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Michelangelo Penso – Forme: all’origine di un futuro possibile
Nei lavori di Penso forma e significato si intrecciano armoniosamente: i processi chimici e le ricerche sui materiali danno vita a strutture che rimandano all’universo semantico caro all’artista, in particolare al tema della memoria, in un percorso che attraversa varie discipline quali la Storia.
Comunicato stampa
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La galleria anti riapre dopo la pausa estiva con la personale: Michelangelo Penso. All’origine di un futuro possibile.
Nei lavori di Penso forma e significato si intrecciano armoniosamente: i processi chimici e le ricerche sui materiali danno vita a strutture che rimandano all’universo semantico caro all’artista, in particolare al tema della memoria, in un percorso che attraversa varie discipline quali la Storia, la Scienza e l’Arte.
L’opera presente in mostra può essere intesa come la punta estrema della sua ricerca: “Genetic rubber”, ossia una complessa struttura cellulare composta dall’intrecciarsi di varie cinghie di gomma.
L’installazione è appesa alle pareti tramite delle funi legate a grandi ganci d’acciaio ed occupa tutto lo spazio espositivo instaurando così un nuovo rapporto con lo spettatore, che da fruitore passivo diventa attivo. Egli è costretto a fronteggiare il lavoro per poterlo osservare, gli deve girare intorno e passarci sotto, diventando quasi egli stesso parte dell’opera.
Penso completa il lavoro creando due serie di immagini che rappresentano l’opera in maniera stilizzata e che vengono appese alle pareti della galleria: nella prima, intitolata “Blu”, è raffigurata secondo diverse angolazioni ed immersa in un sfondo blu senza tempo, nella seconda è invece disegnata su delle pagine tratte da alcuni libri. In quest’ultima serie i disegni hanno titoli come: “Les cellules s'organisent-elles d'elles-mémes en sociétés” e “Cette ignorance est due au mode d'existence de nos ancètres”.
Genetic rubber rappresenta l’addentrarsi dell’artista nelle profondità di ciò che sta alla base della vita umana, della sua essenza, ossia il suo patrimonio genetico tradotto sotto forma di intrecci e di sovrapposizioni che danno vita ad un’installazione dove viene reso grande ciò che è infinitamente piccolo.
MICHELANGELO PENSO nasce a Venezia nel 1964 dove tuttora vive e lavora. Espone in gallerie private ed istituzioni pubbliche dal 1981. Tra le mostre si ricordano: 1993 61° biennale d'arte di Venezia punti cardinali, le personali alla galleria Kernotart a Parigi nel 2008 e nel 2005 alla galleria Vieillard & Fasciani art di Lione. Nel 2004 viene invitato alla Nuit Blanche de Paris con una installazione per l' Université Pierre et Marie Curiee e alla Galleria Via Farini Milano, nel 1997 alla Galleria Continua San Giminiano e alla Galleria L'Attico di Roma. Ha esposto in numerose città italiane tra cui Alessandria, Bologna, Ferrara, Firenze, Milano, Ravenna, Siracusa, Trieste, Venezia, Verona, Palermo, Catania.
Nei lavori di Penso forma e significato si intrecciano armoniosamente: i processi chimici e le ricerche sui materiali danno vita a strutture che rimandano all’universo semantico caro all’artista, in particolare al tema della memoria, in un percorso che attraversa varie discipline quali la Storia, la Scienza e l’Arte.
L’opera presente in mostra può essere intesa come la punta estrema della sua ricerca: “Genetic rubber”, ossia una complessa struttura cellulare composta dall’intrecciarsi di varie cinghie di gomma.
L’installazione è appesa alle pareti tramite delle funi legate a grandi ganci d’acciaio ed occupa tutto lo spazio espositivo instaurando così un nuovo rapporto con lo spettatore, che da fruitore passivo diventa attivo. Egli è costretto a fronteggiare il lavoro per poterlo osservare, gli deve girare intorno e passarci sotto, diventando quasi egli stesso parte dell’opera.
Penso completa il lavoro creando due serie di immagini che rappresentano l’opera in maniera stilizzata e che vengono appese alle pareti della galleria: nella prima, intitolata “Blu”, è raffigurata secondo diverse angolazioni ed immersa in un sfondo blu senza tempo, nella seconda è invece disegnata su delle pagine tratte da alcuni libri. In quest’ultima serie i disegni hanno titoli come: “Les cellules s'organisent-elles d'elles-mémes en sociétés” e “Cette ignorance est due au mode d'existence de nos ancètres”.
Genetic rubber rappresenta l’addentrarsi dell’artista nelle profondità di ciò che sta alla base della vita umana, della sua essenza, ossia il suo patrimonio genetico tradotto sotto forma di intrecci e di sovrapposizioni che danno vita ad un’installazione dove viene reso grande ciò che è infinitamente piccolo.
MICHELANGELO PENSO nasce a Venezia nel 1964 dove tuttora vive e lavora. Espone in gallerie private ed istituzioni pubbliche dal 1981. Tra le mostre si ricordano: 1993 61° biennale d'arte di Venezia punti cardinali, le personali alla galleria Kernotart a Parigi nel 2008 e nel 2005 alla galleria Vieillard & Fasciani art di Lione. Nel 2004 viene invitato alla Nuit Blanche de Paris con una installazione per l' Université Pierre et Marie Curiee e alla Galleria Via Farini Milano, nel 1997 alla Galleria Continua San Giminiano e alla Galleria L'Attico di Roma. Ha esposto in numerose città italiane tra cui Alessandria, Bologna, Ferrara, Firenze, Milano, Ravenna, Siracusa, Trieste, Venezia, Verona, Palermo, Catania.
15
ottobre 2010
Michelangelo Penso – Forme: all’origine di un futuro possibile
Dal 15 ottobre al 13 novembre 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA ANTI
Venezia, Via Mestrina, 58, (Venezia)
Venezia, Via Mestrina, 58, (Venezia)
Orario di apertura
da martedì a sabato 10,00 - 12,30
Vernissage
15 Ottobre 2010, ore 18.30
Autore
Curatore