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Michelangelo Pistoletto – Il Tempo del Giudizio
Il tempo del giudizio, titolo della mostra, significa che il processo evolutivo della società umana è giunto ad un livello che chiede l’assunzione della massima responsabilità e impegno per evitare che le apocalittiche profezie si attuino ai nostri giorni. Quest’opera pone in evidenza come, anche le religioni, si trovino di fronte al proprio giudizio. Il passaggio al Terzo Paradiso (terrestre) può avvenire esclusivamente attraverso una autentica presa di coscienza da parte di noi tutti.
Comunicato stampa
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Galleria Continua apre la stagione espositiva 2009, con uno dei maggiori artisti italiani, riconosciuto a livello internazionale, Michelangelo Pistoletto.
Dopo la personale, tenuta nel 2008 nello spazio di Galleria Continua a Pechino, il maestro si presenta a San Gimignano con un corpus di opere inedite che danno vita a un nuovo progetto dal titolo “Il tempo del giudizio”.
Il percorso espositivo si apre con un grande tappeto che percorre la sala d’entrata. Un lavoro dalla forte valenza concettuale che prende vita dalla teoria de Il Terzo Paradiso così enunciata dall’artista nel 2003: “E' la fusione tra il primo e il secondo paradiso. Il primo è il paradiso in cui la vita sulla terra è totalmente regolata dalla natura. Il secondo è il paradiso artificiale, sviluppato dall'intelligenza umana attraverso un processo che ha raggiunto oggi proporzioni globalizzanti. Questo paradiso è fatto di bisogni artificiali, di prodotti artificiali, di comodità artificiali, di piaceri artificiali e di ogni altra forma di artificio. Si è formato un vero e proprio mondo artificiale che, con progressione esponenziale, inquina, ammorba e corrode il pianeta naturale ingenerando processi irreversibili di estinzione. Il pericolo di una tragica collisione tra queste due sfere è ormai annunciato in ogni modo. Il progetto del Terzo Paradiso consiste nel condurre l'artificio, cioè la scienza, la tecnologia, l'arte, la cultura e la politica a restituire vita alla Terra. Terzo Paradiso significa il passaggio ad un nuovo livello di civiltà planetaria, indispensabile per assicurare al genere umano la sopravvivenza. Il Terzo Paradiso è il nuovo mito che porta ognuno ad assumere una personale responsabilità in questo frangente epocale. Con il “Nuovo Segno d'Infinito” si disegnano tre cerchi: quello centrale rappresenta il grembo generativo del Terzo Paradiso.”
Alle pareti d’ingresso della galleria è esposta una serie di arazzi, parte del ciclo Segno Arte realizzati su moquette.
Il Segno Arte di Michelangelo Pistoletto è una figura geometrica ottenuta dall’intersezione di due triangoli che inscrive idealmente un corpo umano con le braccia alzate e le gambe divaricate; l’artista usa principalmente un modulo (210x120x60 cm) che corrisponde alla massima estensione del suo corpo. La sequenza di arazzi descrive il passaggio dalla raffigurazione dell'uomo vitruviano e leonardesco a quella odierna di Pistoletto nella concezione aurea del rapporto tra persona e universo.
Per la platea della galleria, l’artista concepisce, infine, una grande installazione che rappresenta idealmente un tempio in cui le quattro religioni più diffuse nel mondo -Cristianesimo, Buddismo, Islamismo, Ebraismo- sono indotte a riflettere ciascuna su se stessa, come momento di radicale auto-confessione. Quest'opera a forma di grande tenda da accampamento nomade, contiene una costruzione a pianta quadrata con gli angoli smussati. Su ognuna delle quattro pareti maggiori è esposto un grande specchio nel quale si riflette frontalmente un simbolo o uno strumento di culto.
L'artista concepisce anche questo lavoro in relazione ai momenti storici dell'arte: qui il riferimento emblematico è il Giudizio Universale della cappella Sistina.
