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Michelangelo Pistoletto – Amare
Tra le tante iniziative in calendario “Rimini, il mare d’inverno” promossa da CNA.COM, ospita quest’anno il lavoro di Michelangelo Pistoletto, una tra le personalità artistiche più interessanti del panorama internazionale
Comunicato stampa
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Tra le tante iniziative in calendario “Rimini, il mare d'inverno” promossa da CNA.COM, ospita quest’anno il lavoro di Michelangelo Pistoletto, una tra le personalità artistiche più interessanti del panorama internazionale.
Il progetto - curato da Bruno Corà e coordinato da Giovanni Tiboni, direttore della Galleria Fabjbasaglia di Rimini - vuole far sì che Rimini, conosciuta soprattutto per la sua vocazione turistica, possa essere meta anche di un turismo culturale, diventando così un luogo d’incontro, una sorta di agorà culturale, dove possa essere stimolante andare anche in periodi non estivi.
Michelangelo Pistoletto a Rimini presenterà per la prima volta Amare, un’installazione site-specific concepita cioè in funzione dello spazio in cui sarà installata per alcuni mesi: l’arenile, luogo allo stesso tempo suggestivo e cruciale per la vita culturale ed economica della città.
In prossimità della battigia sarà collocata una grande lastra specchiante, lunga circa venti metri ed alta circa quattro, rivolta verso la città, ovvero verso l'umanità che in essa potrà specchiarsi, riflettersi, misurarsi, trovarsi. Avrà così origine una situazione enigmatica e mimetica di interscambio in cui lo spettatore si troverà ad abitare non la città, ma la sua immagine riflessa che si staglia contro lo sfondo di un mare il cui continuo divenire è ripercorso dall’intervento lineare e sintetico che incide la superficie metallica; quella linea sinuosa che percorre, delimita e intercetta l’immagine virtuale, mentre solo le lettere componenti la parola amare riescono emblematicamente a segnare con estrema forza il confine tra la vita reale e la vita riflessa.
Citando l’artista: "Lo specchio è il modo per riconoscere la propria identità, per riconoscere se stessi."
L’opera Amare è l’emblema di un manifesto artistico e culturale in senso antropologico in cui Pistoletto, attraverso l’unione di parti diverse, di cui è pur costituito questo lavoro, ricompone un’unità che esalta la nozione di differenza nelle sue molteplici accezioni. Verbo più volte usato negli slogan e nelle attività della Cittadellarte negli ultimi anni, “amare” non è solo distintivo dell’atto più intenso dell’affettività umana ma, se letto scandendo le sillabe, il termine “a-mare” assume valore topologico e invita al luogo caratteristico per antonomasia della città: la sua spiaggia, le sue rive, il grande paesaggio marino. Il vasto puzzle specchiante, peraltro, rivolto com’è verso la città, ne riflette gli edifici, il lungomare, l’albergo stesso di fronte a cui è posto e, nell’insieme, la vita che ininterrottamente in una dinamica piena di episodi individuali e collettivi vi si svolge, d’ora in ora.
Il progetto - curato da Bruno Corà e coordinato da Giovanni Tiboni, direttore della Galleria Fabjbasaglia di Rimini - vuole far sì che Rimini, conosciuta soprattutto per la sua vocazione turistica, possa essere meta anche di un turismo culturale, diventando così un luogo d’incontro, una sorta di agorà culturale, dove possa essere stimolante andare anche in periodi non estivi.
Michelangelo Pistoletto a Rimini presenterà per la prima volta Amare, un’installazione site-specific concepita cioè in funzione dello spazio in cui sarà installata per alcuni mesi: l’arenile, luogo allo stesso tempo suggestivo e cruciale per la vita culturale ed economica della città.
In prossimità della battigia sarà collocata una grande lastra specchiante, lunga circa venti metri ed alta circa quattro, rivolta verso la città, ovvero verso l'umanità che in essa potrà specchiarsi, riflettersi, misurarsi, trovarsi. Avrà così origine una situazione enigmatica e mimetica di interscambio in cui lo spettatore si troverà ad abitare non la città, ma la sua immagine riflessa che si staglia contro lo sfondo di un mare il cui continuo divenire è ripercorso dall’intervento lineare e sintetico che incide la superficie metallica; quella linea sinuosa che percorre, delimita e intercetta l’immagine virtuale, mentre solo le lettere componenti la parola amare riescono emblematicamente a segnare con estrema forza il confine tra la vita reale e la vita riflessa.
Citando l’artista: "Lo specchio è il modo per riconoscere la propria identità, per riconoscere se stessi."
L’opera Amare è l’emblema di un manifesto artistico e culturale in senso antropologico in cui Pistoletto, attraverso l’unione di parti diverse, di cui è pur costituito questo lavoro, ricompone un’unità che esalta la nozione di differenza nelle sue molteplici accezioni. Verbo più volte usato negli slogan e nelle attività della Cittadellarte negli ultimi anni, “amare” non è solo distintivo dell’atto più intenso dell’affettività umana ma, se letto scandendo le sillabe, il termine “a-mare” assume valore topologico e invita al luogo caratteristico per antonomasia della città: la sua spiaggia, le sue rive, il grande paesaggio marino. Il vasto puzzle specchiante, peraltro, rivolto com’è verso la città, ne riflette gli edifici, il lungomare, l’albergo stesso di fronte a cui è posto e, nell’insieme, la vita che ininterrottamente in una dinamica piena di episodi individuali e collettivi vi si svolge, d’ora in ora.
17
dicembre 2006
Michelangelo Pistoletto – Amare
Dal 17 dicembre 2006 al 18 febbraio 2007
arte contemporanea
Location
GRAND HOTEL
Rimini, Parco Federico Fellini, (Rimini)
Rimini, Parco Federico Fellini, (Rimini)
Orario di apertura
continuato
Vernissage
17 Dicembre 2006, ore 15.30
Autore
Curatore