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Michael Putland / Terry O’Neill – The Rolling Stones. It’s only Rock and Roll (but I like it)
ONO Arte Contemporanea presenta THE ROLLING STONES. It’s only Rock and Roll (but I like it), una mostra fotografica di Michael Putland e Terry O’Neill che ripercorre la carriera dei Rolling Stones, dagli anni Sessanta, per arrivare alla consacrazione al grande pubblico decennio successivo.
Comunicato stampa
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ONO Arte Contemporanea presenta THE ROLLING STONES. It’s only Rock and Roll (but I like it), una mostra fotografica di Michael Putland e Terry O’Neill che ripercorre la carriera dei Rolling Stones, a partire dagli esordi negli anni Sessanta, per arrivare alla consacrazione al grande pubblico nel corso del decennio successivo.
«Everywhere you looked in London, something was happening». Terry O’Neill, fotografo nato nell’East End di Londra, descrive così l’ambiente in cui si trova immerso nel pieno della Swinging London. Batterista jazz, il suo sogno era stato da sempre quello di poter volare negli States per suonare nelle band più famose ma, per inseguire quel sogno americano, O’Neill è costretto a trovarsi un lavoro che gli consenta di mantenersi. Inizia così la sua carriera come fotografo, un po’ per caso, all’interno della British Airways prima, e come fotoreporter dopo. Il suo approccio alla macchina fotografica, non tarda a collimare con la sua passione per la musica: è infatti sua, la prima immagine apparsa su di un quotidiano inglese che ritrae i Beatles nello studio di Abbey Road. Ma a Londra in quegli anni, oltre al quartetto di Liverpool, un’altra band stava cominciando a far parlare di sé, i Rolling Stones. Negli anni Sessanta, il loro look - ancora “da bravi ragazzi” - non si discosta poi molto da quello dei 4 di Liverpool. Terry O’Neill li immortala per le strade di Londra, regalandoci alcune delle immagini più famose del gruppo in quella che possiamo definire come la formazione originale e più amata, con Mick Jagger, Keith Richards, Charlie Watts, Bill Wyman e l’oramai leggendario Brian Jones. Se da un punto di vista estetico dunque, gli Stones appaiono nelle foto di O’Neill, ancora alla ricerca di uno stile identificativo, dal punto di vista musicale, già da questo primo periodo emerge quella caratteristica che sarà la vera e grande differenza tra loro e i Fab Four: il loro approccio appare infatti fin da subito diverso, già graffiante e intriso di rimandi alla tradizione americana. Questa differenza comincerà a essere sempre più lampante anche nel look, che nel corso degli anni Settanta si fa più sicuro e trasgressivo, dimostrando tutta la sicurezza propria delle rock star e uno stile adatto al loro nuovo status. E così, come delle vere e proprie rock star appaiono agli occhi e all’obiettivo di Michael Putland, che essendo il loro fotografo ufficiale all’inizio degli anni Settanta, riesce e riprenderli da un punto di vista privilegiato e a congelare quel cambiamento sulla pellicola. Michael Putland, oltre ad essere sul set di molti video tra cui il celebre IT’S ONLY RNR (BUT I LIKE IT), segue la band in tour, testimoniando una delle loro principali caratteristiche, ovvero la performance live. A differenza dei Beatles, che smisero di suonare dal vivo a metà degli anni 60, gli Stones hanno costruito il loro mito soprattutto nei live e soprattutto negli anni ‘70, diventando in poco tempo una macchina da spettacolo tuttora attiva e vitale. Il punto di vista privilegiato di Putland non è però solo sul palco ma anche nei backstage, in studio e durante i numerosi party abilmente raccontati in immagini che rappresentano un’era. Immagini che, assieme a quelle in mostra, si trovano nel nuovo titolo della collana che ONO cura per Lullabit, ROLLING STONES by PUTLAND nelle librerie da settembre ma presentato in anteprima durante la mostra in galleria.
La mostra (16 giugno – 23 luglio) è composta da circa 50 immagini in diversi formati.
