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Mika Tajima – Ulterior
Ulterior allude a un corpo gigantesco condizionato da infrastrutture e forze invisibili. La mostra instaura un rapporto molto concreto tra i lavori di Mika Tajima, le sculture Pranayama e i dipinti Negative Entropy e Art d’Ameublement, e l’esperienza psichica e fisica del potere e del controllo.
Comunicato stampa
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Ulterior allude a un corpo gigantesco condizionato da infrastrutture e forze invisibili. La mostra instaura un rapporto molto concreto tra i lavori di Mika Tajima, le sculture Pranayama e i dipinti Negative Entropy e Art d’Ameublement, e l’esperienza psichica e fisica del potere e del controllo. Nella sua pratica, Tajima esamina le tecnologie che dominano e influenzano il corpo e oggi più che mai prendono di mira i nostri sensi, le nostre emozioni, la nostra psiche. In quest’epoca di soggezione all’imperativo della tecnologia, riconosciamo, resistiamo e ci sottomettiamo a diverse forme e sistemi di controllo: un precario equilibrio tra accettazione, rifiuto e ricerca di una via di fuga.
Le sculture Pranayama, monoliti in legno scolpito e forme marmoree di maschere, traforati dai getti cromati delle Jacuzzi, sembrano mediare tra due spazi separati, agendo come membrane, filtri o portali tra l’immediato e ciò che sta oltre. Il disegno degli ugelli dorati sui monoliti ricalca la disposizione sui meridiani dei punti di agopuntura, che controllano e rilasciano i flussi di energia nel corpo umano. Le sculture perforate sottintendono una vasta e astratta fuoriuscita nello spazio espositivo sottoforma di una specie di ventilazione forzata. Questa esalazione è contrastata dall’impressione della forma corporea intagliata nel duro legno. Sul piano della scultura si determina una tensione tra il corpo e l’invisibile.
Il marmo di Pranayama è scolpito nella forma di una maschera respiratoria e forato da un singolo ugello cromato. Derivata da un dispositivo di protezione per filtrare l’aria dell’ambiente, la forma calcificata appare come un blocco protesico tra il sé e il mondo esterno. Nella pratica ayurvedica, il termine “pranayama” allude al controllo della respirazione e alla regolazione della forza vitale dell’individuo.
I tessuti astratti di Negative Entropy ribadiscono i sistemi, le condutture e i flussi energetici che circolano nella mostra Ulterior. Sono ritratti acustici di produzioni materiali che non si vedono nel quotidiano ma sono fondamentali per il nostro mondo fisico: flussi di dati in una infrastruttura di cloud computing, dispositivi nano-medici in un laboratorio di biotecnologie, grossi quantitativi di energia emessi da un generatore a fusione al plasma. Questi lavori sono trasmutazioni delle registrazioni audio realizzate dal vivo in questi ambienti: dall’informazione sonora all’oggetto materiale. Ciò che viene catturato e resta nascosto, viene intessuto nel materiale stesso.
I dipinti ambientali Art d’Ameublement sono gradienti di vernice aerografata sospesi in teche di acrilico trasparente. Rilasciati da un contenitore in pressione, i pigmenti emessi vengono catturati nella superficie interna del quadro in modo da creare un oggetto simile a uno specchio, che al tempo stesso riflette uno spazio esterno e rivela il proprio sostegno interno. I sottotitoli di questi quadri sono isole deserte: posti irraggiungibili e inconoscibili.
Mika Tajima (nata nel 1975 a Los Angeles) vive e lavora a New York.
Tra le sue mostre personali recenti, citiamo Æther (Borusan Contemporary, Istanbul), TOUCHLESS (Taro Nasu, Tokyo), AIR (Raster Gallery, Varsavia), After Life (Wadsworth Atheneum Museum of Art, Hartford), Meridian (Gold) (Sculpture Center, New York), Emotion Commune (Protocinema, Istanbul). Tra le mostre collettive a cui ha partecipato, ci sono Programmed Rules, Codes, and Choreographies in Art, 1965-2018,(Whitney Musuem of American Art), COLORI (Castello di Rivoli e GAM, Torino), All Watched Over by
Machines of Loving Grace (Palais de Tokyo, Parigi), Roppongi Crossing (Mori Art Center, Tokyo) e altre. Ha ricevuto il premio New York Artadia nel 2017.
