Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Michelangelo divino artista
Scultore, pittore, architetto e poeta, Michelangelo Buonarroti fu un artefice di opere incomparabili per tensione morale, energia della forma, complessità dei concetti espressi. Alla figura di Michelangelo, che può dirsi unica nella storia della civiltà occidentale, e alla sua unicità che ancora oggi appare intramontabile, Genova dedica una grande mostra.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Scultore, pittore, architetto e poeta, Michelangelo Buonarroti fu un artefice di opere incomparabili per tensione
morale, energia della forma, complessità dei concetti espressi. Alla figura di Michelangelo, che può dirsi unica nella
storia della civiltà occidentale, e alla sua unicità che ancora oggi appare intramontabile, Genova dedica la mostra
Michelangelo divino artista, prodotta e organizzata da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e dall’Associazione
Culturale MetaMorfosi e curata da Cristina Acidini con Elena Capretti e Alessandro Cecchi.
Da giovedì 8 ottobre 2020 al 24 gennaio 2021 Palazzo Ducale presenta un percorso espositivo che concentra
un'attenzione speciale su un particolare aspetto dell’unicità del maestro toscano: gli incontri eccezionali che
costellano la biografia del Buonarroti.
Nella sua vita prodigiosamente lunga e operosa, infatti, l'artista fin dalla prima adolescenza fu in contatto, grazie al
suo talento e, in seguito, alla sua fama, con personaggi d'alto rango dell'età rinascimentale, in posizioni chiave nella
politica, nella religione, nella cultura. Nessun altro artista ha mai potuto vantare, né può oggi vantare, d'aver
frequentato sotto il loro stesso tetto due futuri pontefici da giovinetti (Leone X e Clemente VII, di stirpe medicea), o di
aver servito ben sette papi, o di aver intrattenuto rapporti diretti con mecenati della grandezza di Lorenzo il Magnifico
e dei reali di Francia, Francesco I di Valois e la nuora Caterina de' Medici.
Generoso e sospettoso, schietto e prudente, amabile e brusco, Michelangelo è uomo dalle mille contraddizioni, che
emerge più affascinante e carismatico ogni volta che si riprende in considerazione l'immensa mole dei capolavori da
lui creati e dei documenti che ci guidano a ricostruirne la vita, l'opera, le relazioni e gli affetti. I rapporti intessuti da
Buonarroti con famigliari, committenti e amici conoscono molteplici registri e variabili corrispondenze. Mai si sposò
né ebbe figli, ma ebbe rapporti stretti con la famiglia d’origine. Per sua scelta visse modestamente, così da assistere i
parenti fiorentini, lasciando però agli eredi grandi ricchezze. A Roma si legò con affetto sincero ad amici come
Tommaso Cavalieri, giovane di “incomparabile” bellezza e di raffinata cultura, e Vittoria Colonna, marchesa di Pescara,
che si fece interprete delle inquietudini religiose del suo tempo.
La narrativa storica e storico-artistica che ne risulta non mancherà di stupire in mostra. Michelangelo attraversò quasi
un secolo, in un tempo di guerre, di violenze e di cruciali rivolgimenti (quando prese forma lo scenario politico
europeo nel quale tuttora ci muoviamo), mantenendosi vicino al potere senza farsene distruggere e neppure troppo
condizionare, in ragione del suo carattere indipendente e risoluto.
Poté assistere, spesso prendendovi parte, agli ultimi splendori dell'età di Lorenzo il Magnifico e alla cacciata della
famiglia Medici, alla predicazione apocalittica del Savonarola e alla sua disgrazia, all'ascesa di Roma sotto Giulio II e ai
papati dei Medici, alla tragedia del Sacco di Roma e all'assedio delle truppe imperiali alla fragile Repubblica fiorentina,
al nuovo autoritario regime mediceo e all'esilio degli oppositori (tra i quali, volontariamente, lui stesso), al nuovo
splendore dell'Urbe sotto Paolo III e i suoi successori, alle lacerazioni della Cristianità divisa dagli scismi, al profilarsi
della Controriforma e ad altro ancora.
