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Micrós Kósmos
Una delle caratteristiche dell’arte moderna, soprattutto contemporanea, è l’invenzione e l’uso di materiali non convenzionali per fare arte. Gli oggetti vengono scelti dagli artisti per le loro qualità estetiche o per la loro capacità di evocazione. Sono opere che ci invitano a guardare oltre .
Comunicato stampa
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Sette artisti indagano il “Micròs Kòsmos” in una mostra aperta dal 11 al 28 maggio
Adriano Cecco, Fernanda Fedi, Gino Gini, Giampaolo Manega, Giampaolo Mazzara, Puccio Pucci e Annalisa Ramondino saranno i protagonisti del primo evento espositivo del 2013 organizzato presso la Sala Civica “G. Craffonara” di Riva del Garda dal Centro Culturale “La Firma”. Un calendario che si annuncia intenso consolidando in questo modo il rapporto con il pubblico che segue sempre più con interesse le iniziative dell'associazione rivana.
Il primo appuntamento è in programma dal 11 al 28 maggio con la mostra collettiva “Micròs Kòsmos” con opere che avranno la caratteristica - comune all'arte contemporanea - di utilizzare materiali non convenzionali per la loro realizzazione.
“Se l’arte prima delle avanguardie si sintetizza in un oggetto, con le seconde avanguardie, a partire dal punto di fuga dell’orinatoio (Marcel Duchamp), mette allo scoperto quanto vi risiede attorno, ovvero l’ecosistema che la connota come tale.” Naturalmente questo modo di procedere é la conseguenza del cambiamento della natura dell’arte: nuove idee e nuove forme artistiche hanno avuto necessità di una grammatica, di un linguaggio, rispetto alla tradizione: una tradizione che consideriamo operante almeno fino ai primi anni del secolo scorso. In effetti con l’evoluzione delle avanguardie cosiddette storiche, a cominciare dal cubismo, gli artisti più provocatori e innovatori hanno iniziato ad usare materiale povero per comporre le loro tavole: ovvero pezzi di legno, sughero, ritagli di giornale ecc…
Raccolte di frammenti di origine incerta e di uso noto e ignoto vengono assemblati dalla fantasia e guardati in modo nuovo per il solo fatto di essere visti in una luce diversa mediata dalla mente: un pezzo di corteccia, dei sassi, un pezzo di rete metallica e qualsivoglia oggetto possono rinascere come opera d’arte. Gli oggetti quasi sempre sembrano chiamare l’artista generando la sorpresa della rinascita: una radice raccolta in Grecia durante una passeggiata sulla spiaggia diventa per Adriano Cecco una mano indicante un orizzonte immaginario, una vecchia lamiera é per Puccio Pucci una piccola nave dei sogni. L’artista in tale modo crea un nuovo pensiero per l’oggetto ritrovato.
L’utilizzo di materiali non convenzionali è il mezzo più idoneo per installazioni per esempio l’opera ACCA realizzata a quattro mani da due artisti veronesi sul tema arte-scienza, prende spunto dal paradosso di Schroedinger ed è stata realizzata con lattine, spago, cartone, legno e vetro. L’opera è stata esposta alla mostra “Relativity” sponsorizzata dalla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia che dal 1899 promuove opere ed artisti d'arte moderna ed è stata esposta in una villa veneta a Mirano dal centro culturale PARDES. Questo fare arte ci costringe a una forzata ginnastica mentale, ad una diversa chiave di lettura, basata su relazioni o affinità visive. Senza l’insistenza degli artisti ci sfuggirebbero. Ci sono oggetti che si fanno notare perché hanno qualcosa da comunicare anche se non immediatamente compreso, conservati per anni all’improvviso un giorno, rivelano la loro altra natura intrinseca. Un insegnamento a guardare e magari un rimprovero alla nostra pigrizia mentale.
Adriano Cecco, Fernanda Fedi, Gino Gini, Giampaolo Manega, Giampaolo Mazzara, Puccio Pucci e Annalisa Ramondino saranno i protagonisti del primo evento espositivo del 2013 organizzato presso la Sala Civica “G. Craffonara” di Riva del Garda dal Centro Culturale “La Firma”. Un calendario che si annuncia intenso consolidando in questo modo il rapporto con il pubblico che segue sempre più con interesse le iniziative dell'associazione rivana.
Il primo appuntamento è in programma dal 11 al 28 maggio con la mostra collettiva “Micròs Kòsmos” con opere che avranno la caratteristica - comune all'arte contemporanea - di utilizzare materiali non convenzionali per la loro realizzazione.
“Se l’arte prima delle avanguardie si sintetizza in un oggetto, con le seconde avanguardie, a partire dal punto di fuga dell’orinatoio (Marcel Duchamp), mette allo scoperto quanto vi risiede attorno, ovvero l’ecosistema che la connota come tale.” Naturalmente questo modo di procedere é la conseguenza del cambiamento della natura dell’arte: nuove idee e nuove forme artistiche hanno avuto necessità di una grammatica, di un linguaggio, rispetto alla tradizione: una tradizione che consideriamo operante almeno fino ai primi anni del secolo scorso. In effetti con l’evoluzione delle avanguardie cosiddette storiche, a cominciare dal cubismo, gli artisti più provocatori e innovatori hanno iniziato ad usare materiale povero per comporre le loro tavole: ovvero pezzi di legno, sughero, ritagli di giornale ecc…
Raccolte di frammenti di origine incerta e di uso noto e ignoto vengono assemblati dalla fantasia e guardati in modo nuovo per il solo fatto di essere visti in una luce diversa mediata dalla mente: un pezzo di corteccia, dei sassi, un pezzo di rete metallica e qualsivoglia oggetto possono rinascere come opera d’arte. Gli oggetti quasi sempre sembrano chiamare l’artista generando la sorpresa della rinascita: una radice raccolta in Grecia durante una passeggiata sulla spiaggia diventa per Adriano Cecco una mano indicante un orizzonte immaginario, una vecchia lamiera é per Puccio Pucci una piccola nave dei sogni. L’artista in tale modo crea un nuovo pensiero per l’oggetto ritrovato.
L’utilizzo di materiali non convenzionali è il mezzo più idoneo per installazioni per esempio l’opera ACCA realizzata a quattro mani da due artisti veronesi sul tema arte-scienza, prende spunto dal paradosso di Schroedinger ed è stata realizzata con lattine, spago, cartone, legno e vetro. L’opera è stata esposta alla mostra “Relativity” sponsorizzata dalla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia che dal 1899 promuove opere ed artisti d'arte moderna ed è stata esposta in una villa veneta a Mirano dal centro culturale PARDES. Questo fare arte ci costringe a una forzata ginnastica mentale, ad una diversa chiave di lettura, basata su relazioni o affinità visive. Senza l’insistenza degli artisti ci sfuggirebbero. Ci sono oggetti che si fanno notare perché hanno qualcosa da comunicare anche se non immediatamente compreso, conservati per anni all’improvviso un giorno, rivelano la loro altra natura intrinseca. Un insegnamento a guardare e magari un rimprovero alla nostra pigrizia mentale.
11
maggio 2013
Micrós Kósmos
Dall'undici al 28 maggio 2013
arte contemporanea
Location
CENTRO CULTURALE LA FIRMA
Riva Del Garda, Via Andrea Maffei, 6, (Trento)
Riva Del Garda, Via Andrea Maffei, 6, (Trento)
Orario di apertura
tutti i giorni 10.30 - 14.00 | 15.00 - 18.30
Vernissage
11 Maggio 2013, ore 18.00
Autore