Le sculture Pranayama, monoliti in legno scolpito e forme marmoree di maschere, traforati dai getti cromati delle Jacuzzi, sembrano mediare tra due spazi separati, agendo come membrane, filtri o portali tra l’immediato e ciò che sta oltre. Il disegno degli ugelli dorati sui monoliti ricalca la disposizione sui meridiani dei punti di agopuntura, che controllano e rilasciano i flussi di energia nel corpo umano. Le sculture perforate sottintendono una vasta e astratta fuoriuscita nello spazio espositivo sottoforma di una specie di ventilazione forzata. Questa esalazione è contrastata dall’impressione della forma corporea intagliata nel duro legno. Sul piano della scultura si determina una tensione tra il corpo e l’invisibile.
Il marmo di Pranayama è scolpito nella forma di una maschera respiratoria e forato da un singolo ugello cromato. Derivata da un dispositivo di protezione per filtrare l’aria dell’ambiente, la forma calcificata appare come un blocco protesico tra il sé e il mondo esterno. Nella pratica ayurvedica, il termine “pranayama” allude al controllo della respirazione e alla regolazione della forza vitale dell’individuo.
I tessuti astratti di Negative Entropy ribadiscono i sistemi, le condutture e i flussi energetici che circolano nella mostra Ulterior. Sono ritratti acustici di produzioni materiali che non si vedono nel quotidiano ma sono fondamentali per il nostro mondo fisico: flussi di dati in una infrastruttura di cloud computing, dispositivi nano-medici in un laboratorio di biotecnologie, grossi quantitativi di energia emessi da un generatore a fusione al plasma. Questi lavori sono trasmutazioni delle registrazioni audio realizzate dal vivo in questi ambienti: dall’informazione sonora all’oggetto materiale. Ciò che viene catturato e resta nascosto, viene intessuto nel materiale stesso.
I dipinti ambientali Art d’Ameublement sono gradienti di vernice aerografata sospesi in teche di acrilico trasparente. Rilasciati da un contenitore in pressione, i pigmenti emessi vengono catturati nella superficie interna del quadro in modo da creare un oggetto simile a uno specchio, che al tempo stesso riflette uno spazio esterno e rivela il proprio sostegno interno. I sottotitoli di questi quadri sono isole deserte: posti irraggiungibili e inconoscibili.
Mika Tajima (nata nel 1975 a Los Angeles) vive e lavora a New York.
Tra le sue mostre personali recenti, citiamo Æther (Borusan Contemporary, Istanbul), TOUCHLESS (Taro Nasu, Tokyo), AIR (Raster Gallery, Varsavia), After Life (Wadsworth Atheneum Museum of Art, Hartford), Meridian (Gold) (Sculpture Center, New York), Emotion Commune (Protocinema, Istanbul). Tra le mostre collettive a cui ha partecipato, ci sono Programmed Rules, Codes, and Choreographies in Art, 1965-2018,(Whitney Musuem of American Art), COLORI (Castello di Rivoli e GAM, Torino), All Watched Over by
Machines of Loving Grace (Palais de Tokyo, Parigi), Roppongi Crossing (Mori Art Center, Tokyo) e altre. Ha ricevuto il premio New York Artadia nel 2017.
20
novembre 2018
Mika Tajima – Ulterior
Dal 20 novembre 2018 al 19 gennaio 2019
arte contemporanea
Location
GALLERIA FRANCESCA MININI
Milano, Via Massimiano, 25, (Milano)
Milano, Via Massimiano, 25, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 11-19
Vernissage
20 Novembre 2018, ore 19.00
Autore