Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Michele Zuccaro
personale del pittore lucano
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Palazzo Crispi ospiterà dal 12 giugno al 4 agosto nei suoi splendidi saloni recentemente ristrutturati al piano terra di via Crispi 122 Napoli una personale del pittore lucano Michele Zuccaro. La mostra sarà abbinata allesposizione di preziose sete darredamento prodotte dalle storiche fabbriche di San Leucio e curata dalla Sezione Tessili dellUnione degli industriali della Provincia di Caserta. La mostra ha ricevuto il patrocinio della Fondazione Banco di Napoli.
Vernissage lunedì 12 giugno alle ore 18 con la presentazione curata dal Prof. Giuseppe Antonello Leone.
Michele Zuccaro è nato a Pomarico, terra mitica a pochi chilometri da Matera, la cui storia millenaria, ha richiamato sociologi, artisti, uomini legati allincanto delle Murge, luogo che è rimasto vitale, anche nei momenti di forte isolamento.
Stupisce come luomo, abbia trovato, in queste pietre, un forte senso di poetica armonia e sicurezza, quasi che la complicità scenica garantisse serenità.
I processi formativi di Michele Zuccaro ebbero presto valore letterario quando nel 1961, a tredici anni, conosce Pier Paolo Pasolini e lavora sul set del film Il Vangelo secondo Matteo.
Le Murge di Matera, le località collinari, come quella di Timmari, metafisicamente sincalzano, per lartista, a segmenti significanti nel narrato mistico del suo cammino, anche per quella affinità esistenziale della giornata del mondo contadino.
Zuccaro, intriso dellausterità lucana, raccoglie detti valori per esprimere un narrato limpido, al limite della riservatezza.
Michele Zuccaro memorizza i suoi passi negli spazi lievitati con il Vangelo secondo Matteo ed anche con lincontro con il poeta Alfonso Gatto, personaggio liberamente trasparente, persino nellinquieto disordine di un suo quotidiano, per la trasgressione sentita come stazione per la leggerezza dellanima.
Michele sceglie nel 1965 di frequentare lIstituto Statale dArte di Salerno, sezione Arte della ceramica, dove limmaginario del passato si riflette epicamente nel divenire, da Max Melamerson, Riccardo Dolker, Irene Kovaliska, Salvatore Procida e con la Faenzerella di Andrea DArienzo frequentata anche da Guido Gambone, Enrico Tot, Guido Infante e tanti altri.
Le esperienze delle avanguardie trasudate da filtri diversi, fanno di Vietri sul Mare e di Salerno centri di attrazione sperimentale, anche con la scuola di Renato Rossi (amico di Picasso) e in maniera meglio visibile, con la struttura archittettonica di Paolo Soleri, per la fabbrica della ceramica di Solimene.
A Salerno, Zuccaro consolida rapporti culturali con il conterraneo Rocco Molinari, scultore.
Nel 1969, allievo dellAccademia di Belle Arti di Napoli, amplifica, con i professori Catelli e Castelli, un processo mentale di fiducia nelle tecniche umane: si tratta di riflessioni sul potenziamento delle doti mnemoniche nel seguire un gesto che, tradotto in segni, trasmette messaggi.
La curiosità spinge lartista verso i centri più attivi del nord, del centro e del sud: ma, sempre più desideroso di cognizioni, frequenta, con avventure diversificate, città estere come Amiens, Amsterdam, Arnheem (Olanda), Berlino, Ichikawa, Chiba (Giappone), Losanna, Knokke (Belgio), Londra, Nizza, Parigi, San Diego.
Ora vive a Matera.
Una strana ironia, velata dal pudore lucano, ha radici anche nel rapporto avuto con Cesare Zavattini nel 1977 a Tiene, nel corso di una presentazione di una mostra di Zuccaro al Centro culturale il Castelletto.
Consensi e critiche di tanti esperti. Ne citiamo per brevità solo alcuni, come Massimo Bignardi, Toni Bonavita, Achille Bonito Oliva, Renato Lamperini, Filiberto Menna, Giorgio Seveso e lucani come Giuseppe Appella, Rino Cardone, Marina Monaco, Franco Palumbo, Piero Ragone, Franco Simonetti.
Lartista in una situazione tutta privata, esprime certezze contemplative, ammorbidendo forme e volumi per evidenziare, segretamente, la bellezza femminile, estraniando la fisicità del proibito, evidenziando la misura del quotidiano ottimistico per illuminare un vissuto sofferto nella esperienza del silenzio.
