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Michele Roccotelli
Michele Roccotelli inaugurerà la sua personale, presentando la sua più recente produzione di tele e ceramiche. Affascinante il dialogo delle grandi opere dell’artista con gli importanti mobili di antiquariato della galleria di Taranto.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si rinnova il consueto appuntamento con l’arte della Galleria Margherita che ripropone quest’anno una personale dell’artista Michele Roccotelli: una ricca selezione di opere che offrono un panorama completo della più recente produzione di quest’artista.
Alle pareti della galleria in Corso Umberto 79/c a Taranto campeggiano le sue grandi tele: le tipiche “urbs”, i paesaggi nei quali il trionfo della macchia mediterranea contende la tela a squarci di mare e di boschi; il particolare di un fiore domina da padrone in altre piccole tele ed ancora le sue “abstractions “ nelle quali la forma ormai rarefatta si perde in luce e movimento.
Il pittore, nato, cresciuto e vissuto nella terra di Puglia non dipinge case, paesi, non raffigura o descrive luoghi topograficamente riconoscibili ma rivive quello che gli è rimasto dentro, quello che riaffiora dalla sua memoria: una visione ideale, sublimata che ha perso ogni orpello naturalistico pur suggerendo la forma, un mondo che ha origine da emozioni e le suggerisce.
“Una rappresentazione non decorativistica anzi depurata da una razionalità che rifugge le ridondanze narrative” scrive infatti di lui Vittorio Sgarbi ed ancora: “La sua sperimentazione consiste nel superamento della figurazione attraverso l’ideazione di geometrie immaginifiche di grande efficacia evocativa”.
Una cascata di colori è il fil rouge di tutte le sue opere che seguono un percorso di successiva astrazione dalla geometria fantastica delle case alla essenzialità delle linee dei paesaggi, tronchi, rami e cespugli fino all’astrazione totale in cui anche il titolo non indica altro che il movimento e la luce.
I colori e le linee sono gli stessi: una tavolozza varia e decisa in cui nessun colore predomina su un altro se non nell’ispirazione del momento.
Colori che sono grumi, gocce che fanno da contrappunto ad altri materiali, a cornici quadri anch’esse, nelle quali non c’è un limite definito alla creazione pittorica, dove l’artista lascia il pennello e taglia, inchioda, trasforma il legno.
Oppure diventa “maestro decoratore” e dalle sue mani nascono opere uniche di ceramica, volti, totem, piatti, vasi, forme tradizionali e nuove rubate alla tradizione e perciò alla propria esperienza fin dall’infanzia: “Ho visto cose bellissime fino a quando ero vibrazione nell’universo…”.
Chi ha davanti a sè un quadro di Roccotelli si accorge che non è il gioco del colore e delle forme a conquistare la sua attenzione ma piuttosto il nascere di un’emozione indistinta, un coinvolgimento profondo che fa guardare dentro, che fa sentire come propria quella pittura fino ad “appropriarsene golosamente”.
Ha ceduto all’invito dell’autore: “Non fermatevi davanti ai miei quadri; prego accomodatevi dentro: per l’abisso degli occhi miei approdate ai vostri mondi”.
Alle pareti della galleria in Corso Umberto 79/c a Taranto campeggiano le sue grandi tele: le tipiche “urbs”, i paesaggi nei quali il trionfo della macchia mediterranea contende la tela a squarci di mare e di boschi; il particolare di un fiore domina da padrone in altre piccole tele ed ancora le sue “abstractions “ nelle quali la forma ormai rarefatta si perde in luce e movimento.
Il pittore, nato, cresciuto e vissuto nella terra di Puglia non dipinge case, paesi, non raffigura o descrive luoghi topograficamente riconoscibili ma rivive quello che gli è rimasto dentro, quello che riaffiora dalla sua memoria: una visione ideale, sublimata che ha perso ogni orpello naturalistico pur suggerendo la forma, un mondo che ha origine da emozioni e le suggerisce.
“Una rappresentazione non decorativistica anzi depurata da una razionalità che rifugge le ridondanze narrative” scrive infatti di lui Vittorio Sgarbi ed ancora: “La sua sperimentazione consiste nel superamento della figurazione attraverso l’ideazione di geometrie immaginifiche di grande efficacia evocativa”.
Una cascata di colori è il fil rouge di tutte le sue opere che seguono un percorso di successiva astrazione dalla geometria fantastica delle case alla essenzialità delle linee dei paesaggi, tronchi, rami e cespugli fino all’astrazione totale in cui anche il titolo non indica altro che il movimento e la luce.
I colori e le linee sono gli stessi: una tavolozza varia e decisa in cui nessun colore predomina su un altro se non nell’ispirazione del momento.
Colori che sono grumi, gocce che fanno da contrappunto ad altri materiali, a cornici quadri anch’esse, nelle quali non c’è un limite definito alla creazione pittorica, dove l’artista lascia il pennello e taglia, inchioda, trasforma il legno.
Oppure diventa “maestro decoratore” e dalle sue mani nascono opere uniche di ceramica, volti, totem, piatti, vasi, forme tradizionali e nuove rubate alla tradizione e perciò alla propria esperienza fin dall’infanzia: “Ho visto cose bellissime fino a quando ero vibrazione nell’universo…”.
Chi ha davanti a sè un quadro di Roccotelli si accorge che non è il gioco del colore e delle forme a conquistare la sua attenzione ma piuttosto il nascere di un’emozione indistinta, un coinvolgimento profondo che fa guardare dentro, che fa sentire come propria quella pittura fino ad “appropriarsene golosamente”.
Ha ceduto all’invito dell’autore: “Non fermatevi davanti ai miei quadri; prego accomodatevi dentro: per l’abisso degli occhi miei approdate ai vostri mondi”.
27
novembre 2010
Michele Roccotelli
Dal 27 novembre 2010 al 06 gennaio 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA MARGHERITA
Taranto, Corso Umberto I, 91 a/b , (Taranto)
Taranto, Corso Umberto I, 91 a/b , (Taranto)
Orario di apertura
da lunedi a domenica ore 10-13 e 17-20.30
Vernissage
27 Novembre 2010, ore 18.30
Autore
Curatore