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Michele Giotto – Il Respiro del Jazz
Al Torrione San Giovanni torna la grande fotografia con IL RESPIRO DEL JAZZ, la swingante personale di MICHELE GIOTTO, fotografo ufficiale del Padova Jazz Festival.
Preziosi “attimi rubati” ci regalano la magia dell’improvvisazione in musica.
Comunicato stampa
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IL RESPIRO DEL JAZZ
“Quel che non suoni può essere più importante di ciò che suoni.” Thelonious Monk
Il respiro è qualcosa di quasi impercettibile. È un continuum armonico, talvolta sincopato. È alternanza tra pieni e vuoti. È energia invisibile senza la quale non esisterebbe vita. Non è importante solo ciò che attrae l’occhio umano di primo acchito, l’essenza va oltre, più in profondità. Questa è la sfida che Michele Giotto ha raccolto, da tempo, attraverso l’uso del mezzo fotografico e condensato ne’ Il Respiro del Jazz, la personale che il Jazz Club Ferrara, con il progetto Torrione Art Gallery e in collaborazione con il Padova Jazz Festival, ha il piacere e l’onore di ospitare.
“Amo percepire i vuoti. In essi è racchiusa una forte espressività. Amo catturare gestualità insolite, che rivelano l’artista in quanto uomo, scevro del carattere istrionico che emerge durante l’esibizione.”
Quella di Michele Giotto, quindi, non è una caccia votata all’appropriazione del momento di massima tensione; si tratta piuttosto di un’immersione vera e propria nell’aura del concerto jazz per indagare l’autentica comunicazione non verbale che accade tra artisti. Testimonianza tipica, ma mai scontata, della sinergia in musica.
Vedere ciò che normalmente non si guarda. Ecco, allora, che tra un assolo e l’altro in cui converge l’attenzione del pubblico, Michele Giotto ci invita a godere del flusso costante della vita in musica, della magia dell’improvvisazione jazzistica attraverso la gratitudine di Franco Cerri, l’incertezza di Giovanni Guidi, lo spasso contagioso di Michel Portal, ecc. Tutto questo è Il Respiro del Jazz.
MICHELE GIOTTO
Fotografo ufficiale del Padova Jazz Festival dal 2008, Michele Giotto - classe 1956 - inizia lo studio del mezzo fotografico durante gli anni del liceo maturando, nel corso del tempo, grande esperienza nella stampa in bianco e nero e iniziando ad operare professionalmente dal 1981.
La passione per la fotografia si fonde fin da subito a quella per la musica jazz, tanto da condurre il fotografo di origine bellunese a documentare con assiduità (a partire dalla metà degli anni ’70) numerosi concerti e rassegne da cui il proficuo sodalizio, ancora in corso, con il Centro d’Arte degli Studenti dell’Università di Padova. Innumerevoli sono ormai gli scatti che immortalano mostri sacri della musica afroamericana quali: Dizzy Gillespie, Max Roach, Dexter Gordon, Cecil Taylor, Stan Getz, ecc. e protagonisti del jazz contemporaneo; parte di questo tesoro ha ottenuto meritato riconoscimento in diverse esposizioni personali e collettive, da citare: Saxophone Colossus presso l’Ex Macello di Padova (1987) e la recentissima Attimi di Jazz (dicembre 2012 – gennaio 2013) presso le Scuderie di Palazzo Moroni.
Attualmente Michele Giotto, proprietario dello studio grafico Kromatos, vive e lavora Padova.
“Quel che non suoni può essere più importante di ciò che suoni.” Thelonious Monk
Il respiro è qualcosa di quasi impercettibile. È un continuum armonico, talvolta sincopato. È alternanza tra pieni e vuoti. È energia invisibile senza la quale non esisterebbe vita. Non è importante solo ciò che attrae l’occhio umano di primo acchito, l’essenza va oltre, più in profondità. Questa è la sfida che Michele Giotto ha raccolto, da tempo, attraverso l’uso del mezzo fotografico e condensato ne’ Il Respiro del Jazz, la personale che il Jazz Club Ferrara, con il progetto Torrione Art Gallery e in collaborazione con il Padova Jazz Festival, ha il piacere e l’onore di ospitare.
“Amo percepire i vuoti. In essi è racchiusa una forte espressività. Amo catturare gestualità insolite, che rivelano l’artista in quanto uomo, scevro del carattere istrionico che emerge durante l’esibizione.”
Quella di Michele Giotto, quindi, non è una caccia votata all’appropriazione del momento di massima tensione; si tratta piuttosto di un’immersione vera e propria nell’aura del concerto jazz per indagare l’autentica comunicazione non verbale che accade tra artisti. Testimonianza tipica, ma mai scontata, della sinergia in musica.
Vedere ciò che normalmente non si guarda. Ecco, allora, che tra un assolo e l’altro in cui converge l’attenzione del pubblico, Michele Giotto ci invita a godere del flusso costante della vita in musica, della magia dell’improvvisazione jazzistica attraverso la gratitudine di Franco Cerri, l’incertezza di Giovanni Guidi, lo spasso contagioso di Michel Portal, ecc. Tutto questo è Il Respiro del Jazz.
MICHELE GIOTTO
Fotografo ufficiale del Padova Jazz Festival dal 2008, Michele Giotto - classe 1956 - inizia lo studio del mezzo fotografico durante gli anni del liceo maturando, nel corso del tempo, grande esperienza nella stampa in bianco e nero e iniziando ad operare professionalmente dal 1981.
La passione per la fotografia si fonde fin da subito a quella per la musica jazz, tanto da condurre il fotografo di origine bellunese a documentare con assiduità (a partire dalla metà degli anni ’70) numerosi concerti e rassegne da cui il proficuo sodalizio, ancora in corso, con il Centro d’Arte degli Studenti dell’Università di Padova. Innumerevoli sono ormai gli scatti che immortalano mostri sacri della musica afroamericana quali: Dizzy Gillespie, Max Roach, Dexter Gordon, Cecil Taylor, Stan Getz, ecc. e protagonisti del jazz contemporaneo; parte di questo tesoro ha ottenuto meritato riconoscimento in diverse esposizioni personali e collettive, da citare: Saxophone Colossus presso l’Ex Macello di Padova (1987) e la recentissima Attimi di Jazz (dicembre 2012 – gennaio 2013) presso le Scuderie di Palazzo Moroni.
Attualmente Michele Giotto, proprietario dello studio grafico Kromatos, vive e lavora Padova.
21
gennaio 2013
Michele Giotto – Il Respiro del Jazz
Dal 21 gennaio al 30 aprile 2013
fotografia
Location
TORRIONE ART GALLERY – JAZZ CLUB FERRARA
Ferrara, Rampari Di Belfiore, 167, (Ferrara)
Ferrara, Rampari Di Belfiore, 167, (Ferrara)
Biglietti
Il Jazz Club Ferrara è un circolo affiliato Endas.
Il giorno dell'inaugurazione l'ingresso gratuito è riservato ai soci Endas. E' comunque possibile tesserarsi all'ingresso al costo di € 15. Con la tessera, tutti i lunedì saranno poi a ingresso gratuito, salvo progetti speciali.
Per saperne di più visita www.jazzclubferrara.com
Orario di apertura
Esposizione fruibile nei giorni di programmazione del Jazz Club Ferrara (venerdì, sabato e lunedì salvo progetti speciali). Dalle ore 20 alle ore 21 per i visitatori che non si trattengono ai concerti.
Vernissage
21 Gennaio 2013, Ore 20.00
Autore
Curatore