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Merend’Arte – frammenti e archetipi
La mostra propone un confronto fra una lettura fotografica di superfici bidimensionali e la loro interpretazione tridimensionale.
La mostra, oltre che evento artistico, si propone come evento ludico/degustativo, da qui il titolo merend’arte, dapprima suggerito come scherzo da Cordelli, poi scelto per la sua spontaneità.
Comunicato stampa
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Agostino Cordelli
vive ed insegna a Ravenna. E’ iscritto al quarto anno dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna, al corso di Scultura. Attivo come fotografo, ha al suo attivo molte mostre.
Le sue fotografie sono sguardi meditati sull’esperienza di un viaggio in Messico. Guardandole non ce ne viene restituita la sua immagine, bensì una delle tante possibili appartenenti a quei luoghi. Si tratta di fotografie in bianco e nero, piuttosto minimaliste ed essenziali, che riprendono soggetti come porte, vie ed alberi, dettagli a volte ripresi con inquadrature classiche, altre volte ritagliando finestre insolite su luoghi apparentemente non visti. Colpisce la semplicità delle parti ed il loro essere soggetti, protagonisti del luogo, all’interno delle immagini del fotografo. I dettagli, qui denominati frammenti, diventano degni di attenzione, non più parti di superfici, ma le parti, diventate significanti.
Sta a chi guarda attribuire significati alle immagini, partendo dal presupposto che ogni riga nel cielo e nella natura, ogni albero ed ogni palo, sono importanti nel paesaggio ritratto, né più né meno rispetto alla totalità del luogo.
Pino Gori
diplomato al liceo artistico di Ravenna dove è stato allievo di Giulio Ruffini, in seguito si è laureato in architettura a Firenze dove ha vissuto molti anni. Attualmente insegna a Ravenna, città dove vive e lavora.
Inizia il suo cammino nelle arti visive disegnando e dipingendo, ma ci tiene a precisare che le cornici gli sono sempre sembrate troppo strette, per questo la sua ricerca ha spaziato in diversi ambiti, tra cui la fotografia, il video e la performance. Ultimamente predilige le installazioni.
Ha esposto in collettive e personali a Firenze, Roma, Milano, ed altre città italiane. All’estero a Berlino e in Danimarca.
Nell’ultima mostra tenutasi a Firenze nel 2001 con saggio critico di Eugenio Miccini, ha presentato le proprie opere ispirate e affiancate alle fotografie dell’artista Serena Arcieri.
In quest’occasione presenta tre installazioni caratterizzate da semplici forme geometriche e tridimensionali, come il quadrato e la sfera, rese primarie per l’uso di materiali poveri e caldi, come la corteccia degli alberi, la corda, il legno, le candele, il fuoco, la luce. L’indagine verte sugli spazi visti dietro, gli spazi nascosti, celati da una porta o da una finestra, fotografati da Cordelli. Alle installazioni, Gori affianca un dipinto seguendo il modulo quadrato della finestra/installazione.
vive ed insegna a Ravenna. E’ iscritto al quarto anno dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna, al corso di Scultura. Attivo come fotografo, ha al suo attivo molte mostre.
Le sue fotografie sono sguardi meditati sull’esperienza di un viaggio in Messico. Guardandole non ce ne viene restituita la sua immagine, bensì una delle tante possibili appartenenti a quei luoghi. Si tratta di fotografie in bianco e nero, piuttosto minimaliste ed essenziali, che riprendono soggetti come porte, vie ed alberi, dettagli a volte ripresi con inquadrature classiche, altre volte ritagliando finestre insolite su luoghi apparentemente non visti. Colpisce la semplicità delle parti ed il loro essere soggetti, protagonisti del luogo, all’interno delle immagini del fotografo. I dettagli, qui denominati frammenti, diventano degni di attenzione, non più parti di superfici, ma le parti, diventate significanti.
Sta a chi guarda attribuire significati alle immagini, partendo dal presupposto che ogni riga nel cielo e nella natura, ogni albero ed ogni palo, sono importanti nel paesaggio ritratto, né più né meno rispetto alla totalità del luogo.
Pino Gori
diplomato al liceo artistico di Ravenna dove è stato allievo di Giulio Ruffini, in seguito si è laureato in architettura a Firenze dove ha vissuto molti anni. Attualmente insegna a Ravenna, città dove vive e lavora.
Inizia il suo cammino nelle arti visive disegnando e dipingendo, ma ci tiene a precisare che le cornici gli sono sempre sembrate troppo strette, per questo la sua ricerca ha spaziato in diversi ambiti, tra cui la fotografia, il video e la performance. Ultimamente predilige le installazioni.
Ha esposto in collettive e personali a Firenze, Roma, Milano, ed altre città italiane. All’estero a Berlino e in Danimarca.
Nell’ultima mostra tenutasi a Firenze nel 2001 con saggio critico di Eugenio Miccini, ha presentato le proprie opere ispirate e affiancate alle fotografie dell’artista Serena Arcieri.
In quest’occasione presenta tre installazioni caratterizzate da semplici forme geometriche e tridimensionali, come il quadrato e la sfera, rese primarie per l’uso di materiali poveri e caldi, come la corteccia degli alberi, la corda, il legno, le candele, il fuoco, la luce. L’indagine verte sugli spazi visti dietro, gli spazi nascosti, celati da una porta o da una finestra, fotografati da Cordelli. Alle installazioni, Gori affianca un dipinto seguendo il modulo quadrato della finestra/installazione.
24
aprile 2004
Merend’Arte – frammenti e archetipi
Dal 24 aprile al 05 maggio 2004
arte contemporanea
Location
SPAZIO FOTOGRAFICO GIANLUCA LIVERANI
Ravenna, Via Cella, 94, (Ravenna)
Ravenna, Via Cella, 94, (Ravenna)
Orario di apertura
Visite per appuntamento telefonico tel. 347 0654962
349 5913160 – 338 9602512 – 0544 402877
Vernissage
24 Aprile 2004, INAUGURAZIONE CON MERENDA
sabato 24/04/04 ore > 17/21
domenica 25 ore > 18/20