Infatti Il tempo del giudizio, titolo della mostra, significa che il processo evolutivo della società umana è giunto ad un livello che chiede l'assunzione della massima responsabilità e impegno per evitare che le apocalittiche profezie si attuino ai nostri giorni. Quest'opera pone in evidenza come, anche le religioni, si trovino di fronte al proprio giudizio. Il passaggio al Terzo Paradiso (terrestre) può avvenire esclusivamente attraverso una autentica presa di coscienza da parte di noi tutti.
Michelangelo Pistoletto nasce a Biella nel 1933.
All’età di 14 anni inizia il suo apprendistato nello studio del padre, pittore e restauratore; in seguito frequenta la scuola grafica pubblicitaria diretta da Armando Testa.
Nel 1960 tiene la sua prima personale a Torino. Tra il 1961 e il 1962 realizza i primi Quadri Specchianti, opere che danno inizio ad una nuova prospettiva “retrovisiva” che include direttamente la presenza degli spettatori e introduce nel quadro la dimensione attiva del tempo. Nel 1963 partecipa alla mostra “Dessins Pop”, alla Galleria Sonnabend di Parigi e da quel momento espone nelle più importanti rassegne internazionali dedicate alla Pop Art e al Nouveau Realisme.
Nel 1964, con I Plexiglas, esposti alla Galleria Sperone di Torino, l’artista definisce anche sul piano teorico le premesse dell’Arte Concettuale.
Tra il 1965 e il ’66 produce un insieme di lavori intitolati Oggetti in meno basati sul principio di differenza. Questi lavori danno origine all’Arte Povera, movimento teorizzato dal critico Germano Celant e riconosciuto internazionalmente come una delle correnti artistiche più importanti del XX secolo.
Nel 1967 dà vita allo Zoo, un gruppo intersoggettivo la cui attività unisce l’arte visiva al teatro, alla musica, alla danza ecc. portandone le performance in ogni parte d’Europa.
Nel 1968 in occasione della Biennale di Venezia divulga il Manifesto della “Collaborazione Creativa”. Nello stesso anno è premiato alla Biennale di San Paolo.
Negli anni 70 riprende il tema dello specchio che approfondisce e sviluppa in lavori e azioni come la Divisione-Moltiplicazione dello Specchio e L’Arte assume la Religione. Inoltre tra il settembre del 1973 e l’ottobre del 1976 realizza un lavoro esteso nel tempo, intitolato Le Stanze che consiste in una mostra di un anno, divisa in dodici esposizioni della durata di un mese. Questa è la prima di una serie di esposizioni contenute ognuna nella dimensione temporale di un anno, denominate nel loro insieme “Continenti di Tempo”. Ne sono parte: Anno Bianco gennaio-dicembre 1989 e Tartaruga Felice un anno per Documenta di Kassel 1992.
Al Teatro Marstall di Monaco e contemporaneamente al Palazzo Comunale di Pistoia, nel 1994 l’artista rende pubblico il Manifesto “Progetto Arte” che, attraverso un impegno eticoestetico, pone l’arte al centro della ricerca per una “trasformazione sociale responsabile”.
Dal 1991 al 2000 è professore all’Accademia di Belle Arti di Vienna e nel contempo avvia a Biella il centro multiculturale e plurisettoriale “Cittadellarte-Fondazione Pistoletto”.
Nel 2002 riceve dalla Presidenza della Repubblica il Diploma di Benemerito della Cultura e dell’Arte.
Nel 2003 è insignito del Leone d’Oro alla Carriera alla 50° Biennale di Venezia.
Nel marzo 2004 l’Università di Torino gli conferisce la Laurea Honoris Causa in Scienze Politiche.
Nel maggio 2007 riceve a Gerusalemme il Wolf Prize per le scienze e le arti.
