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Michael Wolf – Quo vadis New Humanity?
Fotografie che ritraggono moderne architetture in diverse città del mondo, lette in maniera del tutto personale, con un risultato estetico di grande impatto visivo;foto come dipinti in cui è evidente il legame con la tradizione figurativa americana degli anni Trenta, in particolare Edward Hopper.
Comunicato stampa
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Entropyart|in|progress è lieta di presentare “Quo vadis New Umanity?” di Michael Wolf, artista presente per la prima volta sulla scena espositiva partenopea.
Fotografie che ritraggono moderne architetture in diverse città del mondo, lette in maniera del tutto personale, con un risultato estetico di grande impatto visivo;foto come dipinti in cui è evidente il legame con la tradizione figurativa americana degli anni Trenta, in particolare Edward Hopper.
Gli elementi in comune con Hopper sono in particolare il soffermarsi meticoloso e quasi ossessivo per i dettagli architettonici e l'immagine delle costruzioni che rispecchiano fedelmente l'attualità della città. Nelle fotografie di Michael Wolf esiste ciò che egli chiama "la composizione senza uscita" in cui l'occhio non abbandona mai le superfici degli edifici che generalmente combaciano fra loro. Nelle sue rappresentazioni fotografiche non è mai possibile trovare un orizzonte confortante che lasci intravedere il contesto abitativo e la superficie del palazzo non incontra mai il cielo, in modo che "l'unica composizione di uscita " è quella di spiare quanto succede in una della tante finestre.
Ciò crea uno strano mix di tessuto modernista e di voyeurismo, essendo così la gente guardata con attenzione all'interno dell'edificio e colta nelle loro intima quotidianità.
In mostra saranno esposte le serie fotografiche “Trasparent City”, ciclo di lavori che Wolf realizzò a Chicago nel 2007: in quell’occasione concentrandosi sulle zone downtown della metropoli, egli scattava al tramonto quando le luci interne degli immobili cominciavano a fondersi con le luci esterne, nel momento in cui non era chiaro se il palazzo svaniva nell'oscurità o piuttosto stava risplendendo nel suo biancore attraverso le luci incandescenti della notte.
Accanto ad esse, altre immagini inquadrano luoghi e contesti sociali completamente diversi:la Cina e nello specifico Hong Kong con la sua densità abitativa. La macchina fotografica con teleobiettivo ha infatti catturato un'umanità incolonnata per file, una "densità urbana sempre più oppressiva" e provocatoriamente nostalgica di una visione apocalittica di un nuovo futuro.
Alla conferenza stampa che si terrà nel Teatro dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, sabato 7 marzo alle ore 11,00, interverranno:
• Michael Wolf
• Mauro Paparo Filomarino
• Giuseppe Napolitano
• Massimo Pica Ciamarrra
• Fabio Donato
Fotografie che ritraggono moderne architetture in diverse città del mondo, lette in maniera del tutto personale, con un risultato estetico di grande impatto visivo;foto come dipinti in cui è evidente il legame con la tradizione figurativa americana degli anni Trenta, in particolare Edward Hopper.
Gli elementi in comune con Hopper sono in particolare il soffermarsi meticoloso e quasi ossessivo per i dettagli architettonici e l'immagine delle costruzioni che rispecchiano fedelmente l'attualità della città. Nelle fotografie di Michael Wolf esiste ciò che egli chiama "la composizione senza uscita" in cui l'occhio non abbandona mai le superfici degli edifici che generalmente combaciano fra loro. Nelle sue rappresentazioni fotografiche non è mai possibile trovare un orizzonte confortante che lasci intravedere il contesto abitativo e la superficie del palazzo non incontra mai il cielo, in modo che "l'unica composizione di uscita " è quella di spiare quanto succede in una della tante finestre.
Ciò crea uno strano mix di tessuto modernista e di voyeurismo, essendo così la gente guardata con attenzione all'interno dell'edificio e colta nelle loro intima quotidianità.
In mostra saranno esposte le serie fotografiche “Trasparent City”, ciclo di lavori che Wolf realizzò a Chicago nel 2007: in quell’occasione concentrandosi sulle zone downtown della metropoli, egli scattava al tramonto quando le luci interne degli immobili cominciavano a fondersi con le luci esterne, nel momento in cui non era chiaro se il palazzo svaniva nell'oscurità o piuttosto stava risplendendo nel suo biancore attraverso le luci incandescenti della notte.
Accanto ad esse, altre immagini inquadrano luoghi e contesti sociali completamente diversi:la Cina e nello specifico Hong Kong con la sua densità abitativa. La macchina fotografica con teleobiettivo ha infatti catturato un'umanità incolonnata per file, una "densità urbana sempre più oppressiva" e provocatoriamente nostalgica di una visione apocalittica di un nuovo futuro.
Alla conferenza stampa che si terrà nel Teatro dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, sabato 7 marzo alle ore 11,00, interverranno:
• Michael Wolf
• Mauro Paparo Filomarino
• Giuseppe Napolitano
• Massimo Pica Ciamarrra
• Fabio Donato
07
marzo 2009
Michael Wolf – Quo vadis New Humanity?
Dal 07 al 31 marzo 2009
fotografia
Location
ENTROPY ART IN PROGRESS
Napoli, Via Bisignano, 68, (Napoli)
Napoli, Via Bisignano, 68, (Napoli)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 16 – 20; (la mattina solo su appuntamento); sabato e domenica chiuso.
Vernissage
7 Marzo 2009, ore 18,30
Autore
Curatore