Vernissage lunedì 12 giugno alle ore 18 con la presentazione curata dal Prof. Giuseppe Antonello Leone.
Michele Zuccaro è nato a Pomarico, terra mitica a pochi chilometri da Matera, la cui storia millenaria, ha richiamato sociologi, artisti, uomini legati allincanto delle Murge, luogo che è rimasto vitale, anche nei momenti di forte isolamento.
Stupisce come luomo, abbia trovato, in queste pietre, un forte senso di poetica armonia e sicurezza, quasi che la complicità scenica garantisse serenità.
I processi formativi di Michele Zuccaro ebbero presto valore letterario quando nel 1961, a tredici anni, conosce Pier Paolo Pasolini e lavora sul set del film Il Vangelo secondo Matteo.
Le Murge di Matera, le località collinari, come quella di Timmari, metafisicamente sincalzano, per lartista, a segmenti significanti nel narrato mistico del suo cammino, anche per quella affinità esistenziale della giornata del mondo contadino.
Zuccaro, intriso dellausterità lucana, raccoglie detti valori per esprimere un narrato limpido, al limite della riservatezza.
Michele Zuccaro memorizza i suoi passi negli spazi lievitati con il Vangelo secondo Matteo ed anche con lincontro con il poeta Alfonso Gatto, personaggio liberamente trasparente, persino nellinquieto disordine di un suo quotidiano, per la trasgressione sentita come stazione per la leggerezza dellanima.
Michele sceglie nel 1965 di frequentare lIstituto Statale dArte di Salerno, sezione Arte della ceramica, dove limmaginario del passato si riflette epicamente nel divenire, da Max Melamerson, Riccardo Dolker, Irene Kovaliska, Salvatore Procida e con la Faenzerella di Andrea DArienzo frequentata anche da Guido Gambone, Enrico Tot, Guido Infante e tanti altri.
Le esperienze delle avanguardie trasudate da filtri diversi, fanno di Vietri sul Mare e di Salerno centri di attrazione sperimentale, anche con la scuola di Renato Rossi (amico di Picasso) e in maniera meglio visibile, con la struttura archittettonica di Paolo Soleri, per la fabbrica della ceramica di Solimene.
A Salerno, Zuccaro consolida rapporti culturali con il conterraneo Rocco Molinari, scultore.
Nel 1969, allievo dellAccademia di Belle Arti di Napoli, amplifica, con i professori Catelli e Castelli, un processo mentale di fiducia nelle tecniche umane: si tratta di riflessioni sul potenziamento delle doti mnemoniche nel seguire un gesto che, tradotto in segni, trasmette messaggi.
La curiosità spinge lartista verso i centri più attivi del nord, del centro e del sud: ma, sempre più desideroso di cognizioni, frequenta, con avventure diversificate, città estere come Amiens, Amsterdam, Arnheem (Olanda), Berlino, Ichikawa, Chiba (Giappone), Losanna, Knokke (Belgio), Londra, Nizza, Parigi, San Diego.
Ora vive a Matera.
Una strana ironia, velata dal pudore lucano, ha radici anche nel rapporto avuto con Cesare Zavattini nel 1977 a Tiene, nel corso di una presentazione di una mostra di Zuccaro al Centro culturale il Castelletto.
Consensi e critiche di tanti esperti. Ne citiamo per brevità solo alcuni, come Massimo Bignardi, Toni Bonavita, Achille Bonito Oliva, Renato Lamperini, Filiberto Menna, Giorgio Seveso e lucani come Giuseppe Appella, Rino Cardone, Marina Monaco, Franco Palumbo, Piero Ragone, Franco Simonetti.
Lartista in una situazione tutta privata, esprime certezze contemplative, ammorbidendo forme e volumi per evidenziare, segretamente, la bellezza femminile, estraniando la fisicità del proibito, evidenziando la misura del quotidiano ottimistico per illuminare un vissuto sofferto nella esperienza del silenzio.
12
giugno 2006
Michele Zuccaro
Dal 12 giugno al 04 agosto 2006
arte contemporanea
Location
PALAZZO CRISPI
Napoli, Via Francesco Crispi, 122, (Napoli)
Napoli, Via Francesco Crispi, 122, (Napoli)
Vernissage
12 Giugno 2006, ore 18
Autore
Sei un’artista a 360gradi. Conoscevo i tuoi pregi e anche qualche difettuccio.Ti ho sempre stimato e anche aiutato.Antonio G.