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Memorie. L’essere umano tra evocazione e ricordo
La mostra indaga, attraverso lo sguardo di cinque importanti esponenti della fotografia contemporanea, affermati in ambito internazionale, il tema della memoria, la differenza e gli intrecci tra quella individuale e quella collettiva, le percezioni sensoriali ad essa legate, gli effetti che produce sulla coscienza e sulla conoscenza, scandagliandone le differenti tipologie
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il Museo Civico di Palazzo della Penna a Perugia ospita dal 20 aprile al 16 giugno 2019 la mostra Memorie. L’essere umano tra evocazione e ricordo, iniziativa che rientra nel ciclo di eventi culturali promossi da Munus Arts & Culture, concessionaria del Comune di Perugia per i servizi museali e di valorizzazione di Palazzo della Penna, della Cappella di San Severo e del Complesso Templare di San Bevignate.
La mostra indaga, attraverso lo sguardo di cinque importanti esponenti della fotografia contemporanea, affermati in ambito internazionale, il tema della memoria, la differenza e gli intrecci tra quella individuale e quella collettiva, le percezioni sensoriali ad essa legate, gli effetti che produce sulla coscienza e sulla conoscenza, scandagliandone le differenti tipologie. La memoria, intimo scrigno di ciascun essere umano, luogo ideale di selezione e archiviazione di frammenti di vita, si collettivizza nella storia che diviene memoria d’un popolo, d’una comunità; le nostre stesse radici.
Il concetto di memoria, però, non è riconducibile alla sola idea di “contenitore dell’insieme dei ricordi”, ma è la capacità di conservare traccia più o meno completa degli stimoli esterni derivanti dall’esperienza e di rievocarli quando sono oramai cessati, riconoscendoli come stati di coscienza trascorsi. La natura stessa della memoria non può essere descritta come una tabula rasa in cui tutto viene trascritto, e nemmeno come un deposito di cose morte, ma si presenta come un campo di forze in cui i ricordi sono circoscritti dall’oblio, un processo di selezione, taglio, sezionamento delle esperienze vissute; un gioco di forze da cui scaturisce la soggettività. Alla memoria, infatti, sono connessi altri concetti fondamentali per la stessa definizione di essere umano, come “identità”, “tempo” e “coscienza”.
L’uomo, nella sua condizione esistenziale, risulta essere in balia del tempo che non può né fermare, né registrare, né sospendere. Il continuo perpetuarsi di attimi presenti, offre la possibilità di arricchire la propria memoria, grazie ad un continuo concatenarsi di segni e tracce che delimitano e, al contempo, definiscono l’individuo. Ma nel mondo contemporaneo così veloce e frenetico nella sua dimensione spazio-temporale, all’essere umano viene negato il “proprio tempo”, quel tempo da dedicare alla riflessione, alla conoscenza di sé stesso e dell’altro, costringendolo in facili stereotipi, in schematizzazioni semplici che imprigionano lo “sguardo”, amplificando e accelerando il processo della dimenticanza, dell’oblio.
La mostra nasce, quindi, dall’esigenza di voler osservare con nuovi occhi la natura dell’uomo contemporaneo e di conseguenza l’importanza del ruolo della memoria.
Dalle riflessioni artistiche di Alessandra Calò, in cui identità, tempo e memoria s’intrecciano, permettendo a chi osserva le sue opere di calarsi nella dimensione più intima di sé, si passa alle poetiche e potenti fotografie di Patrizio Del Duca, dove il concetto di memoria trasmuta da emozione personale a sentimento collettivo. Fabiano Parisi, invece, narra di luoghi abbandonati dall’uomo, in cui la rovinosa atmosfera ne sospende il tempo, lasciandoci avvolgere da percezioni al limite del surreale. Il passato che s’intreccia con il presente, attraverso continui rimandi che divengono monito per azioni future è, infine, il fil rouge che accomuna le opere di Francesco Pistilli.
Alessandra Calò, Patrizio Del Duca, Fabiano Parisi e Francesco Pistilli ci conducono in un viaggio personale, intimo, ma al tempo stesso comune e collettivo, attraverso segni, tracce, simboli ed emozioni che ci riportano alla dimensione più profonda del nostro essere.
Memorie. L’essere umano tra evocazione e ricordo non è solo un’esposizione artistica, un palcoscenico dove poter ammirare le differenti visioni artistiche incentrate sul tema della memoria, ma vuole essere anche l’occasione per riflettere sulla natura dell’uomo contemporaneo, un riappropriarsi del proprio spazio e del proprio tempo ed infine uno stimolo per ripensare l’essere umano, il suo rapporto con il passato e il conseguente riflettersi sul presente.
