprattutto di riconoscersi, di esprimere la propria opinione in un mondo che ha poca voglia di ascoltare chiunque, soprattutto chi non risponde alle regole che la mente collettiva impone.
Non c’è sempre disperazione o disagio in quelle immagini, ma comunque l’idea di un messaggio contro. Contro lo status quo, contro il potere, contro una vita che si nutre di contraddizioni.
Di una cosa, comunque, siamo certi, il writing è senza dubbio una forma di espressione che possiamo considerare artistica senza che gli stessi fautori ne abbiano la presunzione.
«Bisognerebbe avere, prima di tutto, una precisa definizione di arte. Secondo voi, un pubblicitario è un artista o un imbroglione? E perché mai delle sterco in barattolo viene conservato nei musei e vale migliaia di euro?», pensieri di un giovane graffitista.
La mostra, promossa dall’Associazione culturale Giaime Fiumanò, è patrocinata dal Comune e dalla Provincia di Roma, e gode del benestare dell’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro), presente con i propri stand per tutta la durata della mostra per raccogliere fondi e promuovere la ricerca. Giaime, infatti, ha abbandonato la vita in giovanissima età, perché colpito da una rara forma di cancro. Il ricavato della vendita delle opere originali di Giaime sarà devoluto all’AIRC, al fine di realizzare delle borse di studio per la ricerca dei tumori giovanili.
Il pensiero e il mondo di Giaime offrono lo spunto per affrontare tematiche importanti, che saranno dibattute nei tre incontri di seguito illustrati.
giovedì 18 novembre ore 11.00
“The Hip-Hop business”: arte, comunicazione e industria
Per discorrere di come un genere artistico rivoluzionario venga “integrato” nelle logiche comunicative e mercantili più audaci.
Introduce: Miriam Mirolla, Critico d’arte;
Relatori: Rossana Buono, Docente di Storia dell’arte contemporanea Università “Tor Vergata” di Roma; Michelangelo Brancato, Art Director; Alessandro Medici, Presidente X Municipio di Roma; Claudio Vagnoni, Designer e Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone.
venerdì 19 novembre ore 11.00
Dall’intonarumori allo scratch: la rivoluzione musicale del XX secolo
Dedicato alla valorizzazione della poetica del “suono-rumore” nella storia dei generi musicali novecenteschi.
Introduce: Miriam Mirolla, Critico d’arte;
Relatori: Giorgio Cimini alias Grandi Numeri, Rapper; Luca De Gennaro, Resp. Programmazione musicale MTV Italia; Giuliano Lombardo, Compositore ed ex componente del gruppo Douar Pjedid; Vincenzo Patanè, Scrittore; Tommaso Zanello alias Piotta, Rapper.
lunedì 22 novembre ore 11.00
Vita da writer: muri antichi e messaggi contemporanei
Dedicato al rapporto tra generi artistici moderni, tra cui il “graffitismo”, e l’architettura di una città monumentale come Roma, caratterizzata dalla competenza di stili di ogni epoca.
Introduce: Miriam Mirolla, Critico d’arte;
Relatori: Achille Bonito Oliva, Critico d’arte; Enrico Ghezzi, Riautore Fuori Orario, Blob, Paura e Desiderio; Renato Nicolini, Docente di Composizione architettonica dell’Università di Reggio Calabria.
La cura della mostra è di Paolo de’ Medici, Miriam Mirolla, Carmine Sorrentino. È stato, inoltre, realizzato un catalogo corredato di notazioni critiche di Achille Bonito Oliva, Renato Nicolini e Miriam Mirolla .
È a Giaime Fiumanò, giovane artista romano scomparso prematuramente, che è dedicata la mostra “Mc Giaime: policromia di un’anima” – prodotta dall’Associazione culturale Giaime Fiumanò – Onlus. Giaime come rappresentante di un movimento socio-culturale, l’Hip-Hop: una personalità eclettica e originale che, con le sue varie manifestazioni (disegno, musica, fotografia, studio della filosofia, ecc.), ha fatto da collante ai diversi gruppi artistici romani.
All’interno dello Spazio Etoile di piazza San Lorenzo in Lucina si è deciso di ricostruire un percorso espositivo rivolto all’esplorazione, e quindi alla successiva scoperta, di una sfera complessa del mondo giovanile, quella dell’Hip-Hop.
Punto di partenza è la ricomposizione della stanza di Giaime – cubo della solitudine, del dialogo interiore, della vestizione quotidiana, del sonno e dei sogni di colui che l’abita. Punto d’arrivo, invece, è l’intera produzione di Giaime: gigantografie spray, quaderni e diari gremiti di disegni esibiti attraverso supporti – lightbox, pannelli di plexiglass, superfici di garza – che suggeriscono l’idea della leggerezza. Non solo. Un intero spazio verrà dedicato all’ascolto, isolato in cuffia, della musica di Giaime e di altri suoi amici rappresentanti del panorama musicale romano. Dunque, in una logica multimediale, frammenti sonoro-linguistico-visivi sono elementi indiziari da ricollegare per ricostruire la policromia di un’anima e la poliedricità di uno spaccato giovanile di fine millennio.
