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Michael Wesely – Camera d’artista ordine del giorno
Quarta puntata di Show Up a cura di Cecilia Casorati e Giovanni Iovane. L’artista tedesco, nato nel 1963, sin dalla fine degli anni Ottanta, mediante un originale uso del mezzo fotografico, elabora delle immagini in grado di trattenere e manifestare lo scorrere del tempo.
Da “Autoritratto” in otto ore (1989) alla serie “Reisenzeit” sino alle magnifiche fotografie di Potsdamer Platz di Berlino (1999) Wesely dilata i tempi di esposizione della camera in accordo con le caratteristiche del luogo o della situazione prescelti (sia che si tratti di una stazione, un bar newyorkese durante la finale NBA o perfino tutti gli anni della ricostruzione di Potsdamer Platz dal 1997 al 1999).
La distorsione, e talora l’anamorfosi, sono i tratti immediati ed evidenti di questa particolarissima compressione dei segni del tempo. Un’idea e una “presentazione” del tempo che anacronisticamente pongono in relazione Wesely con alcune soluzioni formali tipiche del Manierismo e del Barocco.
La scrittrice Marguerite Yourcenar ha scritto che “il tempo era un grande scultore”.
Wesely ci dimostra come sia possibile e affascinante anche una soluzione apparentemente bidimensionale.
Per la sua personale milanese Wesely presenta una serie di fotografie dedicate al paesaggio americano e un nuovo lavoro su Murnau, sobborgo di Monaco di Baviera, famoso per aver ospitato per alcuni anni Wassily Kandinsky e Munter, e infine un lavoro sonoro dedicato alla città di San Paolo in Brasile (ove ha partecipato con un progetto speciale all’ultima Biennale).