MELTING POP era il titolo di un libro che Gianluca Marziani pubblicò nel 2001 per Castelvecchi. Lungo i capitoli attraversava un flusso di spunti per elaborare molteplici combinazioni tra l’arte e gli altri linguaggi creativi.
MELTING POP è poi diventato il titolo di un grande progetto espositivo che ha finora visto due appuntamenti museali: il primo a Palazzo delle Papesse (Siena) nella primavera 2003, il secondo al Castello di Masnago (Varese) nell’estate dello stesso anno.
MELTING MUSIC nasce come singola categoria del Melting Pop. Oggi rappresenta il primo volume di una lunga serie espositiva che coinvolgerà diverse gallerie private, ogni volta con uno dei capitoli di Melting Pop.
MELTING MUSIC per attraversare la musica tramite l’arte visiva, scovando legami sottili, intuizioni nascoste, empatie reali tra suono, forma ed immagine. Cinque storie che trascinano gli artisti in profonde relazioni tra musica, estetica e contenuti.

ALESSANDRO GIANVENUTI passa il corpo autobiografico sotto lo scanner per dettagli, poi lo rielabora con lunghi processi digitali, quindi stampa l’immagine sui supporti che esprimono l’interesse del singolo progetto. La musica è arrivata in forma diretta con Melting Pop, quando le mani elettroniche dell’artista si sono fuse con lo scratch e il cutting di Dj Stile. Suoni ed immagini hanno trovato una piena corrispondenza di intenti e forme, dando al video d’arte una matrice pittorica mobile, acida ed imponente. Nascono così i quadri che completano il progetto Untitled: un pezzo circolare ed uno quadrato, entrambi su Pvc verniciato lucido, entrambi con le mani supermobili di Dj Stile.
Alessandro Gianvenuti nasce a Roma dove vive e crea


FAUSTO GILBERTI si divide tra un video e alcuni disegni che ne costituiscono lo storyboard virtuale. “10050, The Psycho Posse” racconta il massacro Tate compiuto a Los Angeles, 9 agosto 1969 a Cielo Drive 10050, dalla family di Charles Manson. Storiaccia di sangue e delirio in cui la musica evidenzia significati complessi. Un esempio: Manson, cantante senza futuro, aveva frequentato quella casa quando ci viveva il produttore discografico Terry Melcher. Altrettanto forti i disegni che Gilberti ha realizzato sopra immagini scaricate dal web. Fotografie per “incendiare” l’atmosfera e creare il definitivo cortocircuito tra assurdo e plausibile.
Fausto Gilberti nasce a Brescia dove vive e crea


ROBERT GLIGOROV è un artista che utilizza la musica in modo intelligente, spiazzante, mai forzato. Oggi parliamo della scultura sopra una base che mescola musica e violenza nascosta. Ecco un rullante, un pedale, una mazza da golf e alcuni giganteschi proiettili nella cui capocchia in ottone c’è polpa di pomodoro. Gligorov sente così le seduzioni musicali e le riduce ad elementi impattanti, “deviati” rispetto al nostro sguardo quotidiano e al confine del normale. Proprio come accade oggi nei pannelli fotografici in cui natura e tecnologia cambiano la nostra idea di musica e supporti sonori.
Gligorov nasce a K. Palanca (Macedonia). Vive e crea a Milano


FRANCESCO IMPELLIZZERI ha inventato decine di personaggi con una personalità riconoscibile ed avvincente: nome ad arte, abiti adeguati, comportamenti decisi, scenografie e musiche per creare il giusto contesto, le atmosfere e lo stile oltre il semplice effetto. Da qui le performance live, le fotografie nei set privati, i video. L’artista ingrandisce oggi le pagine da scuola elementare su fogli di cartoncino bianco. Poi inventa un mondo di pensierini intimi, corredati dal disegno che svela il protagonista involontario di ogni microstoria. Così è accaduto oggi con Sanremo e altre vicende tra musica e cronaca, fantasia e verità privata.
Franceso Impellizzeri nasce a Trapani. Vive e crea a Roma


ALEX PINNA ricostruisce la seconda vita, la zona mai narrata di alcuni personaggi ad alto tasso evocativo. La storia al contrario ci ha fatto scoprire Willy il coyote che batteva Beep Beep, il Gatto Silvestro che si mangiava Titti il canarino. Poi sono arrivati gli equilibristi di un circo triste, fino ad altri protagonisti, altri ruoli sociali, altri ribaltamenti. Oggi giungono nello spazio tre bronzi vigili, ognuno con la sua personalità cromatica, pronti ad introdurci verso un lungo silenzio. Il progetto annulla la parola ma suona come il miglior paradosso visuale. La scultura gioca con le note invisibili che girano nella testa, contenendo le musiche che ognuno infila dentro gli immaginari di quei protagonisti magrissimi.
Alex Pinna nasce a Imperia. Vive e crea a Torino