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Michelangelo e il mito di Leda. Disegni e documenti
Ideata da Casa Buonarroti, l’esposizione presenterà al pubblico di Palazzo Bricherasio un particolare periodo della vita del pittore, scultore, architetto e poeta del Rinascimento italiano Michelangelo di Lodovico Buonarroti Simoni, detto semplicemente Michelangelo. Attraverso una decina di opere significative, la mostra si soffermerà su due aspetti della produzione michelangiolesca, legata alle vicende della Seconda Repubblica fiorentina: da un lato l’impegno civile nella realizzazione delle fortificazioni; dall’altro l’incontro a Ferrara con Alfonso I d’Este e la commissione della famosa Leda
Comunicato stampa
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In contemporanea con l’esposizione ISRAELE ARTE CONTEMPORANEA, le Sale Storiche di Palazzo Bricherasio diventano custodi di classicità e mito con la mostra MICHELANGELO E IL MITO DI LEDA.
Ideata da Casa Buonarroti, l’esposizione presenterà al pubblico di Palazzo Bricherasio un particolare periodo della vita del pittore, scultore, architetto e poeta del Rinascimento italiano Michelangelo di Lodovico Buonarroti Simoni, detto semplicemente Michelangelo. Attraverso una decina di opere significative, la mostra si soffermerà su due aspetti della produzione michelangiolesca, legata alle vicende della Seconda Repubblica fiorentina: da un lato l’impegno civile nella realizzazione delle fortificazioni; dall’altro l’incontro a Ferrara con Alfonso I d’Este e la commissione della famosa Leda.
Fulcro della mostra è il disegno Studio di testa con variante di naso, unanimemente riconosciuto come uno dei pezzi più belli e importanti della produzione grafica di Michelangelo. La testa china, ritratta di profilo, ha una splendida sicurezza di segno resa vibrante dall’evidente ripresa dal vero. Concorde è il riferimento del foglio alla Leda, il dipinto perduto la cui vicenda tocca momenti storici della biografia di Michelangelo, intrecciandosi con la complicata storia dei rapporti tra Alfonso I d’Este, duca di Ferrara, e il papa Giulio II.
L’affascinante mito di Leda e Zeus, che la seduce in forma di cigno, nel corso dei secoli ha ispirato numerosi artisti; ma, come diverse sono state le versioni dell’episodio, così si ritrovano nell’arte rinascimentale due differenti soluzioni iconografiche. L’una – attribuita a Leonardo da Vinci – rappresenta Leda e il cigno che contemplano i propri figli; l’altra – di cui capostipite fu appunto la tela perduta di Michelangelo – coglie gli amanti nel momento culminante del loro incontro. L’atteggiamento vivido e lascivo impresso dal Maestro sulla tela fu forse la ragione che ci impedisce di ammirare oggi il capolavoro, bruciato nella Francia del Seicento proprio perché ritenuto immorale e indecente.
In mostra anche straordinari fogli che riproducono disegni di fortificazione, testimonianza di momenti diversi dell’impegno michelangiolesco e legati alla carica di governatore e procuratore generale delle fortificazioni, ricevuta a Firenze nel 1529. Disegni “carichi d’avvampante furore e dirompente energia” realizzati con la consapevolezza che quei bastioni “non sarebbero stati mai costruiti: non c’era il tempo né la volontà...”
Ideata da Casa Buonarroti, l’esposizione presenterà al pubblico di Palazzo Bricherasio un particolare periodo della vita del pittore, scultore, architetto e poeta del Rinascimento italiano Michelangelo di Lodovico Buonarroti Simoni, detto semplicemente Michelangelo. Attraverso una decina di opere significative, la mostra si soffermerà su due aspetti della produzione michelangiolesca, legata alle vicende della Seconda Repubblica fiorentina: da un lato l’impegno civile nella realizzazione delle fortificazioni; dall’altro l’incontro a Ferrara con Alfonso I d’Este e la commissione della famosa Leda.
Fulcro della mostra è il disegno Studio di testa con variante di naso, unanimemente riconosciuto come uno dei pezzi più belli e importanti della produzione grafica di Michelangelo. La testa china, ritratta di profilo, ha una splendida sicurezza di segno resa vibrante dall’evidente ripresa dal vero. Concorde è il riferimento del foglio alla Leda, il dipinto perduto la cui vicenda tocca momenti storici della biografia di Michelangelo, intrecciandosi con la complicata storia dei rapporti tra Alfonso I d’Este, duca di Ferrara, e il papa Giulio II.
L’affascinante mito di Leda e Zeus, che la seduce in forma di cigno, nel corso dei secoli ha ispirato numerosi artisti; ma, come diverse sono state le versioni dell’episodio, così si ritrovano nell’arte rinascimentale due differenti soluzioni iconografiche. L’una – attribuita a Leonardo da Vinci – rappresenta Leda e il cigno che contemplano i propri figli; l’altra – di cui capostipite fu appunto la tela perduta di Michelangelo – coglie gli amanti nel momento culminante del loro incontro. L’atteggiamento vivido e lascivo impresso dal Maestro sulla tela fu forse la ragione che ci impedisce di ammirare oggi il capolavoro, bruciato nella Francia del Seicento proprio perché ritenuto immorale e indecente.
In mostra anche straordinari fogli che riproducono disegni di fortificazione, testimonianza di momenti diversi dell’impegno michelangiolesco e legati alla carica di governatore e procuratore generale delle fortificazioni, ricevuta a Firenze nel 1529. Disegni “carichi d’avvampante furore e dirompente energia” realizzati con la consapevolezza che quei bastioni “non sarebbero stati mai costruiti: non c’era il tempo né la volontà...”
28
giugno 2007
Michelangelo e il mito di Leda. Disegni e documenti
Dal 28 giugno al 02 settembre 2007
arte antica
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
PALAZZO BRICHERASIO
Torino, Via Giuseppe Luigi Lagrange, 20, (Torino)
Torino, Via Giuseppe Luigi Lagrange, 20, (Torino)
Biglietti
Intero: € 7,50
Ridotto: € 5,50
Bambini (6 – 14 anni): € 3,50
Orario di apertura
lunedì: chiuso
da martedì a domenica: 15.30 – 22.30
giovedì e sabato: 10.30 – 22.30
Vernissage
28 Giugno 2007, ore 18.30
Editore
SILVANA EDITORIALE
Autore
Curatore