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Michele Ferraro – Tamis (Discrimine)
Tamis è la presentazione in anteprima di ” medeo-o”, terza parte della trilogia video PA.SU.ME.
Comunicato stampa
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Tamis è la presentazione in anteprima di " medeo-o", terza parte della trilogia video PA.SU.ME. PA.SU.ME. è l’arrogante tentativo di parlare, usando un linguaggio teatrale cinematografico, della creazione, di ciò che precede un atto creativo, di come si sviluppa pur non essendo ancora concepito e di come si svilupperà una volta nato.
È chiaro come ogni processo creativo “ artistico” porti dentro di sè una forte similitudine con lo sforzo sia pragmatico che concettuale che prova una donna nel concepimento della sua creatura; cosi mi è sembrato adeguato sfruttare il parto di una giovane pittrice cubana (patio-nigro) per raccontare il processo, l’esperienza del non ancora maturo, della semplice esperienza uterina di una idea (supplicolostikkio) per arrivare ad una dichiarazione di marziale entità (medeo-o) una volta che la creazione, sia umana o artistica, prenda forma .
Teatro Garibaldi di Palermo alla Kalsa in collaborazione con la Galleria Prati
TAMIS (DISCRIMINE) : di Michele Ferraro (medioriente)
il mistero delle donne arabe , dei loro riti e dei loro costumi , il candore apparentemente innocente della loro pelle e i loro veli si intrecciano con i rumori del deserto iraqueno -siriano. luogo asciutto, arido ma potente , ricco di storie e avventure, musa per tanti autori che, come me , si sono spinti in terre lontane per indagare su territori ancora poco compresi.
cosi comincia il delirio filmico di medeo-o, filmato interamente in medioriente, tra il libano, la siria, l'iraq e la giordania.
accanto al progetto filmico è mia consuetudine esplorare il landscape attraverso la macchina fotografica, una pentax 1000 molto vecchia e mal ridotta che però a volte mi regala delle decenti immagini in bianco e nero; da qui nasce l'idea di un racconto non solo video ma anche fotografico: " tamis " ( il discrimine ).
tamis è una parola araba che si i ncontra spesso leggendo le antiche scritture, come il corano, che spesso segue il nome di dio in quanto ne indica la capacità di distinguere il bene dal male, ciò che è giusto da ciò che è sbagliato.
a mio giudizio, il riferimento estetico di tamis si sposa molto bene con questo significato perché esplora dei riti e dei costumi culturali arabi che spesso noi occidentali denominiamo con aggettivi estremi senza conoscerne a fondo i concetti , quindi noi non siamo in grado di usare il tamis nella giusta direzione , ma soltanto in modo arrogante e pretenzioso.
il discrimine è un modo di interpretare una cultura che giudica e che si giudica.
rapporto di minoranza del 25 agosto 2005 damascus per gli attori libanesi
sospendiamo i ruoli per fare sì che attraverso il linguaggio delle immagini, il mio sistema corporale, fisionomico e simbolico, diventi per me OPERARE con rigore, disciplina estrema contro il buon pensare.
voglio sentire, prego le sensazioni di pervadere il mio corpo irrigidito dalle superflue storie abiette e tediose degli dei autori dei loro falsi racconti narrativi; prego loro di non fare più nulla se non ascoltare le sensazioni; vano è il fare se non trascinato a forza verso il luogo del non luogo.
michele iachino ferraro è nato in una tormentata giornata di novembre 31 anni fa , dopo aver studiato filosofia , la sua ricerca si concretizza a firenze dove frequenta la scuola di cinema “immagina” a borgo stella , nel 2000 con una borsa di studio frequenta la new york film academy a union square-new york city .
dal 1999 realizza cortometraggi , scrive e mette in scena piecè teatrali, attualmente lavora ad un lungo metraggio, presentiamo qui una anteprima del suo ultimo lavoro “tamis” , vive e lavora tra palermo e il resto del mondo.
È chiaro come ogni processo creativo “ artistico” porti dentro di sè una forte similitudine con lo sforzo sia pragmatico che concettuale che prova una donna nel concepimento della sua creatura; cosi mi è sembrato adeguato sfruttare il parto di una giovane pittrice cubana (patio-nigro) per raccontare il processo, l’esperienza del non ancora maturo, della semplice esperienza uterina di una idea (supplicolostikkio) per arrivare ad una dichiarazione di marziale entità (medeo-o) una volta che la creazione, sia umana o artistica, prenda forma .
Teatro Garibaldi di Palermo alla Kalsa in collaborazione con la Galleria Prati
TAMIS (DISCRIMINE) : di Michele Ferraro (medioriente)
il mistero delle donne arabe , dei loro riti e dei loro costumi , il candore apparentemente innocente della loro pelle e i loro veli si intrecciano con i rumori del deserto iraqueno -siriano. luogo asciutto, arido ma potente , ricco di storie e avventure, musa per tanti autori che, come me , si sono spinti in terre lontane per indagare su territori ancora poco compresi.
cosi comincia il delirio filmico di medeo-o, filmato interamente in medioriente, tra il libano, la siria, l'iraq e la giordania.
accanto al progetto filmico è mia consuetudine esplorare il landscape attraverso la macchina fotografica, una pentax 1000 molto vecchia e mal ridotta che però a volte mi regala delle decenti immagini in bianco e nero; da qui nasce l'idea di un racconto non solo video ma anche fotografico: " tamis " ( il discrimine ).
tamis è una parola araba che si i ncontra spesso leggendo le antiche scritture, come il corano, che spesso segue il nome di dio in quanto ne indica la capacità di distinguere il bene dal male, ciò che è giusto da ciò che è sbagliato.
a mio giudizio, il riferimento estetico di tamis si sposa molto bene con questo significato perché esplora dei riti e dei costumi culturali arabi che spesso noi occidentali denominiamo con aggettivi estremi senza conoscerne a fondo i concetti , quindi noi non siamo in grado di usare il tamis nella giusta direzione , ma soltanto in modo arrogante e pretenzioso.
il discrimine è un modo di interpretare una cultura che giudica e che si giudica.
rapporto di minoranza del 25 agosto 2005 damascus per gli attori libanesi
sospendiamo i ruoli per fare sì che attraverso il linguaggio delle immagini, il mio sistema corporale, fisionomico e simbolico, diventi per me OPERARE con rigore, disciplina estrema contro il buon pensare.
voglio sentire, prego le sensazioni di pervadere il mio corpo irrigidito dalle superflue storie abiette e tediose degli dei autori dei loro falsi racconti narrativi; prego loro di non fare più nulla se non ascoltare le sensazioni; vano è il fare se non trascinato a forza verso il luogo del non luogo.
michele iachino ferraro è nato in una tormentata giornata di novembre 31 anni fa , dopo aver studiato filosofia , la sua ricerca si concretizza a firenze dove frequenta la scuola di cinema “immagina” a borgo stella , nel 2000 con una borsa di studio frequenta la new york film academy a union square-new york city .
dal 1999 realizza cortometraggi , scrive e mette in scena piecè teatrali, attualmente lavora ad un lungo metraggio, presentiamo qui una anteprima del suo ultimo lavoro “tamis” , vive e lavora tra palermo e il resto del mondo.
19
novembre 2005
Michele Ferraro – Tamis (Discrimine)
Dal 19 al 27 novembre 2005
arte contemporanea
Location
TEATRO POLITEAMA GARIBALDI
Palermo, Via Castrofilippo, 90, (Palermo)
Palermo, Via Castrofilippo, 90, (Palermo)
Orario di apertura
ore 18-20
Vernissage
19 Novembre 2005, ore 18
Autore
Curatore