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Meaningless
Scriveva Paul Valéry: “vedevo o volevo vedere le figure di relazioni tra le cose, e non le cose… Sapevo che l’essenziale era figura”. Meaningless è il tentativo di scorgere questa figura tra le immagini e i suoni della cultura di consumo anziché tra i saperi della cultura del novecento.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
neon>fdv c/o La Fabbrica del Vapore via Procaccini 4 Milano
mercoledì 13 maggio ore 19:00
MEANINGLESS
a cura di Aurelio Andrighetto con la collaborazione di Giuseppe Di Napoli
Rendere visibili relazioni attraverso una forma anche quando sono relazioni astratte. Questa è la concezione formale della matematica e della fisica elaborata da Henri Poincaré ma anche la concezione estetica della conoscenza elaborata da Paul Valéry: "vedevo o volevo vedere le figure di relazioni tra le cose, e non le cose… Sapevo che l’essenziale era figura". Meaningless è il tentativo di scorgere questa figura tra le immagini e i suoni della cultura di consumo anziché tra i saperi della cultura del novecento.
L’originale contributo di Malcolm McLaren, con il quale illustra la tecnica del cut-up da lui usata per creare ritmi e atmosfere attraverso una campionatura di materiali provenienti dagli archivi della cultura Pop, suggerisce una traccia di lavoro per la ricerca di una forma che è al contempo meaningless, and meaningful, come scrive riferendosi ai suoi nuovi brani.
Nel corso dell’incontro aperto alla discussione e all’interazione con il pubblico saranno presentate alcune proposte, tra le quali una struttura di navigazione web in cui il rapporto tra i contenuti può essere determinato dal flusso ritmico e melodico dei suoni prodotti dal movimento del cursore. La forma musicale prende il sopravvento sulla concatenazione logica generando associazioni tra i contenuti impossibili da ottenere in una ordinaria struttura ipertestuale di navigazione. Oltre al contributo di Malcolm McLaren, le opere messe a disposizione per l’esperimento di costruzione di una forma ritmica e atmosferica attraverso la quale rendere visibili le relazioni tra i contenuti sono: E.S.P. KO Mortel di Melvin Moti, Magneto di Cezary Bodzianowski, Is this guilt in you too? – The study of a car in a field di Ryan Gander, un testo di Marco Belpoliti e una fotografia di Elio Grazioli. L’autore della struttura di navigazione è Roberto Crippa, un artista che lavora sulla campionatura dei suoni e sulla loro rielaborazione attraverso un software da lui stesso scritto impiegando un ambiente di programmazione grafica. Successivi processi di rielaborazione basati sulla processione dei file, mixaggio ed editing completano un lavoro nel quale l’improvvisazione e l’evento fortuito svolgono un ruolo decisivo.
Il cut-up, la campionatura dei materiali e il loro montaggio basato sull’improvvisazione e l’evento accidentale svolgono un ruolo decisivo anche negli altri esempi che saranno presentati. Tra questi la documentazione di un incidente accaduto nel corso delle prove di proiezione su schermi fissi e mobili della serie fotografica Timeline di Jorge Molder.
Sfruttando l’uso fluido della tecnologia saranno portati alla luce i complessi rapporti che legano il testo Fine all’inizio della storica dell’arte Paola Mola, l’opera musicale First travels in the 3rd millennium di Philip Corner e Manuel Zurria, l’opera fotografica E.S.P. KO Mortel di Melvin Moti. La forma attraverso la quale saranno esposti questi rapporti, che sarà anche una specifica forma di esposizione realizzata attraverso la campionatura e il montaggio, include la casuale attivazione di un salvaschermo e le didascalie alle opere. Complesso intreccio tra tecnologia, percezione e linguaggio che offre l’occasione per riflettere sull'interazione tra processi cognitivi e percettivi.
A questo proposito interverrà Giuseppe Di Napoli, studioso di percezione e tecniche di produzione visiva, autore di Disegnare e conoscere e Il colore dipinto (Einaudi), che anticiperà alcuni contenuti del suo saggio di prossima pubblicazione, suggerendo alcuni spunti di riflessione sui principi formativi che presiedono i processi di in-formazione, comuni tanto all’ambito della percezione quanto a quello della produzione naturale e artistica. Il focus d’attenzione riguarderà le relazioni tra il pensare, il vedere e il fare intese come tre differenti modalità, inerenti ai tre piani ortogonali di ogni possibile morfogenesi del senso.
