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Metamorfosi d’eroe
La mostra, dedicata al tema delle metamorfosi della figura dell’eroe, espone opere scultoree, figurative e video, realizzate sia da affermati artisti contemporanei che da artisti cosiddetti irregolari, ovvero persone che non hanno avuto una formazione artistica canonica o che sono al di fuori dei circuiti artistici “tradizionali”
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra d’arte METAMORFOSI D’EROE che verrà inaugurata sabato 10 maggio alle ore 17.00
presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna è un progetto espositivo realizzato da Cooperativa
Sociale Nazareno in co-produzione con Pinacoteca Nazionale di Bologna e Soprintendenza Beni
Storici Artistici ed Etnoantropolgici di Bologna. Il curatore è Luca Farulli, docente di Estetica
presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. La mostra è patrocinata da: Comune di Bologna,
Provincia di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Assemblea Legislativa Emilia-Romagna e
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Il Progetto è stato realizzato con il contributo del Dipartimento per le Pari Opportunità –
Presidenza del Consiglio dei Ministri.
All’inaugurazione interverranno, oltre alle autorità, Luigi Ficacci, Soprintendente Beni Storici,
Artistici ed Etnoantropologici di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini; Franco
Faranda, Direttore Pinacoteca Nazionale di Bologna; Sergio Zini, Presidente della Cooperativa
Nazareno e Fabio Roversi Monaco, Presidente Genus Bononiae. La mostra, dedicata al tema delle
metamorfosi della figura dell’eroe, espone opere scultoree, figurative e video, realizzate sia da
affermati artisti contemporanei che da artisti cosiddetti irregolari, ovvero persone che non hanno
avuto una formazione artistica canonica o che sono al di fuori dei circuiti artistici “tradizionali”. Per
dare un’idea di questa “poli-vocalità artistica” che dialoga sullo stesso tema, citiamo le
bombosculture di Stagnaro, artista ligure che ha trovato un modo tutto suo di realizzare
coloratissimi personaggi, forgiando le bombole del gas; le raffigurazioni dell’effige umana
all’interno di figure circolari di Bergamaschi e la satirica installazione video-animata
dell’irlandese Pike, dedicata alla politica estera degli Stati Uniti “Going to war over a banana
truck”. Oltre a queste, tutte le opere in mostra raccontano diversi aspetti di eroismo declinato in
varie forme che vanno dalla richiesta di aiuto delle cartoline di Saccuzzo alla rappresentazione dei volti del potere dei ritratti di Paltrinieri o dell’artista cinese Zhong Qi. L’accento non è posto né
sui CV, né sulle cartelle cliniche, né tanto meno sulle fedine penali, bensì il riflettore è acceso sul
prodotto artistico in grado di parlare delle metamorfosi d’eroe, appunto.
Seguono il concept del curatore Luca Farulli, estratti dei saggi.
Di seguito la lista dei 25 artisti che espongono in mostra, provenienti da Italia, Irlanda, Belgio,
Cina e Stati Uniti: Umberto Bergamaschi, Simone Borciani, Luca Caimmi, Francis Casey,
Dante Gambassi, Umberto Gervasi, Gloria Giampiccolo, Andrea Giordani, Rosario Lattuca,
Eugenio Lenzi e opere museo Lombroso, Léon Luis, Bonaria Manca, Pietro Moschini, Cesare
Paltrinieri, Riccardo Persico, Andrew Pike, Gianluca Pirrotta, Antimo Puca, Enrico
Saccuzzo, Alice Secci, Matt Sesow, Franca Settembrini, Marco Spaggiari, Angelo Stagnaro,
Geng Zhong Qi.
Concept “Metamorfosi d’eroe” di Luca Farulli, curatore della mostra
“L’esposizione di quest’anno elegge come proprio tema quello della figura dell’eroe e delle sue
metamorfosi. Argomento difficile da trattare, spesso posto sott’ombra da una coscienza storica che
ne conosce il portato di “sventura”, la questione relativa all’eroe copre, comunque, sentimenti e
orizzonti d’attesa non eludibili. È di questo orizzonte che qui ci interessiamo: ovvero, delle infinite,
plurime, generose figure che tale orizzonte d’attesa, tale sentimento in noi miniaturizzato, produce,
sorretto dall’ausilio dell’arte. La prestazione svolta dall’arte non si esaurisce nel fungere da carrello
che porta a luce le ricchezze chiuse nel sottosuolo. Non di questo si tratta. L’eroe nell’arte è dotato
di una esemplarità non macchiata da meccanismi di imitazione o da deroghe di responsabilità, bensì
è attingimento di forza, apertura di una dimensione dell’essere che porta a luce una alternativa, un
altro stato magico delle cose. Questa apertura di oltranza concessa dall’arte si spalanca qui: nel
momento dell’identificazione catartica, come nell’assunzione provvisoria della prospettiva di vita di
un altro, o nella esperienza a distanza, la quale concede, sempre, il diritto al diniego, la libertà dal
ruolo. “Il rituale è obbligatorio, la danza è volontaria” affermava Jurij Lotman. Ecco le molteplici
figure d’eroe, le metamorfosi di un sentimento, di una aspirazione che aiuti a vivere, che sorregga la
richiesta ad un di più di vita, alla cura di sé e della comunità: sostegni per quel coraggio quotidiano,
che rappresenta la finestra d’ingresso di valori positivi. Capacità di reggere il peso della realtà,
impegno al miglioramento, coraggio in fasi di sbigottimento, gioia nell’impresa quotidiana.
