Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Michele Principato Trosso – Shoah
Nel suo lavoro, Principato Trosso, comunica attraverso le tensioni, i colori forti e gl’impatti materici.
Un intenso logorio creativo e combinativo, tra luci, ombre e riflessi
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nel suo lavoro, Principato Trosso, comunica attraverso le tensioni, i colori forti e gl’impatti materici. Un intenso logorio creativo e combinativo, tra luci, ombre e riflessi. Non c’è nulla di figurativo ma puro astrattismo materico, anche se le volute di colore e le dinamiche di geometrie, tra colori e getti, riportano alla memoria quadri classici come: “Guernica” di Picasso, o la coloristica di alcune opere di: Kandinskij, Chagall, Mirò, Mondrian, ed altri; ma si tratta solo di citazioni, o meglio di un effetto psicologico di rimembranze, un collegamento d’idee reso dall’artista, in maniera provocatoria nello spettatore, così, come si ottiene tramite le “Macchie di Rochard”. L’idea di confrontarsi con la Shoah, progetto di cui alla Mostra in alcuni luoghi della città di Roma, nasce nell’artista dall’esperienza diretta di alcuni graffiti, specialmente quelli realizzati da bambini, notati durante le visite in lager e campi di sterminio, come: Buchenwald,Auschwitz ed altri anche Italiani, come la Risiera di San Sabba.
Quindi; con opere del tutto astratte è fuori da un contesto figurativo del delicatissimo tema trattato dalla Mostra: “Shoah; Ripensamenti in attesa di Pentimenti”, si ha un colpire lo spettatore tramite l’Arte, ma con un rimando a documentarsi ed approfondire quanto gli è stato suggerito. Altri avranno l’impatto di ricordi diretti o indiretti, anche di racconti, resi dai colori e dinamiche alla Rochard, come detto prima.
Tutto ci porterà a riflettere, sui corsi e ricorsi storici ed al ripetersi d’eventi simili in altri popoli ed a scapito di differenti religioni, nonostante gli sforzi per ricordare ed il monito di tante foto e filmati.
testo critico Paolo Giansiracusa Storico dell'Arte
Michele Principato Trosso dipinge l'aria e la luce , spargendo il colore in ogni dove , verso tutte le direzioni dello spazio e dell'anima. Le sue tele , man mano che il colore si deposita, diventano radiografie dell'essere, impronta dell'intimo e rivelano sia le inquietudini del nostro tempo che il dolore dell'età trascorsa.
Nelle opere recenti la sua attenzione è rivolta in particolare alle vicende tristissime della Shoah . Partendo dai soprusi , dalle angherie e dalla morte che hanno caratterizzato la storia recente della popolazione di fede ebraica , l'artista segna di sangue e di croci lo spazio iconico . Graffia le tele , le incide, le riempie di materia che si deposita come fosse carne a brandelli . Scarabocchi incomprensibili, numeri indecifrabili, parole spezzate... si compongono in un caos di dolore e diventano preghiere convulse, lamenti atroci, lacrime che bruciano.
Gestuale e diretto , Michele Principato Trosso dipinge con una sola regola , quella della sua passione incontenibile.
testo critico Cristina Russo poetessa
Michele Principato Trosso attraverso l'eleganza perturbante delle sue tele propone una riconciliazione con la memoria, tradita
dalla perversione morale di un modernità autoreferenziale, dove tutto è già perdonato perché cinicamente permesso.
« Avete fatto voi questo orrore, maestro?»
«No, è opera vostra. »
Così rispondeva Picasso ad un ufficiale tedesco in visita al suo studio, alla visione di Guernica.
L'indagine critica dell'artista Principato consiste nel ripercorrere eventi storici e di cronaca traumatici, al fine di tracciare un codice del mondo. "Tutte le cose anche le peggiori una volta fatte trovano una logica, una giustificazione per il solo fatto di esistere", secondo Nietzsche infatti "il mondo è giustificabile solo come fenomeno estetico."
