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Memory Box
La mostra “Memory Box” presenterà il progetto “Cose salve” dedicato ai paesi terremotati della provincia di Modena. In questo progetto alcune famiglie dei paesi più colpiti dal recente terremoto sono state fotografate e intervistate su quale oggetto avrebbero voluto salvare dall’oblio.
Comunicato stampa
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Sabato 13 ottobre, nella tarda mattinata, un pulman partirà dalla provincia di Modena e molti dei protagonisti di questo progetto porteranno a Venezia, a Palazzo Zenobio, in corteo da piazzale Roma, la loro “scatola della memoria”, contenente l’oggetto da salvare, che riporranno poi nella grande installazione collettiva nel Padiglione Islanda e nelle altre sale dedicate alla mostra insieme a quelle degli artisti di “Memory Box”.
La memoria è forse il dono più prezioso che possediamo, grazie alla quale possiamo costruire un individuo sempre più completo e perfetto. La memoria prende mille forme e colori, viene a volte deviata dalla fantasia, confusa dai traumi, selezionata dal tempo, ma rimane sempre uno strumento indispensabile per la percezione e interpretazione della realtà. Esiste la memoria personale, fatta dalla storia di ciascuno a partire dalle origini famigliari e culturali; esiste la memoria spirituale, quel bacino fantastico dove si confondono in armonia o disaccordo le sensazioni e i sentimenti e le paure e le speranze che ci hanno accompagnato per periodi più o meno lunghi; esiste una memoria collettiva, fatta dalle glorie delle scoperte dell'Umanità e dal nero terrore in cui a volte la Storia si concretizza.
In un senso ben preciso, quello della percezione estetica, del simbolismo e della suggestione, l'Arte fa parte del nostro bagaglio di memoria. Comprendiamo meglio la storia e il pensiero dell'antica Grecia dalla contemplazione del Partenone; ci immergiamo più sensibilmente nella crisi del pensiero novecentesco scrutando un'opera di Malevič; comprendiamo meglio la confusione post-bellica leggendo Sartre. Ci eleviamo sopra tutto di fronte al genio polimorfo di Dalì, una delle cui opere più conosciute è senz'altro “La persistenza della memoria”.
È un bene quando la memoria persiste, perché l'Umanità non si perda in un oblìo senza direzione, ed è questo che è stato chiesto agli artisti di MEMORY BOX: riflettere sul tempo, ciascuno seguendo il proprio istinto, il proprio gusto, la propria visione dell'Arte, tutti elementi che si forgiano col tempo nello spirito di ciascuno.
Alessandro Baito
"Cose salve"
Alberta Pellacani e Antonella Monzoni si sono incontrate per dar voce alle persone della provincia modenese colpite dal recente sisma, raccogliendo testimonianza del cambiamento di valore che hanno assunto le COSE. Cose e forme di pensiero che si accumulano e sedimentano nel corso della vita, alla luce di una scelta che sembrava poter essere solo una fatalità remota: salvarle o perderle per sempre.
Il linguaggio della fotografia e del video si sono incontrati in modo autonomo sul terreno della parola, cifra essenziale e chiave che apre l’invisibile che ancora alberga nell’intimo delle persone.
La fotografia cerca di unire documento e sentimento raccontando, attraverso più immagini, microstorie di famiglie e singoli, le loro emozioni e memorie.
Il video, intenzionalmente spigoloso e impreciso, rimanda a qualcosa di incomprensibile: un tempo sospeso tra i ricordi di ieri, già divenuti passato, e il vuoto di un futuro incerto, nella consapevolezza intima che nulla sarà più come prima.
La memoria è forse il dono più prezioso che possediamo, grazie alla quale possiamo costruire un individuo sempre più completo e perfetto. La memoria prende mille forme e colori, viene a volte deviata dalla fantasia, confusa dai traumi, selezionata dal tempo, ma rimane sempre uno strumento indispensabile per la percezione e interpretazione della realtà. Esiste la memoria personale, fatta dalla storia di ciascuno a partire dalle origini famigliari e culturali; esiste la memoria spirituale, quel bacino fantastico dove si confondono in armonia o disaccordo le sensazioni e i sentimenti e le paure e le speranze che ci hanno accompagnato per periodi più o meno lunghi; esiste una memoria collettiva, fatta dalle glorie delle scoperte dell'Umanità e dal nero terrore in cui a volte la Storia si concretizza.
In un senso ben preciso, quello della percezione estetica, del simbolismo e della suggestione, l'Arte fa parte del nostro bagaglio di memoria. Comprendiamo meglio la storia e il pensiero dell'antica Grecia dalla contemplazione del Partenone; ci immergiamo più sensibilmente nella crisi del pensiero novecentesco scrutando un'opera di Malevič; comprendiamo meglio la confusione post-bellica leggendo Sartre. Ci eleviamo sopra tutto di fronte al genio polimorfo di Dalì, una delle cui opere più conosciute è senz'altro “La persistenza della memoria”.
È un bene quando la memoria persiste, perché l'Umanità non si perda in un oblìo senza direzione, ed è questo che è stato chiesto agli artisti di MEMORY BOX: riflettere sul tempo, ciascuno seguendo il proprio istinto, il proprio gusto, la propria visione dell'Arte, tutti elementi che si forgiano col tempo nello spirito di ciascuno.
Alessandro Baito
"Cose salve"
Alberta Pellacani e Antonella Monzoni si sono incontrate per dar voce alle persone della provincia modenese colpite dal recente sisma, raccogliendo testimonianza del cambiamento di valore che hanno assunto le COSE. Cose e forme di pensiero che si accumulano e sedimentano nel corso della vita, alla luce di una scelta che sembrava poter essere solo una fatalità remota: salvarle o perderle per sempre.
Il linguaggio della fotografia e del video si sono incontrati in modo autonomo sul terreno della parola, cifra essenziale e chiave che apre l’invisibile che ancora alberga nell’intimo delle persone.
La fotografia cerca di unire documento e sentimento raccontando, attraverso più immagini, microstorie di famiglie e singoli, le loro emozioni e memorie.
Il video, intenzionalmente spigoloso e impreciso, rimanda a qualcosa di incomprensibile: un tempo sospeso tra i ricordi di ieri, già divenuti passato, e il vuoto di un futuro incerto, nella consapevolezza intima che nulla sarà più come prima.
13
ottobre 2012
Memory Box
Dal 13 al 30 ottobre 2012
arte contemporanea
Location
PALAZZO ZENOBIO – COLLEGIO ARMENO
Venezia, Dorsoduro, 2596, (Venezia)
Venezia, Dorsoduro, 2596, (Venezia)
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 11 - 18
Vernissage
13 Ottobre 2012, ore 18.00
Autore
Curatore