“Per molti anni il mio lavoro è stato ispirato dal mio interesse per le mappe (topografie, paesaggi, strade, cieli, modelli di flusso magnetico, terremoti, faglie, direzioni del vento, proiezioni cartografiche, etc) e per gli effetti delle forze della natura (vento, clima, acqua, tempo, pressioni interne, cambiamenti delle stagioni, etc). L'idea di tentare di catturare il mondo attraverso la fissità di mappe e dati si deve confrontare con la realtà dei costanti cambiamenti naturali. Queste idee contrastanti e interdipendenti influenzano l'immaginario di cui mi servo e il modo con cui creo la mia arte”.
In mostra ci sono due corpus di lavori. Le “Lens Series”, lavori in resina epossidica, richiamano forme di lenti spesso utilizzate per creare le prime mappe. Queste erano originariamente illustrate con incisioni collegate tra loro per rappresentare l’intero globo e quindi descriverne la “realtà”. La serie titolata “Wind Code” - stampe a rilievo - si basa sulle infinite possibilità che emergono nella progettazione di una mappa dei venti che tenti di descriv- erne la mutevolezza. Entrambe queste forme visive utilizzano spostamenti di forma e di colore così da creare un personale sistema di ricerca che esprima l’intercambiabilità , la costante mobilità di segni e simboli, sia visivi che poetici, con i quali tentiamo di rappresentare il nostro mondo.
Meredith Dean, 2017