Per la sua poliedrica personalità il Buonarroti venne definito “artista universale” a cominciare da Giorgio Vasari,
autore de Le Vite, che con questa formula sintetizzava un giudizio condiviso. Al contempo, proprio Vasari poneva
l’artista fiorentino al vertice della storia dell’arte moderna, intesa come progresso, celebrando il Buonarroti, Firenze e
i Medici, ‘sovrani’ assoluti di Firenze al tempo di Cosimo I. Simbolo dell’attività quadruplice di Michelangelo sono le
quattro corone che gli furono dedicate negli affreschi celebrativi realizzati in Casa Buonarroti a Firenze nei primi
decenni del XVII secolo.
Ma il progetto di una mostra su Michelangelo deve sempre fare i conti con l’inamovibilità della grande maggioranza
delle opere autografe dell’artista. Si tratta infatti di statue in marmo e di affreschi, divisi tra musei (prevalentemente a
Firenze) e i palazzi Apostolici Vaticani. Risulta quindi tanto più eccezionale la presenza in mostra, in Palazzo Ducale a
Genova, di due eccelse sculture in marmo di Michelangelo:
· la Madonna della Scala (1490 circa), capolavoro giovanile dell’artista conservato in Casa Buonarroti a Firenze;
un’opera intensa e monumentale a dispetto delle dimensioni ridotte, punto di arrivo di una profonda rivisitazione di
modelli antichi e moderni (Donatello) in chiave molto personale.
. il monumentale Cristo redentore (1514-1516), conservato nella chiesa di San Vincenzo Martire a Bassano
Romano (Viterbo), un’imponente statua (h. 250 cm) identificata solo venti anni fa con la prima versione del Cristo
redentore in Santa Maria sopra Minerva a Roma, realizzato per Metello Vari e altri cittadini romani: la prima
redazione – quella ora a Bassano Romano – era stata infatti abbandonata dal Buonarroti a causa di una venatura del
marmo, tutt’ora ben visibile sulla guancia del Cristo.
Oltre alla sculture citate, saranno esposti circa 60 tra disegni autografi e fogli del carteggio di Michelangelo, delle rime
e altri suoi scritti originali, in gran parte conservati nella Casa Buonarroti.
Fra i disegni risulta una presenza d’eccezione:
· la Cleopatra (1535), disegno eseguito per Tommaso Cavalieri, uno di quei fogli (rari e straordinari al tempo stesso)
realizzati dall’artista come opere grafiche in sé compiute e di superba qualità, concepite come doni privati ad amici (i
presentation drawings, secondo una celebre definizione coniata da Johannes Wilde).
Il percorso espositivo (come pure il catalogo e gli apparati multimediali di accompagnamento) sarà composto di
sezioni, dedicate ai diversi periodi della lunga vita di Michelangelo, che comprenderanno opere originali di
Michelangelo, sculture e disegni in particolare; opere originali di diretti collaboratori, da lui stesso ispirate e guidate;
ritratti dipinti e scolpiti, di Michelangelo e dei personaggi storici a lui collegati; medaglie; rime, lettere e, in generale,
appropriate testimonianze documentarie e opere d'arte di autori vari.
Per la prima volta in Liguria e tra i primi esempi a livello nazionale la mostra dilaterà i propri confini verso altre città,
sulle tracce di una delle frequentazioni più importanti di Michelangelo, Giulio II che come Sisto IV, apparteneva alla
famiglia Della Rovere di origine savonese. Questa esposizione sarà quindi il mezzo per la promozione e la riscoperta di
autentici tesori nascosti, monumenti, palazzi e opere d’arte sparsi sul territorio regionale; una mostra quindi che non
catalizza esclusivamente verso di sé il patrimonio storico artistico, ma che diventa motivo di ricerca di quel
patrimonio, dando al proprio visitatore un motivo per spostarsi e conoscere. Sono quindi previsti incroci virtuosi con
la Pinacoteca di Savona, con le sue sezioni Sisto IV e il mecenatismo roveresco con opere di Foppa, Mazone e Lorenzo
Fasolo e Giuliano della Rovere, vescovo di Savona, futuro Papa Giulio II.
morale, energia della forma, complessità dei concetti espressi. Alla figura di Michelangelo, che può dirsi unica nella
storia della civiltà occidentale, e alla sua unicità che ancora oggi appare intramontabile, Genova dedica la mostra
Michelangelo divino artista, prodotta e organizzata da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e dall’Associazione
Culturale MetaMorfosi e curata da Cristina Acidini con Elena Capretti e Alessandro Cecchi.