La superficie mescolata alla materia, che appare sempre più lacerata e corrosa, conferisce ai dipinti una consistenza organica. Lo spettatore rimane sedotto dalle metamorfosi di queste creature sacrificali e si unisce all' olocausto di voci e mani che si liberano. Da puro soggetto del conoscere diviene soggetto d'azione, perché " libertà è partecipazione".
Le opere di Michele Principato esortano lo spettatore a conservare il pudore e l'indignazione affinchè si possa "fare di una crisi un valore".
Quindi; con opere del tutto astratte è fuori da un contesto figurativo del delicatissimo tema trattato dalla Mostra: “Shoah; Ripensamenti in attesa di Pentimenti”, si ha un colpire lo spettatore tramite l’Arte, ma con un rimando a documentarsi ed approfondire quanto gli è stato suggerito. Altri avranno l’impatto di ricordi diretti o indiretti, anche di racconti, resi dai colori e dinamiche alla Rochard, come detto prima.
Tutto ci porterà a riflettere, sui corsi e ricorsi storici ed al ripetersi d’eventi simili in altri popoli ed a scapito di differenti religioni, nonostante gli sforzi per ricordare ed il monito di tante foto e filmati.
testo critico Paolo Giansiracusa Storico dell'Arte
Michele Principato Trosso dipinge l'aria e la luce , spargendo il colore in ogni dove , verso tutte le direzioni dello spazio e dell'anima. Le sue tele , man mano che il colore si deposita, diventano radiografie dell'essere, impronta dell'intimo e rivelano sia le inquietudini del nostro tempo che il dolore dell'età trascorsa.
Nelle opere recenti la sua attenzione è rivolta in particolare alle vicende tristissime della Shoah . Partendo dai soprusi , dalle angherie e dalla morte che hanno caratterizzato la storia recente della popolazione di fede ebraica , l'artista segna di sangue e di croci lo spazio iconico . Graffia le tele , le incide, le riempie di materia che si deposita come fosse carne a brandelli . Scarabocchi incomprensibili, numeri indecifrabili, parole spezzate... si compongono in un caos di dolore e diventano preghiere convulse, lamenti atroci, lacrime che bruciano.
Gestuale e diretto , Michele Principato Trosso dipinge con una sola regola , quella della sua passione incontenibile.
testo critico Cristina Russo poetessa
Michele Principato Trosso attraverso l'eleganza perturbante delle sue tele propone una riconciliazione con la memoria, tradita
dalla perversione morale di un modernità autoreferenziale, dove tutto è già perdonato perché cinicamente permesso.
« Avete fatto voi questo orrore, maestro?»
«No, è opera vostra. »
Così rispondeva Picasso ad un ufficiale tedesco in visita al suo studio, alla visione di Guernica.
L'indagine critica dell'artista Principato consiste nel ripercorrere eventi storici e di cronaca traumatici, al fine di tracciare un codice del mondo. "Tutte le cose anche le peggiori una volta fatte trovano una logica, una giustificazione per il solo fatto di esistere", secondo Nietzsche infatti "il mondo è giustificabile solo come fenomeno estetico."
La superficie mescolata alla materia, che appare sempre più lacerata e corrosa, conferisce ai dipinti una consistenza organica. Lo spettatore rimane sedotto dalle metamorfosi di queste creature sacrificali e si unisce all' olocausto di voci e mani che si liberano. Da puro soggetto del conoscere diviene soggetto d'azione, perché " libertà è partecipazione".
Le opere di Michele Principato esortano lo spettatore a conservare il pudore e l'indignazione affinchè si possa "fare di una crisi un valore".
13
settembre 2011
Michele Principato Trosso – Shoah
Dal 13 al 23 settembre 2011
arte contemporanea
Location
PRIMO MUNICIPIO – SALA ESPOSITIVA
Roma, Via Della Greca, 5, (Roma)
Roma, Via Della Greca, 5, (Roma)
Vernissage
13 Settembre 2011, ore 18.30
Autore
Curatore