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Melania@Mikele
E’ una ricognizione nel dominio di Mikele l’intenditore, quello che Melania Catteruccia propone per la sua prima uscita romana. Un viaggio che l’autrice intraprende con l’intenzione di scandagliare lo stereotipo del sordido mondo della notte e della trasformazione di identità.
Comunicato stampa
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E' una ricognizione nel dominio di Mikele l’intenditore, quello che Melania Catteruccia propone per la sua prima uscita romana. Un viaggio che l'autrice intraprende con l’intenzione di scandagliare lo stereotipo del sordido mondo della notte e della trasformazione di identità; ennesimo postprodotto del sentire contemporaneo. Melania così ci presenta una serie di scatti e video dedicati al suo amico Mikele, “divo” che per l’occasione indossa tutti i feticci da donna fatale, e annoiato e talvolta sciatto si aggira costretto nella sua provincia, immerso in una luce fredda e livida e volutamente squallida che ammicca al cinico TV.
Per addentrarsi nella situazione, Melania in prima battuta seleziona il luogo-scenografia dove avverrà la performance, poi impugna la sua macchina, che rivela “lo stato dello cose”, e inizia il suo vagare nel territorio urbano e intimo di Mikele. Un vagare, che è dato da un dialogo tra i due, che li ha visti muoversi prima tra i rivoli della Stazione di Orvieto con i suoi bagni pubblici, dove la star è selezionata mentre in tutta tranquillità è nella vasca e si fa bagno nella schiuma. Poi Mikele è seduto sul freddo wc fuma con i pantaloni calati, e ammicca nel suo rossetto rosa confetto. Poi è casa- suo ambiente domestico, dove si esibisce nella cameretta glam, tappezzata di foto della Ferilli davanti alla televisione, ennesimo schermo mediatico. E poi ancora si trastulla in cucina, con la testa del suo manichino e i bambolotti retaggio d’infanzia per poi abbandonarsi grottesco e po' retrò tra i quadretti nel salotto.
Per documentare il mutare del corpo - Mikele in questione, presentati anche alcuni video realizzati esclusivamente per l’occasione.
Melania qui sceglie la camera fissa e da questo punto vista guarda Mikele che si aggira intorno ai cassonetti vestito di veli e d’oro e guarda in camera e frusta i rifiuti, e poi si cala le braghe. Poi ancora Mikele balla e sfila, fa ginnastica, estraneo e alienato in una fabbrica di Orvieto, non importa se va fuori campo. Poi il divo, si insinua con uno pseudo strip in un frigorifero abbandonato e sempre più kitsch si denuda, senza ceretta appena fatta. Poi fuma con la sua fascetta di strass e guarda dritto in camera, mangia la parrucca, e provocatorio fuma ancora. Poi è nel frigorifero abbandonato sulla strada. Poi è ancora su una macchina dello sfascia carrozze, si destreggia con tanto di frusta-cintura ripreso mentre mette in scena ancora un balletto finto- sadomaso, sempre più alienato. Infine è sulla rete di un letto in un parco, scenario di chissà quali fantomatici amplessi clandestini, dove però inevitabilmente è sempre annoiato e buffamente cincischia nelle sue mossette hard e inevitabilmente parla al cellulare.
Melania Catteruccia così mette a nudo Mikele in un susseguirsi di eventi dove tutto avviene rispettando i ritmi del tempo reale. E’ un perlustare nel quale è attenta sia allo squallore che al trash del quotidiano,e seppur affascinata dalla moda e dalla pubblicità e dal cinema, imprime ai suoi lavori il minimale senso della durata, i suoi sguardi non sono patinati e ritoccati, ma nudi e crudi come in una tranquilla giornata tipo.
Melania si presenta così quale una femminea succhiatrice di immagini, partecipe di una generazione allo stesso tempo “cannibale” ed acerba che ama perlustrare nel profondo. E Mikele da bravo attore, in tutto questo trascorrere si autorappresenta ed espone il suo io, che è definitivamente reso noto.
Francesca De Nicolò
25 settembre 2004.
Melania Catteruccia, (Arezzo, 1978). Nel 1998, dopo aver conseguito la Maturità Artistica ad Orvieto (TR) frequenta l’Accademia di Belle Arti di Roma dove segue corsi di pittura con il maestro Gianfranco Notargiacomo e corsi di fotografia con Andrea Attardi, discute la tesi su: Il fotogiornalismo nell'età della guerra nel 2003. Ha partecipato nel 1999 a Skagerrak 60, 7° se. E’ selezionata per il Concorso parco in foto sempre nel 2000, nel 2001 partecipa al 13° concorso fotografico Francesco Bertozzi, ed espone alla saletta Albertina, a Novara. Espone alla Cuba d’oro, partecipa alla 3° Rassegna Internazionale di Libro d'Artista Museo della Casina delle Civette, Villa Torlonia, sempre nel 2002 e al 2° Concorso Internazionale di Arte Contemporanea " Il Guerriero Capestrano " alla Villa Comunal di Chieti 2003. E’ selezionata per 1° Concorso Nazionale Biennale di Fotografia "Fermare il Tempo", Comune di Montecchio (TR), (1° classificata sezione B/N). Lavora per Press Photo 2003 per la band Baustelle. Pubblicazione della Press Photo su riviste del settore ex: "Il Mucchio". Attualmente vive e lavora ad Orvieto.
