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Memoriae Visionariae
Sei tra i più significativi esponenti del nuovo design italiano, che hanno accettato di frequentare la loro memoria personale, collettiva e antropologica per scovare sacche di luce visionaria intrappolate nel passato sorprendente degli oggetti.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Memoriae Visionariae
a cura di Stefano Caggiano
co-curatore Giorgia Losio
allestimento Tommaso Mattioli
23-26 ottobre 2008
Festival della Creatività
Fortezza da Basso
Firenze
La trasformazione, il riutilizzo, la metamorfosi delle cose sono modalità linguistiche ampiamente recepite dal design contemporaneo. La mostra Memoriae Visionariae propone un momento di esplicitazione di questo nuovo “saper fare” così diffuso nel sentire delle nuove generazioni di creativi per indagare come l′ossessiva rimozione di massa nei confronti di tutto ciò che è “vecchio” stia creando dall′altra parte cumuli di significati abbandonati su cui si addensa oggi un senso nuovo, antico, che non è mai vissuto della precoce obsolescenza delle cose e che forse, in un altro mondo, ha già fatto implodere il sistema design come lo conosciamo da qui.
A confrontarsi su questo terreno sei tra i più significativi esponenti del nuovo design italiano, che hanno accettato di frequentare la loro memoria personale, collettiva e antropologica per scovare sacche di luce visionaria intrappolate nel passato sorprendente degli oggetti: Paolo Ulian, JoeVelluto, Alessandra Baldereschi, Controprogetto, Giovanni Delvecchio, Sovrappensiero.
Le Memoriae Visionariae sono repertori di forme e materie prelevati dal mondo sospeso dell′antiquariato, sottratti all′arredo della vecchia zia, rapiti alla magia fiabesca delle “cose” libere dal ritmo sincopato del mercato e riscoperto nella sua più profonda specificità come attivatore di possibilità nuove e visioni folgoranti.
Si possono psicanalizzare gli oggetti per vedere dove si annidano i futuri alternativi che non hanno ancora avuto? Che aspetto avrebbero quelle evoluzioni del possibile che sono state loro negate a vantaggio del solo sviluppo reale che hanno avuto?
Quando ricordiamo e progettiamo attiviamo la stessa area del cervello. Il ricordo non è un rispecchiamento fedele del passato ma una sua interpretazione, un suo aggiustamento, un suo “design”. Ricordare è progettare all′indietro. Circondati da oggetti che cambiano le nostre possibilità più in fretta di quanto cambiamo noi. Progettare è ricordare in avanti?
Stefano Caggiano
Si ringrazia il Future Concept Lab di Milano per avere gentilmente prestato la formula “Memoriae Visionariae” alla mostra in oggetto. “Memoriae Visionariae” è una delle sette tendenze del terzo rinascimento che l′istituto promuove come progetto e sfida per il mondo creativo e produttivo italiano nel nuovo millennio. www.futureconceptlab.com
a cura di Stefano Caggiano
co-curatore Giorgia Losio
allestimento Tommaso Mattioli
23-26 ottobre 2008
Festival della Creatività
Fortezza da Basso
Firenze
La trasformazione, il riutilizzo, la metamorfosi delle cose sono modalità linguistiche ampiamente recepite dal design contemporaneo. La mostra Memoriae Visionariae propone un momento di esplicitazione di questo nuovo “saper fare” così diffuso nel sentire delle nuove generazioni di creativi per indagare come l′ossessiva rimozione di massa nei confronti di tutto ciò che è “vecchio” stia creando dall′altra parte cumuli di significati abbandonati su cui si addensa oggi un senso nuovo, antico, che non è mai vissuto della precoce obsolescenza delle cose e che forse, in un altro mondo, ha già fatto implodere il sistema design come lo conosciamo da qui.
A confrontarsi su questo terreno sei tra i più significativi esponenti del nuovo design italiano, che hanno accettato di frequentare la loro memoria personale, collettiva e antropologica per scovare sacche di luce visionaria intrappolate nel passato sorprendente degli oggetti: Paolo Ulian, JoeVelluto, Alessandra Baldereschi, Controprogetto, Giovanni Delvecchio, Sovrappensiero.
Le Memoriae Visionariae sono repertori di forme e materie prelevati dal mondo sospeso dell′antiquariato, sottratti all′arredo della vecchia zia, rapiti alla magia fiabesca delle “cose” libere dal ritmo sincopato del mercato e riscoperto nella sua più profonda specificità come attivatore di possibilità nuove e visioni folgoranti.
Si possono psicanalizzare gli oggetti per vedere dove si annidano i futuri alternativi che non hanno ancora avuto? Che aspetto avrebbero quelle evoluzioni del possibile che sono state loro negate a vantaggio del solo sviluppo reale che hanno avuto?
Quando ricordiamo e progettiamo attiviamo la stessa area del cervello. Il ricordo non è un rispecchiamento fedele del passato ma una sua interpretazione, un suo aggiustamento, un suo “design”. Ricordare è progettare all′indietro. Circondati da oggetti che cambiano le nostre possibilità più in fretta di quanto cambiamo noi. Progettare è ricordare in avanti?
Stefano Caggiano
Si ringrazia il Future Concept Lab di Milano per avere gentilmente prestato la formula “Memoriae Visionariae” alla mostra in oggetto. “Memoriae Visionariae” è una delle sette tendenze del terzo rinascimento che l′istituto promuove come progetto e sfida per il mondo creativo e produttivo italiano nel nuovo millennio. www.futureconceptlab.com
23
ottobre 2008
Memoriae Visionariae
Dal 23 al 26 ottobre 2008
design
Location
FLORENCE BIENNALE – FORTEZZA DA BASSO
Firenze, Viale Filippo Strozzi, 1, (Firenze)
Firenze, Viale Filippo Strozzi, 1, (Firenze)
Sito web
www.festivaldellacreativita.it
Autore
Curatore