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Michele Bubacco – Redentore da camera
Alessandro Casciaro Venezia è lieta di presentare Redentore da camera, prima mostra personale di Michele Bubacco (Venezia, 1983) negli spazi della galleria veneziana.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Attraverso un approccio espressivo e viscerale alla pittura, l'artista traduce le sue osservazioni in un linguaggio pittorico che è allo stesso tempo crudo e riflessivo, personale e collettivo. La mostra si dipana in una serie di grandi dipinti a olio su manifesti urbani, una scelta che parla del profondo legame dell'artista con il tessuto visivo e sociale della città.
Per Bubacco, il manifesto è un termometro culturale, una forma estetica fissa che paradossalmente documenta la continua evoluzione della società veneziana. Il formato distintivo di questi manifesti, dettato dalle strette calli di Venezia e dallo spazio limitato, riecheggia i vincoli fisici unici della città che rispecchiano le particolarità della città stessa. Dipingendo su questi resti di comunicazione pubblica, Bubacco li trasforma in palinsesti di significato, stratificando nuove narrazioni sulle tracce della vita culturale della città.
Bubacco definisce il suo processo artistico come Metabolismo Pittorico, un'invenzione lessicale eccentrica che racchiude il suo approccio concettuale, eccessivo e radicale alla pittura. Il pittore traccia un'analogia tra la pittura e i processi umani di assunzione e digestione del cibo, suggerendo che la pittura, proprio come il corpo, percepisce tutto ciò che incontra come qualcosa di utilizzabile. Proprio come il corpo richiede un apporto continuo di nutrienti per sostenersi e svilupparsi, anche la pittura prospera grazie a un afflusso costante di impressioni visive. Bubacco naviga le sue fantasie visive inconsce
con un senso di ironia e gioco, oscillando costantemente tra spontaneità e intenzione, trasformandole in espressione artistica. Questo processo si dispiega come uno stato di perpetuo divenire: ciò che l'artista inizialmente immagina all'inizio della creazione spesso si trasforma in qualcosa di inaspettato attraverso un dialogo organico con immagini ossessive e la natura autorealizzante dell'atto pittorico stesso.
Redentore da camera, in ultima analisi sfida la nozione di Venezia come immagine statica da cartolina. Invece, Bubacco rivela una città in continuo cambiamento, un luogo in cui la storia culturale e l'urgenza ecologica si intrecciano, chiedendo di essere viste, interrogate e metabolizzate in nuove forme di espressione artistica.
Per Bubacco, il manifesto è un termometro culturale, una forma estetica fissa che paradossalmente documenta la continua evoluzione della società veneziana. Il formato distintivo di questi manifesti, dettato dalle strette calli di Venezia e dallo spazio limitato, riecheggia i vincoli fisici unici della città che rispecchiano le particolarità della città stessa. Dipingendo su questi resti di comunicazione pubblica, Bubacco li trasforma in palinsesti di significato, stratificando nuove narrazioni sulle tracce della vita culturale della città.
Bubacco definisce il suo processo artistico come Metabolismo Pittorico, un'invenzione lessicale eccentrica che racchiude il suo approccio concettuale, eccessivo e radicale alla pittura. Il pittore traccia un'analogia tra la pittura e i processi umani di assunzione e digestione del cibo, suggerendo che la pittura, proprio come il corpo, percepisce tutto ciò che incontra come qualcosa di utilizzabile. Proprio come il corpo richiede un apporto continuo di nutrienti per sostenersi e svilupparsi, anche la pittura prospera grazie a un afflusso costante di impressioni visive. Bubacco naviga le sue fantasie visive inconsce
con un senso di ironia e gioco, oscillando costantemente tra spontaneità e intenzione, trasformandole in espressione artistica. Questo processo si dispiega come uno stato di perpetuo divenire: ciò che l'artista inizialmente immagina all'inizio della creazione spesso si trasforma in qualcosa di inaspettato attraverso un dialogo organico con immagini ossessive e la natura autorealizzante dell'atto pittorico stesso.
Redentore da camera, in ultima analisi sfida la nozione di Venezia come immagine statica da cartolina. Invece, Bubacco rivela una città in continuo cambiamento, un luogo in cui la storia culturale e l'urgenza ecologica si intrecciano, chiedendo di essere viste, interrogate e metabolizzate in nuove forme di espressione artistica.
08
marzo 2025
Michele Bubacco – Redentore da camera
Dall'otto marzo al 03 maggio 2025
arte contemporanea
Location
Galleria Alessandro Casciaro
Venezia, Fondamenta San Giacomo, 199, (VE)
Venezia, Fondamenta San Giacomo, 199, (VE)
Orario di apertura
Mercoledì - Sabato 11.00.-18.00
Vernissage
8 Marzo 2025, 14.00-20.00
Sito web
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