Da giovedì 8 ottobre 2020 al 24 gennaio 2021 Palazzo Ducale presenta un percorso espositivo che concentra
un'attenzione speciale su un particolare aspetto dell’unicità del maestro toscano: gli incontri eccezionali che
costellano la biografia del Buonarroti.
Nella sua vita prodigiosamente lunga e operosa, infatti, l'artista fin dalla prima adolescenza fu in contatto, grazie al
suo talento e, in seguito, alla sua fama, con personaggi d'alto rango dell'età rinascimentale, in posizioni chiave nella
politica, nella religione, nella cultura. Nessun altro artista ha mai potuto vantare, né può oggi vantare, d'aver
frequentato sotto il loro stesso tetto due futuri pontefici da giovinetti (Leone X e Clemente VII, di stirpe medicea), o di
aver servito ben sette papi, o di aver intrattenuto rapporti diretti con mecenati della grandezza di Lorenzo il Magnifico
e dei reali di Francia, Francesco I di Valois e la nuora Caterina de' Medici.
Generoso e sospettoso, schietto e prudente, amabile e brusco, Michelangelo è uomo dalle mille contraddizioni, che
emerge più affascinante e carismatico ogni volta che si riprende in considerazione l'immensa mole dei capolavori da
lui creati e dei documenti che ci guidano a ricostruirne la vita, l'opera, le relazioni e gli affetti. I rapporti intessuti da
Buonarroti con famigliari, committenti e amici conoscono molteplici registri e variabili corrispondenze. Mai si sposò
né ebbe figli, ma ebbe rapporti stretti con la famiglia d’origine. Per sua scelta visse modestamente, così da assistere i
parenti fiorentini, lasciando però agli eredi grandi ricchezze. A Roma si legò con affetto sincero ad amici come
Tommaso Cavalieri, giovane di “incomparabile” bellezza e di raffinata cultura, e Vittoria Colonna, marchesa di Pescara,
che si fece interprete delle inquietudini religiose del suo tempo.
La narrativa storica e storico-artistica che ne risulta non mancherà di stupire in mostra. Michelangelo attraversò quasi
un secolo, in un tempo di guerre, di violenze e di cruciali rivolgimenti (quando prese forma lo scenario politico
europeo nel quale tuttora ci muoviamo), mantenendosi vicino al potere senza farsene distruggere e neppure troppo
condizionare, in ragione del suo carattere indipendente e risoluto.
Poté assistere, spesso prendendovi parte, agli ultimi splendori dell'età di Lorenzo il Magnifico e alla cacciata della
famiglia Medici, alla predicazione apocalittica del Savonarola e alla sua disgrazia, all'ascesa di Roma sotto Giulio II e ai
papati dei Medici, alla tragedia del Sacco di Roma e all'assedio delle truppe imperiali alla fragile Repubblica fiorentina,
al nuovo autoritario regime mediceo e all'esilio degli oppositori (tra i quali, volontariamente, lui stesso), al nuovo
splendore dell'Urbe sotto Paolo III e i suoi successori, alle lacerazioni della Cristianità divisa dagli scismi, al profilarsi
della Controriforma e ad altro ancora.
Per la sua poliedrica personalità il Buonarroti venne definito “artista universale” a cominciare da Giorgio Vasari,
autore de Le Vite, che con questa formula sintetizzava un giudizio condiviso. Al contempo, proprio Vasari poneva
l’artista fiorentino al vertice della storia dell’arte moderna, intesa come progresso, celebrando il Buonarroti, Firenze e
i Medici, ‘sovrani’ assoluti di Firenze al tempo di Cosimo I. Simbolo dell’attività quadruplice di Michelangelo sono le
quattro corone che gli furono dedicate negli affreschi celebrativi realizzati in Casa Buonarroti a Firenze nei primi
decenni del XVII secolo.