Principali mostre personali nei musei:
1966 Walker Art Center, Minneapolis; 1967 Palais des Beaux Arts, Brussels; 1969 Boymans van Beuningen Museum, Rotterdam; 1973 Kestner Gesellschaft, Hannover; 1974 Matildenhohe, Darmstadt; 1976 Palazzo Grassi, Venice; 1978 Nationalgalerie, Berlin; 1979 Rice Demenil Museum, Houston; 1983 Palacio de Cristal, Madrid; 1984 Forte di Belvedere, Florence; 1988 P.S.1 Museum, New York; e Staatliche Kunsthalle, Baden; 1989 Kunsthalle, Bern e Secession, Vienna; 1990 Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Rome; 1991 Museet for Samditkunst, Oslo; 1993 Deichtorhallen, Hamburg; 1994 National Museum of Contemporary Art, Seoul; 1995 Museum 20er Haus, Vienna; 1996 Lenbachhaus, Munich; 1997 Museo L. Pecci, Prato; 1999 MMAO, Oxford; Henry Moore Foundation, Halifax e Galerie Taxispalais, Innsbruch; 2000 GAM, Torino, MACBA, Barcelona e Città di Castello-Fondazione Burri; 2001 Contemporary Museum of Bosnia, Sarajevo e Ludwig Museum, Budapest; 2003 MuHKA, Antwerpen (“Pistoletto & Cittadellarte”); 2005 Galleria Civica, Modena; 2007 MAMAC, Nizza; in preparazione la mostra al Contemporary Art Museum, Philadelphia per il 2010.
Michelangelo Pistoletto ha partecipato alla Biennale di Venezia del 1966, 1968, 1976, 1978, 1984, 1986, 1993, 1995, 2003, 2005, invitato per il 2008. Ha preso inoltre parte a Documenta di Kassel nel 1968, 1982, 1992, 1997.
Le sue opere sono nelle collezioni dei maggiori musei d’arte moderna e contemporanea tra cui: MOMA, New York; Beaubourg, Parigi; Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma; Museo d'Arte Contemporanea, Seul; Contemporary Art Museum, Toyota; Museo Reina Sophia, Madrid; MACBA, Barcellona; Smithsonian Institute Hirschhorn Museum, Washington; Tate Modern, Londra.
Dopo la personale, tenuta nel 2008 nello spazio di Galleria Continua a Pechino, il maestro si presenta a San Gimignano con un corpus di opere inedite che danno vita a un nuovo progetto dal titolo “Il tempo del giudizio”.
Il percorso espositivo si apre con un grande tappeto che percorre la sala d’entrata. Un lavoro dalla forte valenza concettuale che prende vita dalla teoria de Il Terzo Paradiso così enunciata dall’artista nel 2003: “E' la fusione tra il primo e il secondo paradiso. Il primo è il paradiso in cui la vita sulla terra è totalmente regolata dalla natura. Il secondo è il paradiso artificiale, sviluppato dall'intelligenza umana attraverso un processo che ha raggiunto oggi proporzioni globalizzanti. Questo paradiso è fatto di bisogni artificiali, di prodotti artificiali, di comodità artificiali, di piaceri artificiali e di ogni altra forma di artificio. Si è formato un vero e proprio mondo artificiale che, con progressione esponenziale, inquina, ammorba e corrode il pianeta naturale ingenerando processi irreversibili di estinzione. Il pericolo di una tragica collisione tra queste due sfere è ormai annunciato in ogni modo. Il progetto del Terzo Paradiso consiste nel condurre l'artificio, cioè la scienza, la tecnologia, l'arte, la cultura e la politica a restituire vita alla Terra. Terzo Paradiso significa il passaggio ad un nuovo livello di civiltà planetaria, indispensabile per assicurare al genere umano la sopravvivenza. Il Terzo Paradiso è il nuovo mito che porta ognuno ad assumere una personale responsabilità in questo frangente epocale. Con il “Nuovo Segno d'Infinito” si disegnano tre cerchi: quello centrale rappresenta il grembo generativo del Terzo Paradiso.”
