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Menchu Lamas – L’ombra nella mano. Il viaggio delle forme
La mostra è composta da tredici opere recenti di grande formato in cui Menchu Lamas si mostra fedele a se stessa, facendosi portavoce di un mondo rurale con credenze e icone proprie che però si rivela cosparso di riferimenti universali
Comunicato stampa
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Il prossimo 29 marzo si apre la mostra dell’artista galiziana Menchu Lamas “ L’ombra nella mano. Il viaggio delle forme” presso la Sala dell’Instituto Cervantes. Menchu Lamas è figura chiave nel panorama dell’arte contemporanea internazionale. Fin dal suo esordio, negli anni ’80, ha dato forma ad un linguaggio proprio e allo stesso tempo universale: neofigurazione schematica e neoespressionismo elegante sono uniti ad un universo iconico di radici galiziane.
La rassegna è promossa e organizzata dall’Istituto Cervantes in collaborazione con la Fondazione Gruppo Credito Valtellinese e il Centro Galiziano per l’arte contemporanea (CGAC).
Le opere di Menchu Lamas sono presenti nelle collezioni dei più prestigiosi musei spagnoli quali il Centro de Arte Reina Sofia e il Museo d’arte contemporanea di Barcellona ed esposte nelle fiere d’arte più importanti del mondo come Art Basel, Arco, Fiac, Art London e Art Frankfurt.
La mostra è composta da tredici opere recenti di grande formato in cui Menchu Lamas si mostra fedele a se stessa, facendosi portavoce di un mondo rurale con credenze e icone proprie che però si rivela cosparso di riferimenti universali. Questo connubio tra locale e universale si ritrova nell’opera dell’artista spagnola nella molteplicità di riferimenti culturali che popolano i suoi quadri: dalle pitture rupestri alle allegorie rinascimentali, passando per gli ideogrammi cinesi.
Nei suoi dipinti Menchu Lamas mette in discussione i codici d’identità che la società impone e spinge il visitatore a riflettere sulle maschere - che tutti siamo costretti a vestire - e gli stereotipi di un’educazione convenzionale.
I dipinti dell’autrice galiziana hanno un linguaggio duro, diretto, rappresentano la forza e la determinazione delle donne di Rias Baixas che con il loro lavoro hanno dovuto lottare contro la terra, la pioggia, il mare e, su una quotidianità spigolosa e amara, hanno costruito un universo di sapienza popolare.
Menchu Lamas (Vigo, 1952) è autodidatta, tranne per alcuni corsi realizzati presso l’Institución Artistica de Enseñanza di Madrid. Nel 1980 si reca a New York in compagnia degli artisti Ánxel Huete e Antón Patiño ed entra in contatto con l’espressionismo astratto americano, corrente artistica che lascerà un segno sua produzione. Dai primi lavori, negli anni 80’, le sue opere entrano subito nelle collezioni, private e pubbliche, di maggior prestigio: Caixaforum di Barcellona, Fundazione Juan March di Madrid, Exxon Corporation di New York, MACBA di Barcellona MNCARS a Madrid.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito dal CGAC in collaborazione con l’Instituto Cervantes e la Fondazione Gruppo Credito Valtellinese con testi critici in edizione quadrilingue galiziano-spagnolo-italiano-inglese di Manuel M. Ramón, Manuel Oliveira, Donald Kuspit, John Yau e Roberto Pinto.
La rassegna è promossa e organizzata dall’Istituto Cervantes in collaborazione con la Fondazione Gruppo Credito Valtellinese e il Centro Galiziano per l’arte contemporanea (CGAC).
Le opere di Menchu Lamas sono presenti nelle collezioni dei più prestigiosi musei spagnoli quali il Centro de Arte Reina Sofia e il Museo d’arte contemporanea di Barcellona ed esposte nelle fiere d’arte più importanti del mondo come Art Basel, Arco, Fiac, Art London e Art Frankfurt.
La mostra è composta da tredici opere recenti di grande formato in cui Menchu Lamas si mostra fedele a se stessa, facendosi portavoce di un mondo rurale con credenze e icone proprie che però si rivela cosparso di riferimenti universali. Questo connubio tra locale e universale si ritrova nell’opera dell’artista spagnola nella molteplicità di riferimenti culturali che popolano i suoi quadri: dalle pitture rupestri alle allegorie rinascimentali, passando per gli ideogrammi cinesi.
Nei suoi dipinti Menchu Lamas mette in discussione i codici d’identità che la società impone e spinge il visitatore a riflettere sulle maschere - che tutti siamo costretti a vestire - e gli stereotipi di un’educazione convenzionale.
I dipinti dell’autrice galiziana hanno un linguaggio duro, diretto, rappresentano la forza e la determinazione delle donne di Rias Baixas che con il loro lavoro hanno dovuto lottare contro la terra, la pioggia, il mare e, su una quotidianità spigolosa e amara, hanno costruito un universo di sapienza popolare.
Menchu Lamas (Vigo, 1952) è autodidatta, tranne per alcuni corsi realizzati presso l’Institución Artistica de Enseñanza di Madrid. Nel 1980 si reca a New York in compagnia degli artisti Ánxel Huete e Antón Patiño ed entra in contatto con l’espressionismo astratto americano, corrente artistica che lascerà un segno sua produzione. Dai primi lavori, negli anni 80’, le sue opere entrano subito nelle collezioni, private e pubbliche, di maggior prestigio: Caixaforum di Barcellona, Fundazione Juan March di Madrid, Exxon Corporation di New York, MACBA di Barcellona MNCARS a Madrid.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito dal CGAC in collaborazione con l’Instituto Cervantes e la Fondazione Gruppo Credito Valtellinese con testi critici in edizione quadrilingue galiziano-spagnolo-italiano-inglese di Manuel M. Ramón, Manuel Oliveira, Donald Kuspit, John Yau e Roberto Pinto.
29
marzo 2007
Menchu Lamas – L’ombra nella mano. Il viaggio delle forme
Dal 29 marzo al 27 maggio 2007
arte contemporanea
Location
INSTITUTO CERVANTES (NAVONA)
Roma, Piazza Navona, 91, (Roma)
Roma, Piazza Navona, 91, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica 16-20
Vernissage
29 Marzo 2007, ore 19
Ufficio stampa
ROSI FONTANA
Autore