Cos’altro sono le molteplici forme d’eroe raccolte in mostra se non una unica figura dell’eroe nel
quotidiano? Questo grande amico che ci dona forza”.
Luigi Ficacci spiega che: “In questa mostra, la ragione di ciascuno dei partecipanti risponde
a un’individuale e totale necessità di fare arte; condizione che non credo si possa definire altrimenti
che l’immersione nella sua abbagliante oscurità”.
Franco Faranda asserisce che: “I progetti di integrazione perseguiti da più di un decennio
dalla Pinacoteca Nazionale, sia pure tra alti e bassi, segnano con questo evento un salto di qualità,
probabilmente un punto di non ritorno. Non si tratta più di accogliere in Pinacoteca persone che ne
sono escluse, ma di ospitare quali protagonisti persone, eroi, che hanno saputo trasformare in valore quello che nel sentire comune si chiama “disagio”. Ma quanti “disagi” dietro altisonanti nomi
immortalati dalla critica mondiale: da Caravaggio a Van Gogh l’irregolarità è stata spesso la norma
di molti grandi maestri”.
Sergio Zini parla di “Eroi per caso, eroi quotidiani che non hanno scelto di essere in quella
situazione ma che vi si sono trovati e non sono fuggiti. Hanno accettato la sfida di quella realtà”.
presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna è un progetto espositivo realizzato da Cooperativa
Sociale Nazareno in co-produzione con Pinacoteca Nazionale di Bologna e Soprintendenza Beni
Storici Artistici ed Etnoantropolgici di Bologna. Il curatore è Luca Farulli, docente di Estetica
presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. La mostra è patrocinata da: Comune di Bologna,
Provincia di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Assemblea Legislativa Emilia-Romagna e
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Il Progetto è stato realizzato con il contributo del Dipartimento per le Pari Opportunità –
Presidenza del Consiglio dei Ministri.
All’inaugurazione interverranno, oltre alle autorità, Luigi Ficacci, Soprintendente Beni Storici,
Artistici ed Etnoantropologici di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini; Franco
Faranda, Direttore Pinacoteca Nazionale di Bologna; Sergio Zini, Presidente della Cooperativa
Nazareno e Fabio Roversi Monaco, Presidente Genus Bononiae. La mostra, dedicata al tema delle
metamorfosi della figura dell’eroe, espone opere scultoree, figurative e video, realizzate sia da
affermati artisti contemporanei che da artisti cosiddetti irregolari, ovvero persone che non hanno
avuto una formazione artistica canonica o che sono al di fuori dei circuiti artistici “tradizionali”. Per
dare un’idea di questa “poli-vocalità artistica” che dialoga sullo stesso tema, citiamo le
bombosculture di Stagnaro, artista ligure che ha trovato un modo tutto suo di realizzare
coloratissimi personaggi, forgiando le bombole del gas; le raffigurazioni dell’effige umana
all’interno di figure circolari di Bergamaschi e la satirica installazione video-animata
dell’irlandese Pike, dedicata alla politica estera degli Stati Uniti “Going to war over a banana
truck”. Oltre a queste, tutte le opere in mostra raccontano diversi aspetti di eroismo declinato in
varie forme che vanno dalla richiesta di aiuto delle cartoline di Saccuzzo alla rappresentazione dei volti del potere dei ritratti di Paltrinieri o dell’artista cinese Zhong Qi. L’accento non è posto né
sui CV, né sulle cartelle cliniche, né tanto meno sulle fedine penali, bensì il riflettore è acceso sul
prodotto artistico in grado di parlare delle metamorfosi d’eroe, appunto.
Seguono il concept del curatore Luca Farulli, estratti dei saggi.
