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Michele Circiello – L’Arte per l’Ambiente
In sintonia con il “pensiero ecologico” che vorrebbe promuovere Niagara nel territorio di Poggio Renatico, il poliedrico artista vuole anche denunciare le “ferite” che oggi ammorbano l’aria, l’acqua, il verde della vegetazione e lo fa usando pigmenti e sabbie, tessere musive e legni, schegge e pietre incise, in cui la protesta per la violenza che subisce la Natura diventa arabesco altamente poetico, leggenda e rito, S.O.S., anti-retorico, “aura” che tutto trasfigura e che gli permette di sopravvivere.
Comunicato stampa
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PRESENTAZIONE DI LUCIO SCARDINO
Seconda personale nell’ambito ferrarese per Michele Circiello, affabulatore di antichi miti che egli ripropone con l’inquieta sensibilità di un uomo d’oggi.
Pienamente inserito nell’habitat garganico, l’artista è affascinato anzitutto dalle decorazioni preistoriche che sopravvivono nella sua terra: basti solo pensare ai reperti paleolitici nelle cosiddette “grotte Paglicci”, risalenti ad oltre 20.000 anni fa.
Egli ricerca i segni ancestrali, le figure archetipe, i colori primitivi, li interiorizza e li metabolizza sotto il segno della conoscenza delle avanguardie storiche, trasporta idealmente Giacometti e Lucio Fontana, Klee e Mirò, Capogrossi e Kandinskij negli ipogei paleocristiani di Vieste, le muffe sul muro diventano fonte perenne di ispirazione, senza tempo, i graffi e i tagli arcaici sono già perfetti motivi decorativi, il colore del mare pugliese del XXI secolo è per lui quasi lo stesso in cui navigava l’omerico Diomede, dopo la guerra di Troia.
Viaggiando tra le vie montuose del suo amatissimo promontorio, alternando i massicci calcarei dalla fisionomia carsica con gli uliveti ed i campi di grano, le strade panoramiche alle memorie del sottosuolo (le necropoli), Circiello si autodefinisce un “accentratore di tracce”: un estetizzante archeologo con la fantasia eccitate dalle luci, dai colori, dalla Natura che si fa contempo “fossile” e corpo pulsante.
Ma in sintonia con il “pensiero ecologico” che vorrebbe promuovere Niagara nel territorio di Poggio Renatico, il poliedrico artista vuole anche denunciare le “ferite” che oggi ammorbano l’aria, l’acqua, il verde della vegetazione e lo fa usando pigmenti e sabbie, tessere musive e legni, schegge e pietre incise, in cui la protesta per la violenza che subisce la Natura diventa arabesco altamente poetico, leggenda e rito, S.O.S., anti-retorico, “aura” che tutto trasfigura e che gli permette di sopravvivere.
Insomma, per Michele Circiello, autore di fascinose pitto-sculture, di liriche composizioni polimateriche, di variazioni continue sul “tema”, di figure archetipe e quasi junghiane , sarà la “Bellezza che salverà il mondo”, come già sosteneva Dostoevskij: per lui sarà un disegno, un cretto, un graffio sulla parete, che diviene momento unico e irripetibile.
Ed operando in Gargano, nello Sperone d’Italia apparentemente “fuori dal tempo”, egli fa rivivere l’opera di antichissimi maestri artigiani, saldando aggiornati accenti espressivi sul corpo di una tradizione che sa di vento e salsedine, di pietra e di sole accecante, di sangue coagulato e di sopravvivenza, di dolore e d’utopia.
22
febbraio 2009
Michele Circiello – L’Arte per l’Ambiente
Dal 22 febbraio all'otto marzo 2009
arte contemporanea
Location
NIAGARA
Poggio Renatico, Via Giorgio Amendola, 12, (Ferrara)
Poggio Renatico, Via Giorgio Amendola, 12, (Ferrara)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì ore 9-17,30 e sabato e domenica ore 15-19
Vernissage
22 Febbraio 2009, ore 16,30
Autore
Curatore