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Miela Reina
In mostra una serie di tempere su tavola e lavori su carta eseguiti tra la fine degli anni Cinquanta e la metà degli anni Sessanta. La fase più propriamente pittorica di Miela Reina, che negli anni successivi si dedicò alla sperimentazione e all’installazione, approdando con estrema naturalezza nei territori dell’arte concettuale.
Comunicato stampa
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Sabato 6 marzo 2009, la Galleria Torbandena di Trieste inaugura una nuova rassegna dedicata a MIELA REINA.
In mostra una serie di tempere su tavola e lavori su carta eseguiti tra la fine degli anni Cinquanta e la metà degli anni Sessanta. La fase più propriamente pittorica di Miela Reina, che negli anni successivi si dedicò alla sperimentazione e all’installazione, approdando con estrema naturalezza nei territori dell’arte concettuale.
La grande artista triestina, scomparsa nel 1972 all’età di trentasei anni, è un mito e un punto fermo nella parabola artistica di Trieste. Certamente la figura femminile più importante che la città abbia regalato all’arte del XX secolo, una figura intensa e complessa - che all’epoca portò una ventata di aria nuova anche nel campo del sociale e dell’educazione scolastica - osservata sempre con attenzione ed affetto dalla critica italiana degli ultimi decenni. A lei è dedicato un importante teatro della città; molti gli omaggi a carattere museale sulla sua vicenda artistica (dal Museo Revoltella di Trieste a Villa Manin di Passariano) e, in anni recenti, la pubblicazione del catalogo generale dell’opera per le Edizioni Mazzotta.
La Galleria Torbandena ha mantenuto un filo diretto con l’arte di Miela fin dagli anni Ottanta, pubblicando libri e cataloghi sui diversi aspetti della sua produzione e organizzando nel 1990, alle Scuderie del Castello di Miramare, una rassegna interamente dedicata alla sua pittura negli anni Cinquanta. Del 1998 il volume Apparizioni, che mette in luce, attraverso una particolare durezza compositiva, una fase tormentata (1960-61) della ricerca di Miela sulla figura.
Questa mostra è un ulteriore omaggio alla grandezza e alla vivacità di Miela Reina. Figure, coppie, maternità, gruppi familiari, teste: piccole esplosioni di colore e di energia che sembrano anticipare i filoni neoselvaggi della pittura europea degli anni Ottanta e rimandano a una decostruzione e ricostruzione in chiave onirica dell’uomo e dell’anima. Due elementi che vivono insieme e sempre si sovrappongono nel lavoro di Miela, lasciando indelebili tracce di forza e di poesia.
In mostra una serie di tempere su tavola e lavori su carta eseguiti tra la fine degli anni Cinquanta e la metà degli anni Sessanta. La fase più propriamente pittorica di Miela Reina, che negli anni successivi si dedicò alla sperimentazione e all’installazione, approdando con estrema naturalezza nei territori dell’arte concettuale.
La grande artista triestina, scomparsa nel 1972 all’età di trentasei anni, è un mito e un punto fermo nella parabola artistica di Trieste. Certamente la figura femminile più importante che la città abbia regalato all’arte del XX secolo, una figura intensa e complessa - che all’epoca portò una ventata di aria nuova anche nel campo del sociale e dell’educazione scolastica - osservata sempre con attenzione ed affetto dalla critica italiana degli ultimi decenni. A lei è dedicato un importante teatro della città; molti gli omaggi a carattere museale sulla sua vicenda artistica (dal Museo Revoltella di Trieste a Villa Manin di Passariano) e, in anni recenti, la pubblicazione del catalogo generale dell’opera per le Edizioni Mazzotta.
La Galleria Torbandena ha mantenuto un filo diretto con l’arte di Miela fin dagli anni Ottanta, pubblicando libri e cataloghi sui diversi aspetti della sua produzione e organizzando nel 1990, alle Scuderie del Castello di Miramare, una rassegna interamente dedicata alla sua pittura negli anni Cinquanta. Del 1998 il volume Apparizioni, che mette in luce, attraverso una particolare durezza compositiva, una fase tormentata (1960-61) della ricerca di Miela sulla figura.
Questa mostra è un ulteriore omaggio alla grandezza e alla vivacità di Miela Reina. Figure, coppie, maternità, gruppi familiari, teste: piccole esplosioni di colore e di energia che sembrano anticipare i filoni neoselvaggi della pittura europea degli anni Ottanta e rimandano a una decostruzione e ricostruzione in chiave onirica dell’uomo e dell’anima. Due elementi che vivono insieme e sempre si sovrappongono nel lavoro di Miela, lasciando indelebili tracce di forza e di poesia.
06
marzo 2009
Miela Reina
Dal 06 al 31 marzo 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA TORBANDENA
Trieste, Via Di Tor Bandena, 1, (Trieste)
Trieste, Via Di Tor Bandena, 1, (Trieste)
Autore