Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Michele Munno
Mostra personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In alcune grandi tele degli ultimi anni, gli oggetti della pittura di Michele Munno riconducono alla visionarietà padana che, dalla lezione informale, torna ad approfondire gli aspetti più lirici e soggettivi del naturalismo, mentre la scrittura minuta che riempie alcuni dei suoi sfondi sembra rievocare il clima degli automatismi psichici di André Masson.
Michele Munno lavora da tanti anni, e tante sono state le fasi tematiche del suo lavoro: le foglie, le nature morte, le figure ponte, gli amici, i bamboli…
Ora dipinge grandi forme pure e ben definite su sfondi uniformi, le brocche e i bicchieri, le tazze, i gatti acciambellati, la mela: in questa ritrovata pacificazione, l’oggetto perde drammaticità e acquista una sua identità autonoma, basta a se stesso e condensa in termini di spazio le complesse atmosfere e gli affetti della vita. Questa, in fondo, è sempre stata la funzione della cosiddetta natura morta, da Caravaggio alla Pop Art .
Ma il biomorfismo delle composizioni , la vitalità della linea che sembra sempre sfuggire al disegno per un “troppo” di energia organica, come il gambo di quei rampicanti che crescono in una notte; la matericità dei colori che addensa e diluisce la luce al di là delle regole della resa tridimensionale; una certa inquietudine dello spazio che tende a slittare o a stringere piani di colore definito eppure pulsante…. ma tutti questi elementi, dunque, e molti altri ancora, permettono a queste tele di mettere in evidenza quel legame contraddittorio fra familiare ed estraneo che, da Freud in poi, abbiamo accettato come movente di quello speciale turbamento che ci aspettiamo dall’arte.
Michele Munno lavora da tanti anni, e tante sono state le fasi tematiche del suo lavoro: le foglie, le nature morte, le figure ponte, gli amici, i bamboli…
Ora dipinge grandi forme pure e ben definite su sfondi uniformi, le brocche e i bicchieri, le tazze, i gatti acciambellati, la mela: in questa ritrovata pacificazione, l’oggetto perde drammaticità e acquista una sua identità autonoma, basta a se stesso e condensa in termini di spazio le complesse atmosfere e gli affetti della vita. Questa, in fondo, è sempre stata la funzione della cosiddetta natura morta, da Caravaggio alla Pop Art .
Ma il biomorfismo delle composizioni , la vitalità della linea che sembra sempre sfuggire al disegno per un “troppo” di energia organica, come il gambo di quei rampicanti che crescono in una notte; la matericità dei colori che addensa e diluisce la luce al di là delle regole della resa tridimensionale; una certa inquietudine dello spazio che tende a slittare o a stringere piani di colore definito eppure pulsante…. ma tutti questi elementi, dunque, e molti altri ancora, permettono a queste tele di mettere in evidenza quel legame contraddittorio fra familiare ed estraneo che, da Freud in poi, abbiamo accettato come movente di quello speciale turbamento che ci aspettiamo dall’arte.
14
marzo 2009
Michele Munno
Dal 14 marzo al 04 aprile 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA DANIELA RALLO
Cremona, Piazza Sant'abbondio, 1, (Cremona)
Cremona, Piazza Sant'abbondio, 1, (Cremona)
Orario di apertura
da mercoledì a sabato ore 15.30-19.30 e su appuntamento
Vernissage
14 Marzo 2009, ore 18
Autore