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Michael Beutler – Bales 2014/2017
Presentazione dell’opera permanente realizzata da Michael Beutler, artista tedesco noto per le sue grandi installazioni scultoree create con materiali semplici ed economici legati a pratiche artigianali. Si tratta della quinta opera, dopo quelle di Remo Salvadori e Koo Jeung A., commissionate dalla Fondazione La Raia e installate nell’azienda agricola biodinamica La Raia
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Fondazione La Raia è lieta di presentare BALES
2014/2017, un’opera permanente realizzata da Michael Beutler, artista
tedesco noto per le sue grandi installazioni scultoree create con materiali
semplici ed economici legati a pratiche artigianali. Si tratta della quinta opera,
dopo quelle di Remo Salvadori e Koo Jeung A., commissionate dalla
Fondazione La Raia e installate nell’azienda agricola biodinamica La Raia.
Il progetto BALES (Balloni) 2014/2017 venne concepito per il parco del
Kunstareal di Monaco di Baviera, trasformando questo luogo urbano in un
campo agricolo, in cui una roto-pressa raccoglieva, in rotoballe multicolori, la
paglia industriale dai vivaci colori fluo che l’artista aveva disseminato nei prati
ben falciati del parco. Quest’opera collettiva – in cui un gruppo di lavoratori
agricoli, invitati a guidare le roto-presse, prendevano parte al processo
creativo mettendo in discussione l’idea di autorialità e creando una sorta di
pop-art postmoderna – sottolinea l’estraneità del paesaggio rurale all’interno
delle città moderne. Inoltre, l’unicità di ciascuna rotoballa sembra dimostrare
che l’interazione tra l’uomo e la macchina non priva necessariamente questo
della sua capacità creativa.
Reinstallate nel panorama delle colline del Gavi, all’interno di una tenuta
biodinamica come La Raia, BALES 2014/2017 si trasforma ulteriormente,
mettendo a fuoco il complesso rapporto tra naturale e artificiale, tra lavoro
industriale – svolto oggi dalla maggior parte delle aziende agricole – e
attenzione personale e manuale verso la natura: a La Raia la vendemmia viene
eseguita a mano, i filari vengono lasciati inerbiti e non falciati, tutta la
conduzione delle coltivazioni avviene secondo il principio steineriano
dell’interconnessione tra ogni presenza, animale e vegetale, dell’azienda.
Quanto allora stridono delle grandi rotoballe dai colori fosforescenti e cosa ci
raccontano sulla nostra idea di paesaggio e sulla sua conservazione? Beutler
sembra volerci ricordare le nostre responsabilità in un sistema di produzione
di massa, in cui diamo per scontato il perdurare degli elementi naturali del
paesaggio mentre investiamo in una forma di modernità che può
determinarne la progressiva scomparsa.
In questi giorni Beutler è protagonista anche della 57sima Biennale di
Venezia, VIVA ARTE VIVA, curata da Christine Macel, nei giardini delle Vergini
all’Arsenale. Con il supporto della Fondazione La Raia sta creando, con un
team di collaboratori, BOATYARD, 2017, un piccolo squero, atto ad aggiustare
piccole imbarcazioni a remi. Anche in questo caso la sua scultura si trasforma
in vera e propria architettura fatta però di materiali precari, come listelli in
truciolato, rotoli di cartone, tubi di gomma o metri di stoffa arrotolata o
impilata, restando quindi, anche se di grandi dimensioni, effimeri e
apparentemente fragili. Anche questo lavoro, come i precedenti, è
performativo nella sua rielaborazione dello spazio e sociale nella sua volontà
di reagire alla funzione di specifici luoghi. L’Arsenale in cui è ospitata la
Biennale torna nel suo lavoro alla sua funzione originaria, un piccolo cantiere
per barche funzionante in maniera artigianale, senza macchinari moderni in
cui è il sapere umano e la manualità a essere protagonista.
