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Melo Consoli – Cielo, acqua e lieve moto d’ali
La pittura di Consoli parte dalla suggestione del postinformale per poi prendere una direzione originale e personale, in cui , nell¹uso di forti colori esaltati dalla fisicità e spontaneità del tratto, si ritrovano atmosfere vive di paesaggi mediterranei, quelli della sua giovinezza.
Nonostante l¹informalità del gesto, l¹artista compone un mondo reale che spesso si associa alla visione della natura, cui viene aggiunto un forte lirismo poetico e metaforico.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Fondazione Luciana Matalon é lieta di presentare la mostra di Melo Consoli, dal titolo ³Cielo, acqua e lieve moto d¹ali².
Melo Consoli, artista catanese di nascita, vive e lavora a Milano dagli anni sessanta, anni in cui entra in contatto con l¹ambiente di Brera e compie numerosi viaggi all¹estero, per studiare e assimilare le più importanti espressioni dell¹arte moderna e contemporanea.
La pittura di Consoli parte dalla suggestione del postinformale per poi prendere una direzione originale e personale, in cui , nell¹uso di forti colori esaltati dalla fisicità e spontaneità del tratto, si ritrovano atmosfere vive di paesaggi mediterranei, quelli della sua giovinezza.
Nonostante l¹informalità del gesto, l¹artista compone un mondo reale che spesso si associa alla visione della natura, cui viene aggiunto un forte lirismo poetico e metaforico.
Consoli disegna in colore, struttura e spatola, mentre il pennello definisce dettagli e citazioni; si tratta di una pittura materica che esalta il colore, le forme, la luce della natura, che non è semplicemente paesaggio, ma anche percezioni vive del mutare delle stagioni e dell¹atmosfera.
Anche i titoli indicano un¹intimo piacere per l¹omaggio alla natura: ³Giochi nel verde², ³Inverno luminoso², ³Iridescenze², traducono in espressioni cromatiche moti naturali e emozioni.
La luce è protagonista del dipinto: nel mutamento ciclico dei colori che rivelano la metamorfosi delle stagioni e, oltre il lato formale sottolineano il significato evocativo.
L¹altro filo conduttore è lo spazio della memoria, perché egli dipinge non tanto quello che vede ma ciò che, avendogli destato sensazioni profonde, si porta nel cuore.
La natia Sicilia, la laguna ancora incontaminata di Grado, con i canneti, gli scogli e quei bracci di mare che si perdono nel cielo, alcuni paesaggi della Valbrona che lo ricollegano al naturalismo lombardo di Piero Giunni.
Se alcuni lavori contengono riferimenti alla passione coloristica di Nicolas De Stael o al naturalismo partecipato di alcune tele di Ennio Morlotti, i suoi ³Muri² prendono spunto dalla lettura delle poesie che Pasolini ha dedicato alle rovine romane, ai muretti scrostati, all¹umidità delle pareti incrostate di rosoni e bugnati, aprendo un ventaglio di ricordi sugli intonaci che richiudono un pezzo di tempo
Melo Consoli, artista catanese di nascita, vive e lavora a Milano dagli anni sessanta, anni in cui entra in contatto con l¹ambiente di Brera e compie numerosi viaggi all¹estero, per studiare e assimilare le più importanti espressioni dell¹arte moderna e contemporanea.
La pittura di Consoli parte dalla suggestione del postinformale per poi prendere una direzione originale e personale, in cui , nell¹uso di forti colori esaltati dalla fisicità e spontaneità del tratto, si ritrovano atmosfere vive di paesaggi mediterranei, quelli della sua giovinezza.
Nonostante l¹informalità del gesto, l¹artista compone un mondo reale che spesso si associa alla visione della natura, cui viene aggiunto un forte lirismo poetico e metaforico.
Consoli disegna in colore, struttura e spatola, mentre il pennello definisce dettagli e citazioni; si tratta di una pittura materica che esalta il colore, le forme, la luce della natura, che non è semplicemente paesaggio, ma anche percezioni vive del mutare delle stagioni e dell¹atmosfera.
Anche i titoli indicano un¹intimo piacere per l¹omaggio alla natura: ³Giochi nel verde², ³Inverno luminoso², ³Iridescenze², traducono in espressioni cromatiche moti naturali e emozioni.
La luce è protagonista del dipinto: nel mutamento ciclico dei colori che rivelano la metamorfosi delle stagioni e, oltre il lato formale sottolineano il significato evocativo.
L¹altro filo conduttore è lo spazio della memoria, perché egli dipinge non tanto quello che vede ma ciò che, avendogli destato sensazioni profonde, si porta nel cuore.
La natia Sicilia, la laguna ancora incontaminata di Grado, con i canneti, gli scogli e quei bracci di mare che si perdono nel cielo, alcuni paesaggi della Valbrona che lo ricollegano al naturalismo lombardo di Piero Giunni.
Se alcuni lavori contengono riferimenti alla passione coloristica di Nicolas De Stael o al naturalismo partecipato di alcune tele di Ennio Morlotti, i suoi ³Muri² prendono spunto dalla lettura delle poesie che Pasolini ha dedicato alle rovine romane, ai muretti scrostati, all¹umidità delle pareti incrostate di rosoni e bugnati, aprendo un ventaglio di ricordi sugli intonaci che richiudono un pezzo di tempo
23
ottobre 2003
Melo Consoli – Cielo, acqua e lieve moto d’ali
Dal 23 ottobre al 22 novembre 2003
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE LUCIANA MATALON
Milano, Foro Buonaparte, 67, (Milano)
Milano, Foro Buonaparte, 67, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato 10-13 e 14-19. Domenica e lunedì chiuso
Vernissage
23 Ottobre 2003, ore 18,30