Alle pareti d’ingresso della galleria è esposta una serie di arazzi, parte del ciclo Segno Arte realizzati su moquette.
Il Segno Arte di Michelangelo Pistoletto è una figura geometrica ottenuta dall’intersezione di due triangoli che inscrive idealmente un corpo umano con le braccia alzate e le gambe divaricate; l’artista usa principalmente un modulo (210x120x60 cm) che corrisponde alla massima estensione del suo corpo. La sequenza di arazzi descrive il passaggio dalla raffigurazione dell'uomo vitruviano e leonardesco a quella odierna di Pistoletto nella concezione aurea del rapporto tra persona e universo.
Per la platea della galleria, l’artista concepisce, infine, una grande installazione che rappresenta idealmente un tempio in cui le quattro religioni più diffuse nel mondo -Cristianesimo, Buddismo, Islamismo, Ebraismo- sono indotte a riflettere ciascuna su se stessa, come momento di radicale auto-confessione. Quest'opera a forma di grande tenda da accampamento nomade, contiene una costruzione a pianta quadrata con gli angoli smussati. Su ognuna delle quattro pareti maggiori è esposto un grande specchio nel quale si riflette frontalmente un simbolo o uno strumento di culto.
L'artista concepisce anche questo lavoro in relazione ai momenti storici dell'arte: qui il riferimento emblematico è il Giudizio Universale della cappella Sistina.
Infatti Il tempo del giudizio, titolo della mostra, significa che il processo evolutivo della società umana è giunto ad un livello che chiede l'assunzione della massima responsabilità e impegno per evitare che le apocalittiche profezie si attuino ai nostri giorni. Quest'opera pone in evidenza come, anche le religioni, si trovino di fronte al proprio giudizio. Il passaggio al Terzo Paradiso (terrestre) può avvenire esclusivamente attraverso una autentica presa di coscienza da parte di noi tutti.
Michelangelo Pistoletto nasce a Biella nel 1933.
All’età di 14 anni inizia il suo apprendistato nello studio del padre, pittore e restauratore; in seguito frequenta la scuola grafica pubblicitaria diretta da Armando Testa.
Nel 1960 tiene la sua prima personale a Torino. Tra il 1961 e il 1962 realizza i primi Quadri Specchianti, opere che danno inizio ad una nuova prospettiva “retrovisiva” che include direttamente la presenza degli spettatori e introduce nel quadro la dimensione attiva del tempo. Nel 1963 partecipa alla mostra “Dessins Pop”, alla Galleria Sonnabend di Parigi e da quel momento espone nelle più importanti rassegne internazionali dedicate alla Pop Art e al Nouveau Realisme.
Nel 1964, con I Plexiglas, esposti alla Galleria Sperone di Torino, l’artista definisce anche sul piano teorico le premesse dell’Arte Concettuale.
Tra il 1965 e il ’66 produce un insieme di lavori intitolati Oggetti in meno basati sul principio di differenza. Questi lavori danno origine all’Arte Povera, movimento teorizzato dal critico Germano Celant e riconosciuto internazionalmente come una delle correnti artistiche più importanti del XX secolo.
Nel 1967 dà vita allo Zoo, un gruppo intersoggettivo la cui attività unisce l’arte visiva al teatro, alla musica, alla danza ecc. portandone le performance in ogni parte d’Europa.
Nel 1968 in occasione della Biennale di Venezia divulga il Manifesto della “Collaborazione Creativa”. Nello stesso anno è premiato alla Biennale di San Paolo.
Negli anni 70 riprende il tema dello specchio che approfondisce e sviluppa in lavori e azioni come la Divisione-Moltiplicazione dello Specchio e L’Arte assume la Religione. Inoltre tra il settembre del 1973 e l’ottobre del 1976 realizza un lavoro esteso nel tempo, intitolato Le Stanze che consiste in una mostra di un anno, divisa in dodici esposizioni della durata di un mese. Questa è la prima di una serie di esposizioni contenute ognuna nella dimensione temporale di un anno, denominate nel loro insieme “Continenti di Tempo”. Ne sono parte: Anno Bianco gennaio-dicembre 1989 e Tartaruga Felice un anno per Documenta di Kassel 1992.
