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Metamorfosi
Anche in questa seconda parte della rassegna gli artisti hanno interpretato il tema soffermandosi sia sull’aspetto concettuale, sia sull’analisi materiale e fisica del fenomeno, talvolta utilizzando nuovi materiali e dando luogo a risultati estetici di carattere sperimentale
Comunicato stampa
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Inaugura giovedì 12 giugno alle ore 19,00 presso La Galleria d’arte La Bacheca, il secondo appuntamento della rassegna d’arte contemporanea Metamorfosi, collettiva alla quale parteciperanno i 7 artisti Ermenegildo Atzori, Daniela Cardia, Francesco Casale, Sonia Floris, Marta Fontana, Paolo Pilleri e Angelo Secci.
Nel corso della seconda esposizione, visitabile fino al 27 giugno 2008, saranno presentate opere tipologicamente diverse tra loro per linguaggio, stile e formato: oltre alla pittura e alla scultura, saranno presenti installazioni, fotografie e sperimentazioni in digital art. Come nella precedente edizione, tenutasi a gennaio 2008, anche in questa seconda parte della rassegna gli artisti hanno interpretato il tema soffermandosi sia sull’aspetto concettuale, sia sull’analisi materiale e fisica del fenomeno, talvolta utilizzando nuovi materiali e dando luogo a risultati estetici di carattere sperimentale assolutamente attuali.
Metamorfosi
Rassegna d’arte contemporanea
Seconda parte
Metamorfosi è il mutamento della forma, nasce da lei, nella consapevolezza che ci sarà un cambiamento. L’interpretazione di Marta Fontana è ispirata al celebre mito di Ovidio: con ritmo leggero e soave descrive fisicamente i passaggi della metamorfosi di Dafne che, rincorsa dal suo amato, fugge via rivelando davanti agli occhi increduli la sua nuova condizione non più umana. I precisi passaggi tonali e le grandi campiture di colore che definiscono il dittico, insieme alle parti figurative, conferiscono all’installazione le sembianze di un mosaico astratto anche per il particolare effetto cangiante dovuto all’uso della foglia oro. La presenza di cellulosa, polvere di graffite, ocra gialla e rossa non sono affatto casuali ma, attraverso la materia, interpretano il fenomeno da un punto di vista alchemico. La ricerca di Sonia Floris si concentra, invece, sull’espressione del corpo e sull’interpretazione del cambiamento femminile in seguito alle frequenti e graduali trasformazioni fisiche nel corso della vita, soffermandosi in particolare sulle conseguenze emotive. Nelle opere in mostra, la metamorfosi fisica e psicologica è individuata nel passaggio dall’infanzia alla pubertà e, infine, all’età adulta con definiti passaggi cromatici e precisi segni di evidente carattere grafico.. Verso la ricerca interiore è rivolto anche Ermenegildo Atzori che, attraverso la figura umana, rappresenta il rituale ancestrale di ritorno alle origini con le due immagini dedicate al Memento, realizzate con materiale polimaterico e combustione. Il silenzio e la riflessione permettono all’uomo di capire se stesso, di liberarlo dalle proprie paure e costrizioni a cui quotidianamente è legato e di stabilire una linea di comunicazione e di confronto con gli altri. Sono questi i limiti del cambiamento che identificano l’uomo e lo trasformano in un essere più forte e sicuro della propria condizione. Di interiorità si parla anche nelle opere di Daniela Cardia, realizzate con materiale polimaterico e dedicate alla metamorfosi anche nella scelta dell’esecuzione e per il conseguente effetto concretista. In sintonia con la ricerca formale e concettuale che impegna l’artista da diversi anni, la trasformazione interiore è strettamente legata all’idea del viaggio e all’importanza dovuta all’acquisizione di nuove conoscenze. I lavori pittorici di Paolo Pilleri, Volo chimico, Urlo e Vecchiaia, si rivolgono, invece, alla deformazione fisica dell’essere, concentrandosi sulla trasformazione fisionomica provocata dalla reazione ad uno sforzo o all’assunzione di una sostanza chimica, e sull’analisi del fenomeno dell’invecchiamento del corpo. L’ interpretazione è poetica e ironica al tempo stesso, rafforzata dall’utilizzo di accostamenti surrealisti e colori accesi che trasmettono alle opere un significativo gusto pop. Si concentra sulla deformazione cromatica e formale, da interpretare in chiave pop surrealista, l’elaborazione fotografica di Francesco Casale, Evocazione. Intesa come cambiamento della scala dei valori uomo-natura, concetto che s’ispira al pittore romantico C. David Friedrich, la metamorfosi è interpretata dall’artista come ridimensionamento dell’antropocentrismo. L’essere umano, che nell’immagine è più piccolo della natura che lo circonda, assume un ruolo secondario e testimonia la sua impotenza al cospetto dei grandi ortaggi che simulano metaforicamente la vegetazione. Anche per Angelo Secci il concetto di metamorfosi è strettamente legato alla deformazione sia della forma che del colore, come dimostra il trittico realizzato con una tecnica particolare di elaborazione digitale ideata dall’artista chiamata Diart. Tra le immagini in mostra si distingue Navi alla deriva I che, oltre a rievocare il colore azzurro del mare con le svariate sfumature tonali, lascia intravedere figure multiformi simili a forme di vita acquatiche fossilizzate all’interno di una lastra di ghiaccio.