Meaningless si completa con una incursione di Ofelia e Stefano Tosoni e con la partecipazione del pubblico alla discussione.
mercoledì 13 maggio ore 19:00
MEANINGLESS
a cura di Aurelio Andrighetto con la collaborazione di Giuseppe Di Napoli
Rendere visibili relazioni attraverso una forma anche quando sono relazioni astratte. Questa è la concezione formale della matematica e della fisica elaborata da Henri Poincaré ma anche la concezione estetica della conoscenza elaborata da Paul Valéry: "vedevo o volevo vedere le figure di relazioni tra le cose, e non le cose… Sapevo che l’essenziale era figura". Meaningless è il tentativo di scorgere questa figura tra le immagini e i suoni della cultura di consumo anziché tra i saperi della cultura del novecento.
L’originale contributo di Malcolm McLaren, con il quale illustra la tecnica del cut-up da lui usata per creare ritmi e atmosfere attraverso una campionatura di materiali provenienti dagli archivi della cultura Pop, suggerisce una traccia di lavoro per la ricerca di una forma che è al contempo meaningless, and meaningful, come scrive riferendosi ai suoi nuovi brani.
Nel corso dell’incontro aperto alla discussione e all’interazione con il pubblico saranno presentate alcune proposte, tra le quali una struttura di navigazione web in cui il rapporto tra i contenuti può essere determinato dal flusso ritmico e melodico dei suoni prodotti dal movimento del cursore. La forma musicale prende il sopravvento sulla concatenazione logica generando associazioni tra i contenuti impossibili da ottenere in una ordinaria struttura ipertestuale di navigazione. Oltre al contributo di Malcolm McLaren, le opere messe a disposizione per l’esperimento di costruzione di una forma ritmica e atmosferica attraverso la quale rendere visibili le relazioni tra i contenuti sono: E.S.P. KO Mortel di Melvin Moti, Magneto di Cezary Bodzianowski, Is this guilt in you too? – The study of a car in a field di Ryan Gander, un testo di Marco Belpoliti e una fotografia di Elio Grazioli. L’autore della struttura di navigazione è Roberto Crippa, un artista che lavora sulla campionatura dei suoni e sulla loro rielaborazione attraverso un software da lui stesso scritto impiegando un ambiente di programmazione grafica. Successivi processi di rielaborazione basati sulla processione dei file, mixaggio ed editing completano un lavoro nel quale l’improvvisazione e l’evento fortuito svolgono un ruolo decisivo.
Il cut-up, la campionatura dei materiali e il loro montaggio basato sull’improvvisazione e l’evento accidentale svolgono un ruolo decisivo anche negli altri esempi che saranno presentati. Tra questi la documentazione di un incidente accaduto nel corso delle prove di proiezione su schermi fissi e mobili della serie fotografica Timeline di Jorge Molder.
Sfruttando l’uso fluido della tecnologia saranno portati alla luce i complessi rapporti che legano il testo Fine all’inizio della storica dell’arte Paola Mola, l’opera musicale First travels in the 3rd millennium di Philip Corner e Manuel Zurria, l’opera fotografica E.S.P. KO Mortel di Melvin Moti. La forma attraverso la quale saranno esposti questi rapporti, che sarà anche una specifica forma di esposizione realizzata attraverso la campionatura e il montaggio, include la casuale attivazione di un salvaschermo e le didascalie alle opere. Complesso intreccio tra tecnologia, percezione e linguaggio che offre l’occasione per riflettere sull'interazione tra processi cognitivi e percettivi.
A questo proposito interverrà Giuseppe Di Napoli, studioso di percezione e tecniche di produzione visiva, autore di Disegnare e conoscere e Il colore dipinto (Einaudi), che anticiperà alcuni contenuti del suo saggio di prossima pubblicazione, suggerendo alcuni spunti di riflessione sui principi formativi che presiedono i processi di in-formazione, comuni tanto all’ambito della percezione quanto a quello della produzione naturale e artistica. Il focus d’attenzione riguarderà le relazioni tra il pensare, il vedere e il fare intese come tre differenti modalità, inerenti ai tre piani ortogonali di ogni possibile morfogenesi del senso.
Meaningless si completa con una incursione di Ofelia e Stefano Tosoni e con la partecipazione del pubblico alla discussione.
13
maggio 2009
Meaningless
13 maggio 2009
arte contemporanea
performance - happening
serata - evento
performance - happening
serata - evento
Location
NEON>FDV
Milano, Via Giulio Cesare Procaccini, 4, (Milano)
Milano, Via Giulio Cesare Procaccini, 4, (Milano)
Vernissage
13 Maggio 2009, ore 19-22
Autore
Curatore