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Mel Bochner – Meditation on the Theorem of Pythagoras
“Meditation on the Theorem of Pythagoras” (1972-1991) è un progetto nato dalla collaborazione tra l’artista Mel Bochner e la Noire Gallery, presentato nella Cappella di San Sebastiano, luogo simbolo della tradizione artistica della galleria.
Comunicato stampa
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Noire Gallery è lieta di annunciare la collaborazione con l’artista Mel Bochner con il progetto Meditation on the Theorem of Pythagoras (1972-1991) nella Cappella di San Sebastiano, luogo simbolo della tradizione artistica di Noire Gallery.
Lo spazio, affrescato da un wall drawing di Sol LeWitt (double drawing: 1st wall- horizontal not straight lines not touching, 2nd wall- vertical not straight lines not touching, 1972), ospita progetti site-specific di artisti internazionali invitati a confrontarsi con un luogo espositivo intimo e ricco di memoria.
Mel Bochner è uno dei più celebri artisti concettuali americani, oltre ad essere stato un caro amico di Sol LeWitt. Nel 1966 Bochner organizza a New York quella che sarà definita la prima mostra di arte concettuale della storia.
I numeri sono stati i suoi primi strumenti di lavoro, contare gli permetteva di avere una base su cui creare senza la responsabilità di inventare, ma solo di esprimersi. Come dice l’artista: “I numeri mi danno la libertà di pensare a qualcos’altro. Sono stati già inventati e non appartengono a nessuno”. Il rapporto con l’idea, con la sua materializzazione, è parte costante della sua ricerca.
“Quando ho visitato il Tempio di Pitagora, a Metaponto, in una giornata fredda e umida del 1972, era completamente deserto. Non era rimasto molto del tempio, solo alcune colonne ricostruite e qualche rudere di pietre antiche.
Ma, per qualche motivo ho avvertito la presenza di Pitagora e ho avuto l’impulso di commemorare quella sensazione. Quale modo migliore, ho pensato, che presentare una semplice dimostrazione, con i sassi, del suo teorema omonimo? Così, ricordando la mia geometria ho pensato di comporre un triangolo con i lati composti da 3, 4, 5 pietre (3 elevato al quadrato + 4 elevato al quadrato + 5 elevato al quadrato = 50, o 9 + 16 + 25 = 50). Allora ho raccolto, da un mucchio di detriti in mezzo al tempio, 50 piccole pietre. Poi ho composto il triangolo con i quadrati sui lati e ho scoperto che mi rimanevamo in mano ancora 3 pietre. Immaginando di avere commesso un errore quando li avevo raccolti inizialmente, ho raccolto ancora 50 pietre e le ho disposte di nuovo. Ma, ancora, c’era un surplus di tre. All’inizio ero sconcertato, fino a quando mi sono reso conto che il surplus era dovuto al fatto che gli angoli del triangolo venivano contati due volte, cioè si sovrapponevano. Ciò su cui mi ero imbattuto era che le entità fisiche (pietre) non sono equiparabili alle entità concettuali (punti). Oppure, il reale non è mappato sull’ideale. Motivo per cui il titolo dell’opera è Meditation on the Theorem of Pythagoras e non semplicemente Theorem of Pythagoras”.
L’opera esposta, presentata sul pavimento di legno della Cappella, è la dimostrazione del Teorema di Pitagora. Questa iterazione della meditazione di Bochner sul Teorema di Pitagora comprende la meticolosa collocazione di piccoli pezzi di cotizzo, blu brillante, vetro di Murano. La scelta di questo materiale non è causale; nel 1991 l’artista fu invitato a fare una mostra nello studio di Lucio Fontana e scoprì una scatola di cotizzi multicolori, che incorporò nella sua installazione site specific.
Come racconta l’artista: “...Se si afferma che l’esperienza della conoscenza passa attraverso la dialettica tra “materiale” e “concettuale”, manca la dimensione “emozionale”. Ed ecco allora che “il colore è la dimensione dell’emozione e dello spirito”. Meditation on the Theorem of Pythagoras è la prova di quanto sia forte e vitale la nostra reazione al colore. Sebbene sia possibile sezionare l’enigma matematico di Pitagora attraverso la logica, lo stesso non si può dire del colore.