Michael Beutler (Oldenbourg 1976), vive e lavora a Berlino. È stato
protagonista di mostre personali in numerosi musei tra cui Hamburger
Bahnhof di Berlino, Nottingham Contemporary, Nottingham e il Museum für
Moderne Kunst, Francoforte e ha partecipato con le sue installazioni a diverse
mostre internazionali tra cui la Biennale di Gwangju, Corea del Sud, e la
Biennale di Berlino.
Ilaria Bonacossa curatrice e critica, dopo aver lavorato per otto anni alla
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, dal 2012 al 2017 ha diretto il
Museo di Villa Croce di Genova, istituzione municipale dedicata all’arte
contemporanea. Da dicembre 2016 è direttore della fiera internazionale
d’Arte Contemporanea di Torino, Artissima. Nel 2013 ha co-curato il
Padiglione Islandese alla Biennale di Venezia; nel 2007 è stata membro della
Giuria per i Leoni d’Oro della 52 Biennale d’Arte di Venezia e nel 2013
membro della Giuria per l’Inamori Foundation Prize di Kyoto.
Fondazione La Raia ‐ arte cultura territorio è nata nel giugno 2013 con l’obiettivo di
promuovere in Italia e all’estero una riflessione critica sul paesaggio, attraverso
contributi che riguardano più campi di indagine. Sviluppa attività artistiche, culturali,
didattiche, scientifiche e di ricerca volte a promuovere anche la conoscenza specifica
del territorio del Gavi. Ad oggi sono state realizzate tre opere permanenti di Remo
Salvadori e una di Koo Jeong A (visibili al pubblico), una pubblicazione con Elio
Franzini edita da Corraini e numerose conferenze pubbliche dedicate alla riflessione
sul paesaggio, protagonisti, tra gli altri, Gilles Clément e il gruppo francese Coloco,
Paolo D’Angelo, Adriana Veríssimo Serrão, Francesco Jodice e Francesco Zanot.
Fondazione La Raia è stata creata da Giorgio Rossi Cairo e da Irene Crocco, ed è
diretta da Ilaria Bonacossa. Il Comitato scientifico è composto da Flavio Albanese,
Marco Galateri di Genola, Vicente Todolì, Stefano Baia Curioni e James Bradburne.
2014/2017, un’opera permanente realizzata da Michael Beutler, artista
tedesco noto per le sue grandi installazioni scultoree create con materiali
semplici ed economici legati a pratiche artigianali. Si tratta della quinta opera,
dopo quelle di Remo Salvadori e Koo Jeung A., commissionate dalla
Fondazione La Raia e installate nell’azienda agricola biodinamica La Raia.
Il progetto BALES (Balloni) 2014/2017 venne concepito per il parco del
Kunstareal di Monaco di Baviera, trasformando questo luogo urbano in un
campo agricolo, in cui una roto-pressa raccoglieva, in rotoballe multicolori, la
paglia industriale dai vivaci colori fluo che l’artista aveva disseminato nei prati
ben falciati del parco. Quest’opera collettiva – in cui un gruppo di lavoratori
agricoli, invitati a guidare le roto-presse, prendevano parte al processo
creativo mettendo in discussione l’idea di autorialità e creando una sorta di
pop-art postmoderna – sottolinea l’estraneità del paesaggio rurale all’interno
delle città moderne. Inoltre, l’unicità di ciascuna rotoballa sembra dimostrare
che l’interazione tra l’uomo e la macchina non priva necessariamente questo
della sua capacità creativa.
Reinstallate nel panorama delle colline del Gavi, all’interno di una tenuta
biodinamica come La Raia, BALES 2014/2017 si trasforma ulteriormente,
mettendo a fuoco il complesso rapporto tra naturale e artificiale, tra lavoro
industriale – svolto oggi dalla maggior parte delle aziende agricole – e
attenzione personale e manuale verso la natura: a La Raia la vendemmia viene
eseguita a mano, i filari vengono lasciati inerbiti e non falciati, tutta la
conduzione delle coltivazioni avviene secondo il principio steineriano
dell’interconnessione tra ogni presenza, animale e vegetale, dell’azienda.