Erica Olmetto
Nel corso della seconda esposizione, visitabile fino al 27 giugno 2008, saranno presentate opere tipologicamente diverse tra loro per linguaggio, stile e formato: oltre alla pittura e alla scultura, saranno presenti installazioni, fotografie e sperimentazioni in digital art. Come nella precedente edizione, tenutasi a gennaio 2008, anche in questa seconda parte della rassegna gli artisti hanno interpretato il tema soffermandosi sia sull’aspetto concettuale, sia sull’analisi materiale e fisica del fenomeno, talvolta utilizzando nuovi materiali e dando luogo a risultati estetici di carattere sperimentale assolutamente attuali.
Metamorfosi
Rassegna d’arte contemporanea
Seconda parte
Metamorfosi è il mutamento della forma, nasce da lei, nella consapevolezza che ci sarà un cambiamento. L’interpretazione di Marta Fontana è ispirata al celebre mito di Ovidio: con ritmo leggero e soave descrive fisicamente i passaggi della metamorfosi di Dafne che, rincorsa dal suo amato, fugge via rivelando davanti agli occhi increduli la sua nuova condizione non più umana. I precisi passaggi tonali e le grandi campiture di colore che definiscono il dittico, insieme alle parti figurative, conferiscono all’installazione le sembianze di un mosaico astratto anche per il particolare effetto cangiante dovuto all’uso della foglia oro. La presenza di cellulosa, polvere di graffite, ocra gialla e rossa non sono affatto casuali ma, attraverso la materia, interpretano il fenomeno da un punto di vista alchemico. La ricerca di Sonia Floris si concentra, invece, sull’espressione del corpo e sull’interpretazione del cambiamento femminile in seguito alle frequenti e graduali trasformazioni fisiche nel corso della vita, soffermandosi in particolare sulle conseguenze emotive. Nelle opere in mostra, la metamorfosi fisica e psicologica è individuata nel passaggio dall’infanzia alla pubertà e, infine, all’età adulta con definiti passaggi cromatici e precisi segni di evidente carattere grafico.. Verso la ricerca interiore è rivolto anche Ermenegildo Atzori che, attraverso la figura umana, rappresenta il rituale ancestrale di ritorno alle origini con le due immagini dedicate al Memento, realizzate con materiale polimaterico e combustione. Il silenzio e la riflessione permettono all’uomo di capire se stesso, di liberarlo dalle proprie paure e costrizioni a cui quotidianamente è legato e di stabilire una linea di comunicazione e di confronto con gli altri. Sono questi i limiti del cambiamento che identificano l’uomo e lo trasformano in un essere più forte e sicuro della propria condizione. Di interiorità si parla anche nelle opere di Daniela Cardia, realizzate con materiale polimaterico e dedicate alla metamorfosi anche nella scelta dell’esecuzione e per il conseguente effetto concretista. In sintonia con la ricerca formale e concettuale che impegna l’artista da diversi anni, la trasformazione interiore è strettamente legata all’idea del viaggio e all’importanza dovuta all’acquisizione di nuove conoscenze. I lavori pittorici di Paolo Pilleri, Volo chimico, Urlo e Vecchiaia, si rivolgono, invece, alla deformazione fisica dell’essere, concentrandosi sulla trasformazione fisionomica provocata dalla reazione ad uno sforzo o all’assunzione di una sostanza chimica, e sull’analisi del fenomeno dell’invecchiamento del corpo. L’ interpretazione è poetica e ironica al tempo stesso, rafforzata dall’utilizzo di accostamenti surrealisti e colori accesi che trasmettono alle opere un significativo gusto pop. Si concentra sulla deformazione cromatica e formale, da interpretare in chiave pop surrealista, l’elaborazione fotografica di Francesco Casale, Evocazione. Intesa come cambiamento della scala dei valori uomo-natura, concetto che s’ispira al pittore romantico C. David Friedrich, la metamorfosi è interpretata dall’artista come ridimensionamento dell’antropocentrismo. L’essere umano, che nell’immagine è più piccolo della natura che lo circonda, assume un ruolo secondario e testimonia la sua impotenza al cospetto dei grandi ortaggi che simulano metaforicamente la vegetazione. Anche per Angelo Secci il concetto di metamorfosi è strettamente legato alla deformazione sia della forma che del colore, come dimostra il trittico realizzato con una tecnica particolare di elaborazione digitale ideata dall’artista chiamata Diart. Tra le immagini in mostra si distingue Navi alla deriva I che, oltre a rievocare il colore azzurro del mare con le svariate sfumature tonali, lascia intravedere figure multiformi simili a forme di vita acquatiche fossilizzate all’interno di una lastra di ghiaccio.
Erica Olmetto
12
giugno 2008
Metamorfosi
Dal 12 al 27 giugno 2008
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE LA BACHECA
Cagliari, Via Dei Pisani, 1, (Cagliari)
Cagliari, Via Dei Pisani, 1, (Cagliari)
Vernissage
12 Giugno 2008, ore 19
Autore
Curatore