Di seguito la lista dei 25 artisti che espongono in mostra, provenienti da Italia, Irlanda, Belgio,
Cina e Stati Uniti: Umberto Bergamaschi, Simone Borciani, Luca Caimmi, Francis Casey,
Dante Gambassi, Umberto Gervasi, Gloria Giampiccolo, Andrea Giordani, Rosario Lattuca,
Eugenio Lenzi e opere museo Lombroso, Léon Luis, Bonaria Manca, Pietro Moschini, Cesare
Paltrinieri, Riccardo Persico, Andrew Pike, Gianluca Pirrotta, Antimo Puca, Enrico
Saccuzzo, Alice Secci, Matt Sesow, Franca Settembrini, Marco Spaggiari, Angelo Stagnaro,
Geng Zhong Qi.
Concept “Metamorfosi d’eroe” di Luca Farulli, curatore della mostra
“L’esposizione di quest’anno elegge come proprio tema quello della figura dell’eroe e delle sue
metamorfosi. Argomento difficile da trattare, spesso posto sott’ombra da una coscienza storica che
ne conosce il portato di “sventura”, la questione relativa all’eroe copre, comunque, sentimenti e
orizzonti d’attesa non eludibili. È di questo orizzonte che qui ci interessiamo: ovvero, delle infinite,
plurime, generose figure che tale orizzonte d’attesa, tale sentimento in noi miniaturizzato, produce,
sorretto dall’ausilio dell’arte. La prestazione svolta dall’arte non si esaurisce nel fungere da carrello
che porta a luce le ricchezze chiuse nel sottosuolo. Non di questo si tratta. L’eroe nell’arte è dotato
di una esemplarità non macchiata da meccanismi di imitazione o da deroghe di responsabilità, bensì
è attingimento di forza, apertura di una dimensione dell’essere che porta a luce una alternativa, un
altro stato magico delle cose. Questa apertura di oltranza concessa dall’arte si spalanca qui: nel
momento dell’identificazione catartica, come nell’assunzione provvisoria della prospettiva di vita di
un altro, o nella esperienza a distanza, la quale concede, sempre, il diritto al diniego, la libertà dal
ruolo. “Il rituale è obbligatorio, la danza è volontaria” affermava Jurij Lotman. Ecco le molteplici
figure d’eroe, le metamorfosi di un sentimento, di una aspirazione che aiuti a vivere, che sorregga la
richiesta ad un di più di vita, alla cura di sé e della comunità: sostegni per quel coraggio quotidiano,
che rappresenta la finestra d’ingresso di valori positivi. Capacità di reggere il peso della realtà,
impegno al miglioramento, coraggio in fasi di sbigottimento, gioia nell’impresa quotidiana.
Cos’altro sono le molteplici forme d’eroe raccolte in mostra se non una unica figura dell’eroe nel
quotidiano? Questo grande amico che ci dona forza”.
Luigi Ficacci spiega che: “In questa mostra, la ragione di ciascuno dei partecipanti risponde
a un’individuale e totale necessità di fare arte; condizione che non credo si possa definire altrimenti
che l’immersione nella sua abbagliante oscurità”.
Franco Faranda asserisce che: “I progetti di integrazione perseguiti da più di un decennio
dalla Pinacoteca Nazionale, sia pure tra alti e bassi, segnano con questo evento un salto di qualità,
probabilmente un punto di non ritorno. Non si tratta più di accogliere in Pinacoteca persone che ne
sono escluse, ma di ospitare quali protagonisti persone, eroi, che hanno saputo trasformare in valore quello che nel sentire comune si chiama “disagio”. Ma quanti “disagi” dietro altisonanti nomi
immortalati dalla critica mondiale: da Caravaggio a Van Gogh l’irregolarità è stata spesso la norma
di molti grandi maestri”.
Sergio Zini parla di “Eroi per caso, eroi quotidiani che non hanno scelto di essere in quella
situazione ma che vi si sono trovati e non sono fuggiti. Hanno accettato la sfida di quella realtà”.
10
maggio 2014
Metamorfosi d’eroe
Dal 10 maggio al 10 giugno 2014
arte contemporanea
Location
PINACOTECA NAZIONALE DI BOLOGNA
Bologna, Via Delle Belle Arti, 56, (Bologna)
Bologna, Via Delle Belle Arti, 56, (Bologna)
Orario di apertura
lunedì chiuso; martedì e mercoledì 9.00-13.30; giovedì, venerdì, sabato e domenica 14.00-19.00
Vernissage
10 Maggio 2014, h 17
Autore
Curatore