La mostra indaga, attraverso lo sguardo di cinque importanti esponenti della fotografia contemporanea, affermati in ambito internazionale, il tema della memoria, la differenza e gli intrecci tra quella individuale e quella collettiva, le percezioni sensoriali ad essa legate, gli effetti che produce sulla coscienza e sulla conoscenza, scandagliandone le differenti tipologie. La memoria, intimo scrigno di ciascun essere umano, luogo ideale di selezione e archiviazione di frammenti di vita, si collettivizza nella storia che diviene memoria d’un popolo, d’una comunità; le nostre stesse radici.
Il concetto di memoria, però, non è riconducibile alla sola idea di “contenitore dell’insieme dei ricordi”, ma è la capacità di conservare traccia più o meno completa degli stimoli esterni derivanti dall’esperienza e di rievocarli quando sono oramai cessati, riconoscendoli come stati di coscienza trascorsi. La natura stessa della memoria non può essere descritta come una tabula rasa in cui tutto viene trascritto, e nemmeno come un deposito di cose morte, ma si presenta come un campo di forze in cui i ricordi sono circoscritti dall’oblio, un processo di selezione, taglio, sezionamento delle esperienze vissute; un gioco di forze da cui scaturisce la soggettività. Alla memoria, infatti, sono connessi altri concetti fondamentali per la stessa definizione di essere umano, come “identità”, “tempo” e “coscienza”.
L’uomo, nella sua condizione esistenziale, risulta essere in balia del tempo che non può né fermare, né registrare, né sospendere. Il continuo perpetuarsi di attimi presenti, offre la possibilità di arricchire la propria memoria, grazie ad un continuo concatenarsi di segni e tracce che delimitano e, al contempo, definiscono l’individuo. Ma nel mondo contemporaneo così veloce e frenetico nella sua dimensione spazio-temporale, all’essere umano viene negato il “proprio tempo”, quel tempo da dedicare alla riflessione, alla conoscenza di sé stesso e dell’altro, costringendolo in facili stereotipi, in schematizzazioni semplici che imprigionano lo “sguardo”, amplificando e accelerando il processo della dimenticanza, dell’oblio.
La mostra nasce, quindi, dall’esigenza di voler osservare con nuovi occhi la natura dell’uomo contemporaneo e di conseguenza l’importanza del ruolo della memoria.
Dalle riflessioni artistiche di Alessandra Calò, in cui identità, tempo e memoria s’intrecciano, permettendo a chi osserva le sue opere di calarsi nella dimensione più intima di sé, si passa alle poetiche e potenti fotografie di Patrizio Del Duca, dove il concetto di memoria trasmuta da emozione personale a sentimento collettivo. Fabiano Parisi, invece, narra di luoghi abbandonati dall’uomo, in cui la rovinosa atmosfera ne sospende il tempo, lasciandoci avvolgere da percezioni al limite del surreale. Il passato che s’intreccia con il presente, attraverso continui rimandi che divengono monito per azioni future è, infine, il fil rouge che accomuna le opere di Francesco Pistilli.
Alessandra Calò, Patrizio Del Duca, Fabiano Parisi e Francesco Pistilli ci conducono in un viaggio personale, intimo, ma al tempo stesso comune e collettivo, attraverso segni, tracce, simboli ed emozioni che ci riportano alla dimensione più profonda del nostro essere.
Memorie. L’essere umano tra evocazione e ricordo non è solo un’esposizione artistica, un palcoscenico dove poter ammirare le differenti visioni artistiche incentrate sul tema della memoria, ma vuole essere anche l’occasione per riflettere sulla natura dell’uomo contemporaneo, un riappropriarsi del proprio spazio e del proprio tempo ed infine uno stimolo per ripensare l’essere umano, il suo rapporto con il passato e il conseguente riflettersi sul presente.
19
aprile 2019
Memorie. L’essere umano tra evocazione e ricordo
Dal 19 aprile al 16 giugno 2019
fotografia
Location
MUSEO DELLA CITTA’ – PALAZZO DELLA PENNA
Perugia, Via Podiani, 11, (Perugia)
Perugia, Via Podiani, 11, (Perugia)
Biglietti
Museo Civico di Palazzo della Penna + Mostra: Intero: € 6, Ridotto A: € 3, Ridotto B: € 2
Orario di apertura
10-19. Dal 1 maggio chiuso il lunedì
Vernissage
19 Aprile 2019, h 11.30
Autore
Curatore