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Michele Volpicella – I colori del crepuscolo
Sabato 8 ottobre a partire dalle ore 18 sarà lo stesso Michele Volpicella ad inaugurare la sua personale e a mostrare al pubblico i circa quaranta oli da lui realizzati
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In seguito al successo della mostra realizzata nella Sala dei Templari a Molfetta, la
suggestiva Sala del Fortino Sant’Antonio di Bari ospiterà le meravigliose opere di
Michele Volpicella.
Il noto artista contemporaneo di Bari ha letteralmente fatto “innamorare” la critica,
suscitando i pareri positivi di numerosi critici d’arte.
Sabato 8 ottobre a partire dalle ore 18 sarà lo stesso Michele Volpicella ad inaugurare
la sua personale e a mostrare al pubblico i circa quaranta oli da lui realizzati.
All’inaugurazione della mostra saranno presenti oltre ai rappresentanti politici, anche il
noto giornalista Rai, Raffaele Nigro.
Un appuntamento da non perdere con la grande arte.
dalla Monografia “I Colori di Federico Garcia Lorca”, testo di Domenico
Montalto:
Un pittore italiano
Michele Volpicella è autore figurativo fra i più interessanti nella generazione
nata negli Anni ’50 del XX secolo.
L’ambiente culturale in cui Volpicella, giovanissimo, si forma alle arti è quello
accademico barese, vivace crocevia dei vari linguaggi pittorici del ‘900 italiano,
con particolare riguardo alla versione “meridionalistica” del Realismo di
Corrente, attraverso gli echi adriatici della lezione di Guttuso, di Migneco, di
Cantatore.
Artista molto attento e ricettivo, duttile e sensibile, come documenta fi dagli
esordi il ricco curriculum di partecipazioni a premi e mostre, significativi non
solo localmente ma su scala nazionale e internazionale, Michele Volpicella
dimostra di comprendere a fondo la testimonianza etica e di stile di quei
modelli storici, depurando però l’idea di “realismo” delle implicazioni politiche e
sociali che erano proprie dell’esperienza guttusiana e di Corrente.
Quella di Volpicella è stata fin da subito, e resta tuttora, un’opzione di tipo
intimista, ripiegata sull'io, esprimente una solitudine dell’uomo-artista che è
prettamente contemporanea ma anche un’adesione senza remore alla secolare
tradizione del disegno italiano; una nozione di pittura aperta alle pieghe
dell’attualità e al sentimento del proprio tempo ma solidamente fondata sul
mestiere, sulla bella composizione, sulle virtù di un colorismo luminoso e
raffinato.
Per Volpicella il quadro è, e deve rimanere, un costrutto poetico, una pagina
di bellezza che parla con franchezza all’occhio e alla mente dello spettatore e
del collezionista, certo suadente e misteriosa, ma senza inutili complicazioni
concettuali. Volpicella respinge quindi le due grandi ideologie figurative oggi
di moda(sia la cosiddetta bad painting, la “cattiva pittura” neo espressionista
lanciata dalla Transavanguardia, sia il gelido fotorealismo di matrice
americana) scegliendo una propria, difficile, ma schietta terza via, che guarda
via, che guarda con serenità al passato senza essere passatista. E’ indubbio,
infatti, che i soggetti di Volpicella intercettino suggestioni culturali che risultano
nitide, soprattutto dalla Metafisica di De Chirico e del primo Morandi nonché
dal Realismo magico di Donghi e di Casorati. E’ chiaro perciò quale sia lo
scorcio cronologico a cui Volpicella guarda con sentita affinità: ovvero la pittura
italiana fra le due guerre, che elaborò una lingua figurativa autenticamente
nazionale, non nel senso riduttivamente autarchico, bensì nell’accezione più
aulica e nobile del termine…
suggestiva Sala del Fortino Sant’Antonio di Bari ospiterà le meravigliose opere di
Michele Volpicella.
Il noto artista contemporaneo di Bari ha letteralmente fatto “innamorare” la critica,
suscitando i pareri positivi di numerosi critici d’arte.
Sabato 8 ottobre a partire dalle ore 18 sarà lo stesso Michele Volpicella ad inaugurare
la sua personale e a mostrare al pubblico i circa quaranta oli da lui realizzati.
All’inaugurazione della mostra saranno presenti oltre ai rappresentanti politici, anche il
noto giornalista Rai, Raffaele Nigro.
Un appuntamento da non perdere con la grande arte.
dalla Monografia “I Colori di Federico Garcia Lorca”, testo di Domenico
Montalto:
Un pittore italiano
Michele Volpicella è autore figurativo fra i più interessanti nella generazione
nata negli Anni ’50 del XX secolo.
L’ambiente culturale in cui Volpicella, giovanissimo, si forma alle arti è quello
accademico barese, vivace crocevia dei vari linguaggi pittorici del ‘900 italiano,
con particolare riguardo alla versione “meridionalistica” del Realismo di
Corrente, attraverso gli echi adriatici della lezione di Guttuso, di Migneco, di
Cantatore.
Artista molto attento e ricettivo, duttile e sensibile, come documenta fi dagli
esordi il ricco curriculum di partecipazioni a premi e mostre, significativi non
solo localmente ma su scala nazionale e internazionale, Michele Volpicella
dimostra di comprendere a fondo la testimonianza etica e di stile di quei
modelli storici, depurando però l’idea di “realismo” delle implicazioni politiche e
sociali che erano proprie dell’esperienza guttusiana e di Corrente.
Quella di Volpicella è stata fin da subito, e resta tuttora, un’opzione di tipo
intimista, ripiegata sull'io, esprimente una solitudine dell’uomo-artista che è
prettamente contemporanea ma anche un’adesione senza remore alla secolare
tradizione del disegno italiano; una nozione di pittura aperta alle pieghe
dell’attualità e al sentimento del proprio tempo ma solidamente fondata sul
mestiere, sulla bella composizione, sulle virtù di un colorismo luminoso e
raffinato.
Per Volpicella il quadro è, e deve rimanere, un costrutto poetico, una pagina
di bellezza che parla con franchezza all’occhio e alla mente dello spettatore e
del collezionista, certo suadente e misteriosa, ma senza inutili complicazioni
concettuali. Volpicella respinge quindi le due grandi ideologie figurative oggi
di moda(sia la cosiddetta bad painting, la “cattiva pittura” neo espressionista
lanciata dalla Transavanguardia, sia il gelido fotorealismo di matrice
americana) scegliendo una propria, difficile, ma schietta terza via, che guarda
via, che guarda con serenità al passato senza essere passatista. E’ indubbio,
infatti, che i soggetti di Volpicella intercettino suggestioni culturali che risultano
nitide, soprattutto dalla Metafisica di De Chirico e del primo Morandi nonché
dal Realismo magico di Donghi e di Casorati. E’ chiaro perciò quale sia lo
scorcio cronologico a cui Volpicella guarda con sentita affinità: ovvero la pittura
italiana fra le due guerre, che elaborò una lingua figurativa autenticamente
nazionale, non nel senso riduttivamente autarchico, bensì nell’accezione più
aulica e nobile del termine…
08
ottobre 2011
Michele Volpicella – I colori del crepuscolo
Dall'otto al 23 ottobre 2011
arte contemporanea
Location
FORTINO DI SANT’ANTONIO ABATE
Bari, Via Re Manfredi, (Bari)
Bari, Via Re Manfredi, (Bari)
Orario di apertura
tutti i giorni: 10,30-13,00; 18,00-22,00
Vernissage
8 Ottobre 2011, ore 18
Sito web
www.michelevolpicella.com
Autore
Curatore