Lo spazio, affrescato da un wall drawing di Sol LeWitt (double drawing: 1st wall- horizontal not straight lines not touching, 2nd wall- vertical not straight lines not touching, 1972), ospita progetti site-specific di artisti internazionali invitati a confrontarsi con un luogo espositivo intimo e ricco di memoria.
Mel Bochner è uno dei più celebri artisti concettuali americani, oltre ad essere stato un caro amico di Sol LeWitt. Nel 1966 Bochner organizza a New York quella che sarà definita la prima mostra di arte concettuale della storia.
I numeri sono stati i suoi primi strumenti di lavoro, contare gli permetteva di avere una base su cui creare senza la responsabilità di inventare, ma solo di esprimersi. Come dice l’artista: “I numeri mi danno la libertà di pensare a qualcos’altro. Sono stati già inventati e non appartengono a nessuno”. Il rapporto con l’idea, con la sua materializzazione, è parte costante della sua ricerca.
“Quando ho visitato il Tempio di Pitagora, a Metaponto, in una giornata fredda e umida del 1972, era completamente deserto. Non era rimasto molto del tempio, solo alcune colonne ricostruite e qualche rudere di pietre antiche.
Ma, per qualche motivo ho avvertito la presenza di Pitagora e ho avuto l’impulso di commemorare quella sensazione. Quale modo migliore, ho pensato, che presentare una semplice dimostrazione, con i sassi, del suo teorema omonimo? Così, ricordando la mia geometria ho pensato di comporre un triangolo con i lati composti da 3, 4, 5 pietre (3 elevato al quadrato + 4 elevato al quadrato + 5 elevato al quadrato = 50, o 9 + 16 + 25 = 50). Allora ho raccolto, da un mucchio di detriti in mezzo al tempio, 50 piccole pietre. Poi ho composto il triangolo con i quadrati sui lati e ho scoperto che mi rimanevamo in mano ancora 3 pietre. Immaginando di avere commesso un errore quando li avevo raccolti inizialmente, ho raccolto ancora 50 pietre e le ho disposte di nuovo. Ma, ancora, c’era un surplus di tre. All’inizio ero sconcertato, fino a quando mi sono reso conto che il surplus era dovuto al fatto che gli angoli del triangolo venivano contati due volte, cioè si sovrapponevano. Ciò su cui mi ero imbattuto era che le entità fisiche (pietre) non sono equiparabili alle entità concettuali (punti). Oppure, il reale non è mappato sull’ideale. Motivo per cui il titolo dell’opera è Meditation on the Theorem of Pythagoras e non semplicemente Theorem of Pythagoras”.
L’opera esposta, presentata sul pavimento di legno della Cappella, è la dimostrazione del Teorema di Pitagora. Questa iterazione della meditazione di Bochner sul Teorema di Pitagora comprende la meticolosa collocazione di piccoli pezzi di cotizzo, blu brillante, vetro di Murano. La scelta di questo materiale non è causale; nel 1991 l’artista fu invitato a fare una mostra nello studio di Lucio Fontana e scoprì una scatola di cotizzi multicolori, che incorporò nella sua installazione site specific.
Come racconta l’artista: “...Se si afferma che l’esperienza della conoscenza passa attraverso la dialettica tra “materiale” e “concettuale”, manca la dimensione “emozionale”. Ed ecco allora che “il colore è la dimensione dell’emozione e dello spirito”. Meditation on the Theorem of Pythagoras è la prova di quanto sia forte e vitale la nostra reazione al colore. Sebbene sia possibile sezionare l’enigma matematico di Pitagora attraverso la logica, lo stesso non si può dire del colore.
02
ottobre 2019
Mel Bochner – Meditation on the Theorem of Pythagoras
Dal 02 ottobre 2019 al 30 aprile 2020
arte contemporanea
Location
NOIRE GALLERY
San Sebastiano Da Po, Cappella del Brichetto, (Torino)
San Sebastiano Da Po, Cappella del Brichetto, (Torino)
Orario di apertura
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