Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
MetaSuperficie
L’intenzionalità della mostra, grazie all’operato di 5 artisti, è di portare alla luce ciò che attraverso un movimento, una concezione mentale ed un sentire, viene creato: è come se la non vita della superficie oggettiva, statica, ferma, inerte prendesse vita.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Partiamo dal concetto di superficie che viene indicata come proprietà di un corpo che la separa da tutto quello che non è.
L'artista nel corso dei secoli ed anche nella primordialità, si è avvalso della superficie come mezzo di comunicazione per esprimere la sua interiorità e per focalizzare in maniera codificata il suo sentire ed il suo passaggio nel tempo.
In quest'ottica l'artista “compensa” la superficie attraverso la creazione ed il mezzo artistico, innescando un processo sottrattivo-aggiuntivo della materia e nella scultura la possibilità di plasmare la materia stessa. In quest'ottica, la banalità del termine superficie diviene campo di forze che intervengono all'interno dell'artista, cambiandone l'esito, il movimento, l'azione, donandole l'altro oltre il sé oggettivo e fisico, così la superficie grazie al' azione dell'artista, diventa una metasuperficie: elemento compiuto e non più oggettivo ma dato dalla spiritualità dell'artista.
É il fare, il vivere ed il sentire la superficie come connubio di pieni ,di vuoti, di velature, di morfologie, di scontro tra materia levigata e materia prima, che uniscono tali artisti.
I mezzi utilizzati dagli artisti verranno “archiviati come reperti” sotto l'opera, perché quello tangerà il passaggio dell'artista per arrivare alla metasuperficie ed avere una maggiore comprensione di quello di quello che è la scelta e l'individualità dell' artista stesso.
Come fa notare Meyer Schapiro, il giudizio sulla coerenza interna all'opera, tra tutti gli elementi visivi portatori di senso, è un'interpretazione che come tale può essere ripetutamente sottoposta a revisioni. Infatti occorre prestare molta attenzione, e molto tempo, per riuscire a individuare le innumerevoli componenti significanti di un'opera, e per vedere l'opera quale essa è, bisogna dunque essere capaci di spostare il proprio atteggiamento da un aspetto a un altro, percepire l'opera più volte attraverso differenti approcci analitici arricchendo progressivamente l'insieme. Con il termine di metasuperficie si vuole indicare il tentativo di trovare e spiegare la struttura soggettiva nascosta dietro l’apparenza fisica e oggettiva della materia.
La Mostra vuol mettere in luce come la materialità fisica ed oggettiva della superficie possa essere trasformata attraverso il vissuto ed i gesti dell'artista, diventando cosi una realtà superiore al di là della superficie oggettiva.
Il mezzo artistico per arrivare all’esercizio spirituale ed intimo della superficie diventa fondamentale, perché l’artista attraverso materiali utilizzati ed il mezzo artistico, arriva a tradurre sulla superficie il proprio spirito, trascendendola.
L’intenzionalità della mostra, grazie all’operato di 5 artisti, è di portare alla luce ciò che attraverso un movimento, una concezione mentale ed un sentire, viene creato: è come se la non vita della superficie oggettiva, statica, ferma, inerte prendesse vita.
L'artista nel corso dei secoli ed anche nella primordialità, si è avvalso della superficie come mezzo di comunicazione per esprimere la sua interiorità e per focalizzare in maniera codificata il suo sentire ed il suo passaggio nel tempo.
In quest'ottica l'artista “compensa” la superficie attraverso la creazione ed il mezzo artistico, innescando un processo sottrattivo-aggiuntivo della materia e nella scultura la possibilità di plasmare la materia stessa. In quest'ottica, la banalità del termine superficie diviene campo di forze che intervengono all'interno dell'artista, cambiandone l'esito, il movimento, l'azione, donandole l'altro oltre il sé oggettivo e fisico, così la superficie grazie al' azione dell'artista, diventa una metasuperficie: elemento compiuto e non più oggettivo ma dato dalla spiritualità dell'artista.
É il fare, il vivere ed il sentire la superficie come connubio di pieni ,di vuoti, di velature, di morfologie, di scontro tra materia levigata e materia prima, che uniscono tali artisti.
I mezzi utilizzati dagli artisti verranno “archiviati come reperti” sotto l'opera, perché quello tangerà il passaggio dell'artista per arrivare alla metasuperficie ed avere una maggiore comprensione di quello di quello che è la scelta e l'individualità dell' artista stesso.
Come fa notare Meyer Schapiro, il giudizio sulla coerenza interna all'opera, tra tutti gli elementi visivi portatori di senso, è un'interpretazione che come tale può essere ripetutamente sottoposta a revisioni. Infatti occorre prestare molta attenzione, e molto tempo, per riuscire a individuare le innumerevoli componenti significanti di un'opera, e per vedere l'opera quale essa è, bisogna dunque essere capaci di spostare il proprio atteggiamento da un aspetto a un altro, percepire l'opera più volte attraverso differenti approcci analitici arricchendo progressivamente l'insieme. Con il termine di metasuperficie si vuole indicare il tentativo di trovare e spiegare la struttura soggettiva nascosta dietro l’apparenza fisica e oggettiva della materia.
La Mostra vuol mettere in luce come la materialità fisica ed oggettiva della superficie possa essere trasformata attraverso il vissuto ed i gesti dell'artista, diventando cosi una realtà superiore al di là della superficie oggettiva.
Il mezzo artistico per arrivare all’esercizio spirituale ed intimo della superficie diventa fondamentale, perché l’artista attraverso materiali utilizzati ed il mezzo artistico, arriva a tradurre sulla superficie il proprio spirito, trascendendola.
L’intenzionalità della mostra, grazie all’operato di 5 artisti, è di portare alla luce ciò che attraverso un movimento, una concezione mentale ed un sentire, viene creato: è come se la non vita della superficie oggettiva, statica, ferma, inerte prendesse vita.
23
aprile 2016
MetaSuperficie
Dal 23 aprile al 02 maggio 2016
arte contemporanea
Location
ONART GALLERY
Firenze, Via Della Pergola, 61/R, (Firenze)
Firenze, Via Della Pergola, 61/R, (Firenze)
Orario di apertura
Da Martedì a Sabato 11.00 - 18.00, Domenica su appuntamento.
Vernissage
23 Aprile 2016, ore 18.30
Autore
Curatore