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Melania Oppenheimer Di Leo – Monovision
Il titolo allude sia alla visione monoculare propria di molti animali, contrapposta a quella binoculare, umana, che, producendo un’immagine per addizione di due coni visivi dal differente angolo focale, permette la percezione della tridimensionalità, sia alla monovisione cognitiva come impossibilità di guardare con occhi diversi
Comunicato stampa
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Monovision: incapacità di percepire la reale distanza tra gli oggetti che risultano schiacciati sul piano focale.
Il titolo allude sia alla visione monoculare propria di molti animali, contrapposta a quella binoculare, umana, che, producendo un’immagine per addizione di due coni visivi dal differente angolo focale, permette la percezione della tridimensionalità, sia alla monovisione cognitiva come impossibilità di guardare con occhi diversi.
Si tratta di un’indagine che riguarda non solo la percezione visiva, ma anche il rapporto cognitivo con il reale, che risulta essere vincolante perché unico.
L’artista presenta due proiezioni video e still dai video stampati su carta fotografica e pvc. Ritratti e Nature Morte, sottobosco e volti, sono gli oggetti di una visione monocular. L’installazione nel suo insieme crea uno spazio di sospensione temporale funzionale allo slittamento dell’esperienza dal reale al simbolico.
L’artista sottopone la sequenza filmica, catturata con mezzi amatoriali di ripresa, ad una manipolazione in sede di montaggio. Le sequenze risultano, così, rallentate ed assumono toni artificiali e sfumature accese con l’uso di filtri digitali sovrapposti all’immagine originale.
In #2 i volti raccontano se stessi, ma il sonoro è reintrodotto asincrono e frammentario. La narrazione è incomprensibile, sono decifrabili solo poche parole lasciate scoperte dagli effetti sonori. I volti assumono un aspetto straniante perché sottoposti a manipolazioni cromatiche.
Gli stills dai video, ingranditi e stampati su una superficie plastica lucida, sembrano essere stati estrapolati da una fiction televisiva, ma la manipolazione digitale contraddice l’idea di ‘veramente accaduto’ che le immagini video-fotografiche possiedono secondo statuto.
Le immagini perdono il loro livello narrativo e si impongono allo spettatore come simulacri.
In #3 la natura subisce un’analoga manipolazione digitale. Il verde delle foglie è diventato viola elettrico, il verde dei rami bianco. La natura si mostra come familiare, nell’evocazione della sua identità originaria, ma inquietante nell’aspetto attuale.
Melania Oppenheimer di Leo, è nata a Napoli nel 1968. Performer e videomaker, ha partecipato a varie edizioni del festival internazionale Corto circuito. Ha fondato il gruppo Filevuotoperformance con cui ha realizzato interventi in spazi pubblici e privati.
2003 V.A.3 installazione di still digitali su supporto di pannelli retroilluminati e video.
2002 V.A.2 video per la collettiva ‘New Genius’ alla Casina Pompeiana, Napoli.
1998 Sotto il cielo di Roma e Berlino settimana di interventi urbani di performance e video arte, con il gruppo Filevuotoperformance nel sottopassaggio della metropolitana tra Roma Ostiense e Piramide.
1996 V.A.1 presentazione del video a Corto Circuito festival internazionale di video arte teatro Mercadante.
1996 V.A.1 collettiva di video artisti presso la galleri Veravitagioia di Napoli
1996 The Living Theatre collaborazione con la compagnia e performance nei quartieri popolari di Napoli e negli spazi della galleria Morra.
1996 Filevuoto video art produzione di video lavori di arte contemporanea
1995 Inquietudini cortometraggio diretto da Paolo Brunatto per Rai 3
Il titolo allude sia alla visione monoculare propria di molti animali, contrapposta a quella binoculare, umana, che, producendo un’immagine per addizione di due coni visivi dal differente angolo focale, permette la percezione della tridimensionalità, sia alla monovisione cognitiva come impossibilità di guardare con occhi diversi.
Si tratta di un’indagine che riguarda non solo la percezione visiva, ma anche il rapporto cognitivo con il reale, che risulta essere vincolante perché unico.
L’artista presenta due proiezioni video e still dai video stampati su carta fotografica e pvc. Ritratti e Nature Morte, sottobosco e volti, sono gli oggetti di una visione monocular. L’installazione nel suo insieme crea uno spazio di sospensione temporale funzionale allo slittamento dell’esperienza dal reale al simbolico.
L’artista sottopone la sequenza filmica, catturata con mezzi amatoriali di ripresa, ad una manipolazione in sede di montaggio. Le sequenze risultano, così, rallentate ed assumono toni artificiali e sfumature accese con l’uso di filtri digitali sovrapposti all’immagine originale.
In #2 i volti raccontano se stessi, ma il sonoro è reintrodotto asincrono e frammentario. La narrazione è incomprensibile, sono decifrabili solo poche parole lasciate scoperte dagli effetti sonori. I volti assumono un aspetto straniante perché sottoposti a manipolazioni cromatiche.
Gli stills dai video, ingranditi e stampati su una superficie plastica lucida, sembrano essere stati estrapolati da una fiction televisiva, ma la manipolazione digitale contraddice l’idea di ‘veramente accaduto’ che le immagini video-fotografiche possiedono secondo statuto.
Le immagini perdono il loro livello narrativo e si impongono allo spettatore come simulacri.
In #3 la natura subisce un’analoga manipolazione digitale. Il verde delle foglie è diventato viola elettrico, il verde dei rami bianco. La natura si mostra come familiare, nell’evocazione della sua identità originaria, ma inquietante nell’aspetto attuale.
Melania Oppenheimer di Leo, è nata a Napoli nel 1968. Performer e videomaker, ha partecipato a varie edizioni del festival internazionale Corto circuito. Ha fondato il gruppo Filevuotoperformance con cui ha realizzato interventi in spazi pubblici e privati.
2003 V.A.3 installazione di still digitali su supporto di pannelli retroilluminati e video.
2002 V.A.2 video per la collettiva ‘New Genius’ alla Casina Pompeiana, Napoli.
1998 Sotto il cielo di Roma e Berlino settimana di interventi urbani di performance e video arte, con il gruppo Filevuotoperformance nel sottopassaggio della metropolitana tra Roma Ostiense e Piramide.
1996 V.A.1 presentazione del video a Corto Circuito festival internazionale di video arte teatro Mercadante.
1996 V.A.1 collettiva di video artisti presso la galleri Veravitagioia di Napoli
1996 The Living Theatre collaborazione con la compagnia e performance nei quartieri popolari di Napoli e negli spazi della galleria Morra.
1996 Filevuoto video art produzione di video lavori di arte contemporanea
1995 Inquietudini cortometraggio diretto da Paolo Brunatto per Rai 3
30
giugno 2006
Melania Oppenheimer Di Leo – Monovision
Dal 30 giugno al 15 luglio 2006
arte contemporanea
Location
CASINA POMPEIANA
Napoli, Riviera Di Chiaia, (Napoli)
Napoli, Riviera Di Chiaia, (Napoli)
Orario di apertura
9-19, chiuso domenica e festivi
Vernissage
30 Giugno 2006, ore 17
Autore
Curatore