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Michela Montrasio – Arti visive e performance 1992-2012
La mostra è costituita da ventidue fotografie formato 50×75 in bianco e nero e colore, da diverse opere pittoriche e da una serie di video che documentano il lavoro performativo dell’artista
Comunicato stampa
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La mostra è costituita da ventidue fotografie formato 50x75 in bianco e nero e colore, da diverse opere pittoriche e da una serie di video che documentano il lavoro performativo dell’artista.
Le opere esposte, sia le foto, sia i testi, sia il materiale video sono strettamente connesse tra loro poiché propongono il percorso dell'artista
mostrandone l’evoluzione nei confronti del proprio mondo interiore e della realtà sociale circostante. Tutta la produzione di Michela Montrasio è, secondo le sue stesse parole, un
tentativo di scoprire se stessi al di là dei condizionamenti pesanti che subiamo e che in qualche modo non permettono di riconoscere chi siamo e le nostre potenzialità. Proprio all’interno di questa ricerca è avvenuto l’incontro con i testi di Jung, un autore che ha influenzato notevolmente la sua produzione, aprendola al mondo onirico, dei simboli, alla visione olistica che tutto comprende. Ogni opera è così una sorta di rituale per cercare di ricostituire un equilibrio, un nesso, un legame con il mondo, l’universo, un equilibrio insomma
personale e totale.
Le fotografie sono riunite nelle due sezioni IL LATO OSCURO e IL CORPO LIQUIDO. La prima ripercorre il cammino di presa di coscienza di sé passando attraverso l’accettazione del proprio lato oscuro, la propria Ombra, ovvero quanto di noi ci è ignoto perché rifiutato, negato o semplicemente ancora inesplorato. Si tratta di una dimensione personale e costituita anche da
memorie collettive, biologiche, archetipiche e universali.
La seconda sezione rappresenta l’evoluzione di questo processo in cui l'uomo, conosciute ed integrate le proprie debolezze ed i propri limiti, entra in contatto con il fluire della vita dove è possibile la compartecipazione dell’essere con
energie più grandi dell’individuo e da lui contenute. Ecco così che il corpo si integra con gli elementi della natura con cui ha ricostruito un nuovo equilibrio. Accompagna le foto il testo IL LATO OSCURO, versione poetica di questa discesa dentro di sé per riscoprire un nuovo e vibrante volto. Altra sezione della mostra è costituita dalla produzione pittorica che comprende opere inerenti il tema de “LA QUADRATURA DEL CERCHIO”, un’immagine archetipica che rappresenta un riflesso del sovramondo e della globalità della
psiche, aspirazione a una condizione al di là dei conflitti e della separazione.
La sezione video documenta il lavoro performativo e di riflessione critica sulla dimensione socioculturale dell’intervento poetico-artistico con azioni compiute in luoghi non tradizionali, ma legati al mondo del quotidiano in cui lasciare fluire l’impulso poetico in completa improvvisazione senza volontà di rappresentazione alcuna se non quella di concedersi la possibilità di scoprirsi e creare.
In tutte le diverse forme in cui l’opera d’arte è declinata all’interno dell’esposizione, essa porta dunque i segni del vissuto, dell'inconscio e del
tortuoso cammino verso la conoscenza del proprio sé. La mostra è accompagnata dal catalogo con testi critici di Nicola Frangione e Federica Fontana.
Da segnalare sabato 22 marzo alle h. 16 l’incontro, condotto da Nicola Frangione, “Lo sviluppo della performance art oggi” con la proiezione di materiale storico di interesse.
Le opere esposte, sia le foto, sia i testi, sia il materiale video sono strettamente connesse tra loro poiché propongono il percorso dell'artista
mostrandone l’evoluzione nei confronti del proprio mondo interiore e della realtà sociale circostante. Tutta la produzione di Michela Montrasio è, secondo le sue stesse parole, un
tentativo di scoprire se stessi al di là dei condizionamenti pesanti che subiamo e che in qualche modo non permettono di riconoscere chi siamo e le nostre potenzialità. Proprio all’interno di questa ricerca è avvenuto l’incontro con i testi di Jung, un autore che ha influenzato notevolmente la sua produzione, aprendola al mondo onirico, dei simboli, alla visione olistica che tutto comprende. Ogni opera è così una sorta di rituale per cercare di ricostituire un equilibrio, un nesso, un legame con il mondo, l’universo, un equilibrio insomma
personale e totale.
Le fotografie sono riunite nelle due sezioni IL LATO OSCURO e IL CORPO LIQUIDO. La prima ripercorre il cammino di presa di coscienza di sé passando attraverso l’accettazione del proprio lato oscuro, la propria Ombra, ovvero quanto di noi ci è ignoto perché rifiutato, negato o semplicemente ancora inesplorato. Si tratta di una dimensione personale e costituita anche da
memorie collettive, biologiche, archetipiche e universali.
La seconda sezione rappresenta l’evoluzione di questo processo in cui l'uomo, conosciute ed integrate le proprie debolezze ed i propri limiti, entra in contatto con il fluire della vita dove è possibile la compartecipazione dell’essere con
energie più grandi dell’individuo e da lui contenute. Ecco così che il corpo si integra con gli elementi della natura con cui ha ricostruito un nuovo equilibrio. Accompagna le foto il testo IL LATO OSCURO, versione poetica di questa discesa dentro di sé per riscoprire un nuovo e vibrante volto. Altra sezione della mostra è costituita dalla produzione pittorica che comprende opere inerenti il tema de “LA QUADRATURA DEL CERCHIO”, un’immagine archetipica che rappresenta un riflesso del sovramondo e della globalità della
psiche, aspirazione a una condizione al di là dei conflitti e della separazione.
La sezione video documenta il lavoro performativo e di riflessione critica sulla dimensione socioculturale dell’intervento poetico-artistico con azioni compiute in luoghi non tradizionali, ma legati al mondo del quotidiano in cui lasciare fluire l’impulso poetico in completa improvvisazione senza volontà di rappresentazione alcuna se non quella di concedersi la possibilità di scoprirsi e creare.
In tutte le diverse forme in cui l’opera d’arte è declinata all’interno dell’esposizione, essa porta dunque i segni del vissuto, dell'inconscio e del
tortuoso cammino verso la conoscenza del proprio sé. La mostra è accompagnata dal catalogo con testi critici di Nicola Frangione e Federica Fontana.
Da segnalare sabato 22 marzo alle h. 16 l’incontro, condotto da Nicola Frangione, “Lo sviluppo della performance art oggi” con la proiezione di materiale storico di interesse.
15
marzo 2014
Michela Montrasio – Arti visive e performance 1992-2012
Dal 15 al 30 marzo 2014
arte contemporanea
Location
CASTELLO VISCONTEO
Legnano, Viale Pietro Toselli, (MILANO)
Legnano, Viale Pietro Toselli, (MILANO)
Orario di apertura
sabato - domenica 15 - 18
Vernissage
15 Marzo 2014, ore 16.30
Autore