Come si diceva, un ampio spazio della mostra è dedicato al mondo figurativo di Giaime, in particolare alla sua passione per il “graffitismo”.
L’intenzione è quella di voler raccontare di quell’intima esigenza di riconoscersi in uno spazio non più circoscritto, la casa, ma in un contesto più grande, al quale, volenti o nolenti, partecipiamo sempre più, il mondo.
Interpreti di questo – almeno auspicabile – come sentire sembrano essere proprio i writer.
Il mondo è la loro casa.
Ascoltandoli, ci hanno riferito che «i treni e i muri sono le superfici che viviamo ogni giorno, lo specchio di quello che siamo». Chi decora il freddo metallo di un vagone della metropolitana non è poi così lontano dal «primitivo che ha inciso sulla roccia o dell’appassionato che appende quadri d’autore nel suo soggiorno».
L’esigenza di rappresentare qualcosa ad ogni costo, in un modo a tal punto provocatorio, si manifesta nel tentativo di farsi conoscere, ma soprattutto di riconoscersi, di esprimere la propria opinione in un mondo che ha poca voglia di ascoltare chiunque, soprattutto chi non risponde alle regole che la mente collettiva impone.
Non c’è sempre disperazione o disagio in quelle immagini, ma comunque l’idea di un messaggio contro. Contro lo status quo, contro il potere, contro una vita che si nutre di contraddizioni.
Di una cosa, comunque, siamo certi, il writing è senza dubbio una forma di espressione che possiamo considerare artistica senza che gli stessi fautori ne abbiano la presunzione.
«Bisognerebbe avere, prima di tutto, una precisa definizione di arte. Secondo voi, un pubblicitario è un artista o un imbroglione? E perché mai delle sterco in barattolo viene conservato nei musei e vale migliaia di euro?», pensieri di un giovane graffitista.
La mostra, promossa dall’Associazione culturale Giaime Fiumanò, è patrocinata dal Comune e dalla Provincia di Roma, e gode del benestare dell’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro), presente con i propri stand per tutta la durata della mostra per raccogliere fondi e promuovere la ricerca. Giaime, infatti, ha abbandonato la vita in giovanissima età, perché colpito da una rara forma di cancro. Il ricavato della vendita delle opere originali di Giaime sarà devoluto all’AIRC, al fine di realizzare delle borse di studio per la ricerca dei tumori giovanili.
Il pensiero e il mondo di Giaime offrono lo spunto per affrontare tematiche importanti, che saranno dibattute nei tre incontri di seguito illustrati.
giovedì 18 novembre ore 11.00
“The Hip-Hop business”: arte, comunicazione e industria
Per discorrere di come un genere artistico rivoluzionario venga “integrato” nelle logiche comunicative e mercantili più audaci.
Introduce: Miriam Mirolla, Critico d’arte;
Relatori: Rossana Buono, Docente di Storia dell’arte contemporanea Università “Tor Vergata” di Roma; Michelangelo Brancato, Art Director; Alessandro Medici, Presidente X Municipio di Roma; Claudio Vagnoni, Designer e Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone.
venerdì 19 novembre ore 11.00
Dall’intonarumori allo scratch: la rivoluzione musicale del XX secolo
Dedicato alla valorizzazione della poetica del “suono-rumore” nella storia dei generi musicali novecenteschi.
Introduce: Miriam Mirolla, Critico d’arte;
Relatori: Giorgio Cimini alias Grandi Numeri, Rapper; Luca De Gennaro, Resp. Programmazione musicale MTV Italia; Giuliano Lombardo, Compositore ed ex componente del gruppo Douar Pjedid; Vincenzo Patanè, Scrittore; Tommaso Zanello alias Piotta, Rapper.
lunedì 22 novembre ore 11.00
Vita da writer: muri antichi e messaggi contemporanei
Dedicato al rapporto tra generi artistici moderni, tra cui il “graffitismo”, e l’architettura di una città monumentale come Roma, caratterizzata dalla competenza di stili di ogni epoca.
Introduce: Miriam Mirolla, Critico d’arte;
Relatori: Achille Bonito Oliva, Critico d’arte; Enrico Ghezzi, Riautore Fuori Orario, Blob, Paura e Desiderio; Renato Nicolini, Docente di Composizione architettonica dell’Università di Reggio Calabria.
La cura della mostra è di Paolo de’ Medici, Miriam Mirolla, Carmine Sorrentino. È stato, inoltre, realizzato un catalogo corredato di notazioni critiche di Achille Bonito Oliva, Renato Nicolini e Miriam Mirolla .
17
novembre 2004
Mc Giaime: policromia di un’anima
Dal 17 al 23 novembre 2004
arte contemporanea
Location
SPAZIO ETOILE
Roma, Piazza Di San Lorenzo In Lucina, 41, (Roma)
Roma, Piazza Di San Lorenzo In Lucina, 41, (Roma)
Orario di apertura
10.00 -13.00; 16.00 -19.00
Sito web
www.kami.it