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Michael Fliri – AniManiMism
Fliri presenta in occasione della sua terza personale in galleria il video ‘AniManiMism’, fotografie e sculture che indagano il tema dell’identità e della metamorfosi.
Comunicato stampa
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Galleria Raffaella Cortese è lieta di presentare AniManiMism, terza personale di Michael Fliri in galleria dal 2007, anno della prima collaborazione.
La pratica di Fliri si colloca all’intersezione tra performance, scultura, fotogra a e video. Il suo lavoro, che non può essere riassunto in un’unica de nizione, indaga concetti quali la metamorfosi, la mutazione e il travestimento. I protagonisti delle sue opere – spesso l’artista stesso – subiscono di volta in volta un processo di alterazione o trasformazione, dove corpo, paesaggio e metafore si fondono in un insieme coinvolgente. La sua ricerca, volta a indagare l’identità, si manifesta attraverso il tema della maschera e quindi il parziale occultamento e cambiamento del volto. Perseguendo questo lo conduttore, sono esposti un’opera video e recenti lavori fotogra ci.
Nello spazio di via Stradella n. 4 è presentata la video installazione a quattro canali AniManiMism – che dà anche il titolo alla mostra – realizzata ed esposta in occasione della sua grande mostra personale a De Garage- Cultuurcentrum Mechelen a Mechelen, in Belgio, nel 2017. In questo lavoro l’artista raggiunge una grande forza poetica ed evocativa legata alla metamorfosi: le mani, muovendo una maschera realizzata in materiale trasparente, creano un gioco di ombre proiettate su un telo. Di fronte a questa “danza” lo spettatore è testimone delle in nite possibilità di creazione di immagini. Le mani, spesso presenti nei lavori di Fliri e frequentemente evocate per le loro innate potenzialità plasmatrici, riecheggiano nelle parole che compongono il titolo della mostra: “mani” e “animazione”.
La metamorfosi è protagonista anche della nuova serie fotogra ca My Private Fog II esposta nello spazio di Via Stradella n.1. Fliri prosegue così lo sviluppo del tema dell’incontro volto-maschera, dei suoi mutamenti e delle nuove possibili creazioni che questa unione può generare, già presente nella prima serie fotogra ca My Private Fog I del 2014. Il respiro dell’artista, infatti, modi cando il livello di trasparenza della maschera, diminuisce esponenzialmente la visibilità del volto stesso creando un’immagine che, memore dei paesaggi che contraddistinguono il luogo di nascita e di residenza dell’artista, il Sud Tirolo, allude ad altre forme, come cristalli, ghiacciai e pendii rocciosi innevati.
“Trasformazione per me signi ca nuove possibilità, nuove opportunità – dichiara l’artista – Tutto è in movimento e non è de nito. L’idea del non de nito è quella che mi interessa di più”. Il fulcro centrale del suo lavoro pone così interrogativi sulla creazione e sull’identità: cosa determina chi? Cosa siamo? Come formiamo l’immagine di noi stessi? Siamo davvero chi pensiamo di essere?
La pratica di Fliri si colloca all’intersezione tra performance, scultura, fotogra a e video. Il suo lavoro, che non può essere riassunto in un’unica de nizione, indaga concetti quali la metamorfosi, la mutazione e il travestimento. I protagonisti delle sue opere – spesso l’artista stesso – subiscono di volta in volta un processo di alterazione o trasformazione, dove corpo, paesaggio e metafore si fondono in un insieme coinvolgente. La sua ricerca, volta a indagare l’identità, si manifesta attraverso il tema della maschera e quindi il parziale occultamento e cambiamento del volto. Perseguendo questo lo conduttore, sono esposti un’opera video e recenti lavori fotogra ci.
Nello spazio di via Stradella n. 4 è presentata la video installazione a quattro canali AniManiMism – che dà anche il titolo alla mostra – realizzata ed esposta in occasione della sua grande mostra personale a De Garage- Cultuurcentrum Mechelen a Mechelen, in Belgio, nel 2017. In questo lavoro l’artista raggiunge una grande forza poetica ed evocativa legata alla metamorfosi: le mani, muovendo una maschera realizzata in materiale trasparente, creano un gioco di ombre proiettate su un telo. Di fronte a questa “danza” lo spettatore è testimone delle in nite possibilità di creazione di immagini. Le mani, spesso presenti nei lavori di Fliri e frequentemente evocate per le loro innate potenzialità plasmatrici, riecheggiano nelle parole che compongono il titolo della mostra: “mani” e “animazione”.
La metamorfosi è protagonista anche della nuova serie fotogra ca My Private Fog II esposta nello spazio di Via Stradella n.1. Fliri prosegue così lo sviluppo del tema dell’incontro volto-maschera, dei suoi mutamenti e delle nuove possibili creazioni che questa unione può generare, già presente nella prima serie fotogra ca My Private Fog I del 2014. Il respiro dell’artista, infatti, modi cando il livello di trasparenza della maschera, diminuisce esponenzialmente la visibilità del volto stesso creando un’immagine che, memore dei paesaggi che contraddistinguono il luogo di nascita e di residenza dell’artista, il Sud Tirolo, allude ad altre forme, come cristalli, ghiacciai e pendii rocciosi innevati.
“Trasformazione per me signi ca nuove possibilità, nuove opportunità – dichiara l’artista – Tutto è in movimento e non è de nito. L’idea del non de nito è quella che mi interessa di più”. Il fulcro centrale del suo lavoro pone così interrogativi sulla creazione e sull’identità: cosa determina chi? Cosa siamo? Come formiamo l’immagine di noi stessi? Siamo davvero chi pensiamo di essere?
16
maggio 2018
Michael Fliri – AniManiMism
Dal 16 maggio al 28 luglio 2018
arte contemporanea
Location
GALLERIA RAFFAELLA CORTESE
Milano, Via Alessandro Stradella, 1, 4 e 7, (Milano)
Milano, Via Alessandro Stradella, 1, 4 e 7, (Milano)
Orario di apertura
Martedì - sabato 10-13 / 15 - 19:30
Vernissage
16 Maggio 2018, h 19 - 21
Autore