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Mi ami Miami?
Il filo conduttore della mostra è la città di Miami, luogo di grande fermento ed innovazione culturale grazie soprattutto alla multietnicità e multiculturalità della comunità locale che ha influenze europee e latino americane. Miami come città capace di creare “il nuovo” attraverso l’offerta di spazi ed occasioni progettuali, capace di accogliere la diversità come utile contributo alla propria crescita
Comunicato stampa
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Il filo conduttore della mostra è la città di Miami, luogo di grande fermento ed innovazione culturale grazie soprattutto alla multietnicità e multiculturalità della comunità locale che ha influenze europee e latino americane. Miami come città capace di creare “il nuovo” attraverso l’offerta di spazi ed occasioni progettuali, capace di accogliere la diversità come utile contributo alla propria crescita.
Il progetto si apre a Milano e proseguirà in altre capitali europee (Amsterdam, Parigi, Londra, Atene) con l’intento di far conoscere l’opera di tre giovani artisti residenti negli Stati Uniti ma rappresentanti l’internazionalità dell’arte contemporanea attraverso le proprie radici multietniche e multiculturali.
L’inaugurazione della mostra coincide con l’apertura di MIART (Fiera Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea - 30 marzo/2 aprile 2007) in Milano e farà parte degli eventi “fuori fiera” di quello che, alla sua terza edizione, è già un immancabile appuntamento di rilievo internazionale per l’arte contemporanea.
Karim Ghidinelli, artista di origini italiane, utilizza ampie piattaforme metalliche su cui imprime incidendole impronte digitali di persone note o sconosciute, quali simboli di identità ad un livello intermedio tra la descrizione dell’identità fisica e di quella psicologica ed interiore.
Carolina Sardi, scultrice di origine argentine. Ferro e acciaio sono le sue materie; le forme essenziali come nuclei vitali in rappresentazione multipla. In queste forme gli smalti sull’acciaio supportano la rappresentazione di amore e sangue, di isole vergini, di nuvole e neve, di tuorli d’uovo quali nuclei dell’esistenza stessa. E poi il negativo della forma, il vuoto come forma dell’assenza, ma allo stesso tempo il “nido” della vita.
Magnus Sigurdarson, scultore e fotografo islandese. Realizza grandi installazioni dove la materia prima utilizzata sono quotidiani accatastati con una logica architettonica, in ampi spazi pubblici e privati. Spesso sono accompagnati da video che lui stesso realizza e che a volte lo vedono protagonista. La sua espressione fotografica è solo a volte apparentemente intimistica ma spesso è invece denuncia concettuale e propositiva.
Il progetto si apre a Milano e proseguirà in altre capitali europee (Amsterdam, Parigi, Londra, Atene) con l’intento di far conoscere l’opera di tre giovani artisti residenti negli Stati Uniti ma rappresentanti l’internazionalità dell’arte contemporanea attraverso le proprie radici multietniche e multiculturali.
L’inaugurazione della mostra coincide con l’apertura di MIART (Fiera Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea - 30 marzo/2 aprile 2007) in Milano e farà parte degli eventi “fuori fiera” di quello che, alla sua terza edizione, è già un immancabile appuntamento di rilievo internazionale per l’arte contemporanea.
Karim Ghidinelli, artista di origini italiane, utilizza ampie piattaforme metalliche su cui imprime incidendole impronte digitali di persone note o sconosciute, quali simboli di identità ad un livello intermedio tra la descrizione dell’identità fisica e di quella psicologica ed interiore.
Carolina Sardi, scultrice di origine argentine. Ferro e acciaio sono le sue materie; le forme essenziali come nuclei vitali in rappresentazione multipla. In queste forme gli smalti sull’acciaio supportano la rappresentazione di amore e sangue, di isole vergini, di nuvole e neve, di tuorli d’uovo quali nuclei dell’esistenza stessa. E poi il negativo della forma, il vuoto come forma dell’assenza, ma allo stesso tempo il “nido” della vita.
Magnus Sigurdarson, scultore e fotografo islandese. Realizza grandi installazioni dove la materia prima utilizzata sono quotidiani accatastati con una logica architettonica, in ampi spazi pubblici e privati. Spesso sono accompagnati da video che lui stesso realizza e che a volte lo vedono protagonista. La sua espressione fotografica è solo a volte apparentemente intimistica ma spesso è invece denuncia concettuale e propositiva.
30
marzo 2007
Mi ami Miami?
Dal 30 marzo al 27 aprile 2007
arte contemporanea
Location
SPAZIO GUICCIARDINI
Milano, Via Francesco Guicciardini, 6, (Milano)
Milano, Via Francesco Guicciardini, 6, (Milano)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì, 9.30 - 18.30; sabato e festivi chiuso
Vernissage
30 Marzo 2007, ore 18
Sito web
www.setart.net
Autore
Curatore