Per addentrarsi nella situazione, Melania in prima battuta seleziona il luogo-scenografia dove avverrà la performance, poi impugna la sua macchina, che rivela “lo stato dello cose”, e inizia il suo vagare nel territorio urbano e intimo di Mikele. Un vagare, che è dato da un dialogo tra i due, che li ha visti muoversi prima tra i rivoli della Stazione di Orvieto con i suoi bagni pubblici, dove la star è selezionata mentre in tutta tranquillità è nella vasca e si fa bagno nella schiuma. Poi Mikele è seduto sul freddo wc fuma con i pantaloni calati, e ammicca nel suo rossetto rosa confetto. Poi è casa- suo ambiente domestico, dove si esibisce nella cameretta glam, tappezzata di foto della Ferilli davanti alla televisione, ennesimo schermo mediatico. E poi ancora si trastulla in cucina, con la testa del suo manichino e i bambolotti retaggio d’infanzia per poi abbandonarsi grottesco e po' retrò tra i quadretti nel salotto.
Per documentare il mutare del corpo - Mikele in questione, presentati anche alcuni video realizzati esclusivamente per l’occasione.
Melania qui sceglie la camera fissa e da questo punto vista guarda Mikele che si aggira intorno ai cassonetti vestito di veli e d’oro e guarda in camera e frusta i rifiuti, e poi si cala le braghe. Poi ancora Mikele balla e sfila, fa ginnastica, estraneo e alienato in una fabbrica di Orvieto, non importa se va fuori campo. Poi il divo, si insinua con uno pseudo strip in un frigorifero abbandonato e sempre più kitsch si denuda, senza ceretta appena fatta. Poi fuma con la sua fascetta di strass e guarda dritto in camera, mangia la parrucca, e provocatorio fuma ancora. Poi è nel frigorifero abbandonato sulla strada. Poi è ancora su una macchina dello sfascia carrozze, si destreggia con tanto di frusta-cintura ripreso mentre mette in scena ancora un balletto finto- sadomaso, sempre più alienato. Infine è sulla rete di un letto in un parco, scenario di chissà quali fantomatici amplessi clandestini, dove però inevitabilmente è sempre annoiato e buffamente cincischia nelle sue mossette hard e inevitabilmente parla al cellulare.
Melania Catteruccia così mette a nudo Mikele in un susseguirsi di eventi dove tutto avviene rispettando i ritmi del tempo reale. E’ un perlustare nel quale è attenta sia allo squallore che al trash del quotidiano,e seppur affascinata dalla moda e dalla pubblicità e dal cinema, imprime ai suoi lavori il minimale senso della durata, i suoi sguardi non sono patinati e ritoccati, ma nudi e crudi come in una tranquilla giornata tipo.
Melania si presenta così quale una femminea succhiatrice di immagini, partecipe di una generazione allo stesso tempo “cannibale” ed acerba che ama perlustrare nel profondo. E Mikele da bravo attore, in tutto questo trascorrere si autorappresenta ed espone il suo io, che è definitivamente reso noto.
Francesca De Nicolò
25 settembre 2004.
Melania Catteruccia, (Arezzo, 1978). Nel 1998, dopo aver conseguito la Maturità Artistica ad Orvieto (TR) frequenta l’Accademia di Belle Arti di Roma dove segue corsi di pittura con il maestro Gianfranco Notargiacomo e corsi di fotografia con Andrea Attardi, discute la tesi su: Il fotogiornalismo nell'età della guerra nel 2003. Ha partecipato nel 1999 a Skagerrak 60, 7° se. E’ selezionata per il Concorso parco in foto sempre nel 2000, nel 2001 partecipa al 13° concorso fotografico Francesco Bertozzi, ed espone alla saletta Albertina, a Novara. Espone alla Cuba d’oro, partecipa alla 3° Rassegna Internazionale di Libro d'Artista Museo della Casina delle Civette, Villa Torlonia, sempre nel 2002 e al 2° Concorso Internazionale di Arte Contemporanea " Il Guerriero Capestrano " alla Villa Comunal di Chieti 2003. E’ selezionata per 1° Concorso Nazionale Biennale di Fotografia "Fermare il Tempo", Comune di Montecchio (TR), (1° classificata sezione B/N). Lavora per Press Photo 2003 per la band Baustelle. Pubblicazione della Press Photo su riviste del settore ex: "Il Mucchio". Attualmente vive e lavora ad Orvieto.
15
ottobre 2004
Melania@Mikele
Dal 15 al 29 ottobre 2004
arte contemporanea
Location
CIRCOLO DEGLI ARTISTI
Roma, Via Casilina Vecchia, 42, (Roma)
Roma, Via Casilina Vecchia, 42, (Roma)
Orario di apertura
Lun- dom. 20;00- 2;00
Vernissage
15 Ottobre 2004, ore 21;00
Autore
Curatore