Quanto allora stridono delle grandi rotoballe dai colori fosforescenti e cosa ci
raccontano sulla nostra idea di paesaggio e sulla sua conservazione? Beutler
sembra volerci ricordare le nostre responsabilità in un sistema di produzione
di massa, in cui diamo per scontato il perdurare degli elementi naturali del
paesaggio mentre investiamo in una forma di modernità che può
determinarne la progressiva scomparsa.
In questi giorni Beutler è protagonista anche della 57sima Biennale di
Venezia, VIVA ARTE VIVA, curata da Christine Macel, nei giardini delle Vergini
all’Arsenale. Con il supporto della Fondazione La Raia sta creando, con un
team di collaboratori, BOATYARD, 2017, un piccolo squero, atto ad aggiustare
piccole imbarcazioni a remi. Anche in questo caso la sua scultura si trasforma
in vera e propria architettura fatta però di materiali precari, come listelli in
truciolato, rotoli di cartone, tubi di gomma o metri di stoffa arrotolata o
impilata, restando quindi, anche se di grandi dimensioni, effimeri e
apparentemente fragili. Anche questo lavoro, come i precedenti, è
performativo nella sua rielaborazione dello spazio e sociale nella sua volontà
di reagire alla funzione di specifici luoghi. L’Arsenale in cui è ospitata la
Biennale torna nel suo lavoro alla sua funzione originaria, un piccolo cantiere
per barche funzionante in maniera artigianale, senza macchinari moderni in
cui è il sapere umano e la manualità a essere protagonista.
Michael Beutler (Oldenbourg 1976), vive e lavora a Berlino. È stato
protagonista di mostre personali in numerosi musei tra cui Hamburger
Bahnhof di Berlino, Nottingham Contemporary, Nottingham e il Museum für
Moderne Kunst, Francoforte e ha partecipato con le sue installazioni a diverse
mostre internazionali tra cui la Biennale di Gwangju, Corea del Sud, e la
Biennale di Berlino.
Ilaria Bonacossa curatrice e critica, dopo aver lavorato per otto anni alla
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, dal 2012 al 2017 ha diretto il
Museo di Villa Croce di Genova, istituzione municipale dedicata all’arte
contemporanea. Da dicembre 2016 è direttore della fiera internazionale
d’Arte Contemporanea di Torino, Artissima. Nel 2013 ha co-curato il
Padiglione Islandese alla Biennale di Venezia; nel 2007 è stata membro della
Giuria per i Leoni d’Oro della 52 Biennale d’Arte di Venezia e nel 2013
membro della Giuria per l’Inamori Foundation Prize di Kyoto.
Fondazione La Raia ‐ arte cultura territorio è nata nel giugno 2013 con l’obiettivo di
promuovere in Italia e all’estero una riflessione critica sul paesaggio, attraverso
contributi che riguardano più campi di indagine. Sviluppa attività artistiche, culturali,
didattiche, scientifiche e di ricerca volte a promuovere anche la conoscenza specifica
del territorio del Gavi. Ad oggi sono state realizzate tre opere permanenti di Remo
Salvadori e una di Koo Jeong A (visibili al pubblico), una pubblicazione con Elio
Franzini edita da Corraini e numerose conferenze pubbliche dedicate alla riflessione
sul paesaggio, protagonisti, tra gli altri, Gilles Clément e il gruppo francese Coloco,
Paolo D’Angelo, Adriana Veríssimo Serrão, Francesco Jodice e Francesco Zanot.
Fondazione La Raia è stata creata da Giorgio Rossi Cairo e da Irene Crocco, ed è
diretta da Ilaria Bonacossa. Il Comitato scientifico è composto da Flavio Albanese,
Marco Galateri di Genola, Vicente Todolì, Stefano Baia Curioni e James Bradburne.
27
maggio 2017
Michael Beutler – Bales 2014/2017
27 maggio 2017
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE LA RAIA
Novi Ligure, Strada Monterotondo, 79, (Alessandria)
Novi Ligure, Strada Monterotondo, 79, (Alessandria)
Vernissage
27 Maggio 2017, h 11
Autore
Curatore