Ma il progetto di una mostra su Michelangelo deve sempre fare i conti con l’inamovibilità della grande maggioranza
delle opere autografe dell’artista. Si tratta infatti di statue in marmo e di affreschi, divisi tra musei (prevalentemente a
Firenze) e i palazzi Apostolici Vaticani. Risulta quindi tanto più eccezionale la presenza in mostra, in Palazzo Ducale a
Genova, di due eccelse sculture in marmo di Michelangelo:
· la Madonna della Scala (1490 circa), capolavoro giovanile dell’artista conservato in Casa Buonarroti a Firenze;
un’opera intensa e monumentale a dispetto delle dimensioni ridotte, punto di arrivo di una profonda rivisitazione di
modelli antichi e moderni (Donatello) in chiave molto personale.
. il monumentale Cristo redentore (1514-1516), conservato nella chiesa di San Vincenzo Martire a Bassano
Romano (Viterbo), un’imponente statua (h. 250 cm) identificata solo venti anni fa con la prima versione del Cristo
redentore in Santa Maria sopra Minerva a Roma, realizzato per Metello Vari e altri cittadini romani: la prima
redazione – quella ora a Bassano Romano – era stata infatti abbandonata dal Buonarroti a causa di una venatura del
marmo, tutt’ora ben visibile sulla guancia del Cristo.
Oltre alla sculture citate, saranno esposti circa 60 tra disegni autografi e fogli del carteggio di Michelangelo, delle rime
e altri suoi scritti originali, in gran parte conservati nella Casa Buonarroti.
Fra i disegni risulta una presenza d’eccezione:
· la Cleopatra (1535), disegno eseguito per Tommaso Cavalieri, uno di quei fogli (rari e straordinari al tempo stesso)
realizzati dall’artista come opere grafiche in sé compiute e di superba qualità, concepite come doni privati ad amici (i
presentation drawings, secondo una celebre definizione coniata da Johannes Wilde).
Il percorso espositivo (come pure il catalogo e gli apparati multimediali di accompagnamento) sarà composto di
sezioni, dedicate ai diversi periodi della lunga vita di Michelangelo, che comprenderanno opere originali di
Michelangelo, sculture e disegni in particolare; opere originali di diretti collaboratori, da lui stesso ispirate e guidate;
ritratti dipinti e scolpiti, di Michelangelo e dei personaggi storici a lui collegati; medaglie; rime, lettere e, in generale,
appropriate testimonianze documentarie e opere d'arte di autori vari.
Per la prima volta in Liguria e tra i primi esempi a livello nazionale la mostra dilaterà i propri confini verso altre città,
sulle tracce di una delle frequentazioni più importanti di Michelangelo, Giulio II che come Sisto IV, apparteneva alla
famiglia Della Rovere di origine savonese. Questa esposizione sarà quindi il mezzo per la promozione e la riscoperta di
autentici tesori nascosti, monumenti, palazzi e opere d’arte sparsi sul territorio regionale; una mostra quindi che non
catalizza esclusivamente verso di sé il patrimonio storico artistico, ma che diventa motivo di ricerca di quel
patrimonio, dando al proprio visitatore un motivo per spostarsi e conoscere. Sono quindi previsti incroci virtuosi con
la Pinacoteca di Savona, con le sue sezioni Sisto IV e il mecenatismo roveresco con opere di Foppa, Mazone e Lorenzo
Fasolo e Giuliano della Rovere, vescovo di Savona, futuro Papa Giulio II.
21
ottobre 2020
Michelangelo divino artista
Dal 21 ottobre 2020 al 14 febbraio 2021
arte antica
Location
PALAZZO DUCALE
Genova, Piazza Giacomo Matteotti, 9, (Genova)
Genova, Piazza Giacomo Matteotti, 9, (Genova)
Biglietti
12€ intero
10€ ridotto
4€ scuole; bambini e ragazzi fino a 14 anni
bambini fino a 6 anni gratuito
Orario di apertura
da martedì a domenica, ore 10-19 lunedì chiuso la biglietteria chiude un'ora prima
Vernissage
21 Ottobre 2020, , su invito
Sito web
Autore
Curatore