Il catalogo della mostra “THE ROLLING STONES by PUTLAND” edito da LullaBit è il secondo titolo della collana realizzata in collaborazione con ONO arte.
«Everywhere you looked in London, something was happening». Terry O’Neill, fotografo nato nell’East End di Londra, descrive così l’ambiente in cui si trova immerso nel pieno della Swinging London. Batterista jazz, il suo sogno era stato da sempre quello di poter volare negli States per suonare nelle band più famose ma, per inseguire quel sogno americano, O’Neill è costretto a trovarsi un lavoro che gli consenta di mantenersi. Inizia così la sua carriera come fotografo, un po’ per caso, all’interno della British Airways prima, e come fotoreporter dopo. Il suo approccio alla macchina fotografica, non tarda a collimare con la sua passione per la musica: è infatti sua, la prima immagine apparsa su di un quotidiano inglese che ritrae i Beatles nello studio di Abbey Road. Ma a Londra in quegli anni, oltre al quartetto di Liverpool, un’altra band stava cominciando a far parlare di sé, i Rolling Stones. Negli anni Sessanta, il loro look - ancora “da bravi ragazzi” - non si discosta poi molto da quello dei 4 di Liverpool. Terry O’Neill li immortala per le strade di Londra, regalandoci alcune delle immagini più famose del gruppo in quella che possiamo definire come la formazione originale e più amata, con Mick Jagger, Keith Richards, Charlie Watts, Bill Wyman e l’oramai leggendario Brian Jones. Se da un punto di vista estetico dunque, gli Stones appaiono nelle foto di O’Neill, ancora alla ricerca di uno stile identificativo, dal punto di vista musicale, già da questo primo periodo emerge quella caratteristica che sarà la vera e grande differenza tra loro e i Fab Four: il loro approccio appare infatti fin da subito diverso, già graffiante e intriso di rimandi alla tradizione americana. Questa differenza comincerà a essere sempre più lampante anche nel look, che nel corso degli anni Settanta si fa più sicuro e trasgressivo, dimostrando tutta la sicurezza propria delle rock star e uno stile adatto al loro nuovo status. E così, come delle vere e proprie rock star appaiono agli occhi e all’obiettivo di Michael Putland, che essendo il loro fotografo ufficiale all’inizio degli anni Settanta, riesce e riprenderli da un punto di vista privilegiato e a congelare quel cambiamento sulla pellicola. Michael Putland, oltre ad essere sul set di molti video tra cui il celebre IT’S ONLY RNR (BUT I LIKE IT), segue la band in tour, testimoniando una delle loro principali caratteristiche, ovvero la performance live. A differenza dei Beatles, che smisero di suonare dal vivo a metà degli anni 60, gli Stones hanno costruito il loro mito soprattutto nei live e soprattutto negli anni ‘70, diventando in poco tempo una macchina da spettacolo tuttora attiva e vitale. Il punto di vista privilegiato di Putland non è però solo sul palco ma anche nei backstage, in studio e durante i numerosi party abilmente raccontati in immagini che rappresentano un’era. Immagini che, assieme a quelle in mostra, si trovano nel nuovo titolo della collana che ONO cura per Lullabit, ROLLING STONES by PUTLAND nelle librerie da settembre ma presentato in anteprima durante la mostra in galleria.
La mostra (16 giugno – 23 luglio) è composta da circa 50 immagini in diversi formati.
Il catalogo della mostra “THE ROLLING STONES by PUTLAND” edito da LullaBit è il secondo titolo della collana realizzata in collaborazione con ONO arte.
16
giugno 2016
Michael Putland / Terry O’Neill – The Rolling Stones. It’s only Rock and Roll (but I like it)
Dal 16 giugno al 23 luglio 2016
fotografia
Location
ONO ARTE CONTEMPORANEA
Bologna, Via Santa Margherita, 10, (Bologna)
Bologna, Via Santa Margherita, 10, (Bologna)
Orario di apertura
martedì - giovedì 10-13 e 15-20
venerdì e sabato 10-13 e 15-21
domenica e lunedì chiuso
Vernissage
16 Giugno 2016, ore 18.30
Autore