Al Teatro Marstall di Monaco e contemporaneamente al Palazzo Comunale di Pistoia, nel 1994 l’artista rende pubblico il Manifesto “Progetto Arte” che, attraverso un impegno eticoestetico, pone l’arte al centro della ricerca per una “trasformazione sociale responsabile”.
Dal 1991 al 2000 è professore all’Accademia di Belle Arti di Vienna e nel contempo avvia a Biella il centro multiculturale e plurisettoriale “Cittadellarte-Fondazione Pistoletto”.
Nel 2002 riceve dalla Presidenza della Repubblica il Diploma di Benemerito della Cultura e dell’Arte.
Nel 2003 è insignito del Leone d’Oro alla Carriera alla 50° Biennale di Venezia.
Nel marzo 2004 l’Università di Torino gli conferisce la Laurea Honoris Causa in Scienze Politiche.
Nel maggio 2007 riceve a Gerusalemme il Wolf Prize per le scienze e le arti.
Principali mostre personali nei musei:
1966 Walker Art Center, Minneapolis; 1967 Palais des Beaux Arts, Brussels; 1969 Boymans van Beuningen Museum, Rotterdam; 1973 Kestner Gesellschaft, Hannover; 1974 Matildenhohe, Darmstadt; 1976 Palazzo Grassi, Venice; 1978 Nationalgalerie, Berlin; 1979 Rice Demenil Museum, Houston; 1983 Palacio de Cristal, Madrid; 1984 Forte di Belvedere, Florence; 1988 P.S.1 Museum, New York; e Staatliche Kunsthalle, Baden; 1989 Kunsthalle, Bern e Secession, Vienna; 1990 Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Rome; 1991 Museet for Samditkunst, Oslo; 1993 Deichtorhallen, Hamburg; 1994 National Museum of Contemporary Art, Seoul; 1995 Museum 20er Haus, Vienna; 1996 Lenbachhaus, Munich; 1997 Museo L. Pecci, Prato; 1999 MMAO, Oxford; Henry Moore Foundation, Halifax e Galerie Taxispalais, Innsbruch; 2000 GAM, Torino, MACBA, Barcelona e Città di Castello-Fondazione Burri; 2001 Contemporary Museum of Bosnia, Sarajevo e Ludwig Museum, Budapest; 2003 MuHKA, Antwerpen (“Pistoletto & Cittadellarte”); 2005 Galleria Civica, Modena; 2007 MAMAC, Nizza; in preparazione la mostra al Contemporary Art Museum, Philadelphia per il 2010.
Michelangelo Pistoletto ha partecipato alla Biennale di Venezia del 1966, 1968, 1976, 1978, 1984, 1986, 1993, 1995, 2003, 2005, invitato per il 2008. Ha preso inoltre parte a Documenta di Kassel nel 1968, 1982, 1992, 1997.
Le sue opere sono nelle collezioni dei maggiori musei d’arte moderna e contemporanea tra cui: MOMA, New York; Beaubourg, Parigi; Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma; Museo d'Arte Contemporanea, Seul; Contemporary Art Museum, Toyota; Museo Reina Sophia, Madrid; MACBA, Barcellona; Smithsonian Institute Hirschhorn Museum, Washington; Tate Modern, Londra.
14
febbraio 2009
Michelangelo Pistoletto – Il Tempo del Giudizio
Dal 14 febbraio al 02 maggio 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA CONTINUA
San Gimignano, Via Del Castello, 11, (Siena)
San Gimignano, Via Del Castello, 11, (Siena)
Orario di apertura
mar-sab ore 14-19
Vernissage
14 Febbraio 2009, dalle ore 18 alle ore 24
Autore