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Milano, storie di Città
La galleria ripercorre storie e immagini della Milano raccontata dalle pagine di Città, rivista cult diretta da Guido Vergani dal ’97 al 2002 a cui hanno collaborato grandi firme della letteratura e del giornalismo e maestri dell’obiettivo come Orsi, Basilico, De Biasi, Ferri, Micheli e Scianna.
Comunicato stampa
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C’è stato un momento in cui Milano, come oggi, doveva ripartire. Eravamo nel ’97, la bufera di Tangentopoli si era quietata e tutto il tessuto cittadino sentiva la voglia e il desiderio di scrollarsela di dosso. È così che, per iniziativa di tre grandi milanesi di allora – Guido Vergani (direttore), Emilio Tadini e Carlo Orsi – nasce Città: dieci numeri più uno speciale, usciti dal ’97 al 2002, per raccontare Milano grazie al contributo di maestri dell’obiettivo come Gabriele Basilico, Mario De Biasi, Fabrizio Ferri e Andrea Micheli e grandi firme. Un progetto editoriale ambizioso, dove Vergani si occupa principalmente dei testi, Tadini della parte artistica e Orsi di quella iconografica.
Una rivista che ha saputo raccontare i volti di una città multiforme, quella del volontariato, quella multireligiosa e dello sport, ma sempre senza autocompiacimento e con taglio critico: come ammette lo stesso direttore in apertura del primo numero, Città “non ha alle spalle sponsor, mecenati, azionisti di riferimento, proprietà, quattrini di questo o quell’editore”.
La copertina del primo numero è essa stessa una dichiarazione di intenti: Riccardo Muti (ripreso da Carlo Orsi) dirige con piglio deciso l’orchestra della Scala. Nelle pagine del periodico l’opera, il teatro, l’architettura, la moda, il design, e tutti i simboli di una città che da sempre è fucina di idee.
Ferdinando Scianna fotografa il nuovo aeroporto di Malpensa, Gianni Berengo Gardin immortala i volti della Milano multietnica, Emilio Tadini approfondisce capolavori dell’arte come la Pietà Rondanini di Michelangelo e la Pala di Brera di Piero della Francesca. Proprio a Tadini sarà dedicato l’undicesimo numero, un’uscita speciale a seguito della sua scomparsa, che ripropone le opere da lui analizzate per la rivista nel corso degli anni. Anche nello spazio della mostra un’intera area sarà riservata al pittore e critico milanese.
Per la mostra, abbiamo seguito un criterio particolare, dividendo le sezioni in Persone, Luoghi e Storia. Così si possono ritrovare i fili portanti della rivista che spaziano da Milano città della scienza, con Umberto Veronesi, Renato Dulbecco, Silvio Garattini, Luigi Rainero Fassati e altri istituti di ricerca, al mondo del libro o del giornalismo, con personaggi allora ancora in divenire come Elisabetta Sgarbi, Marco Vigevani o Nicola Porro, o delle professioni da Annamaria Bernardini De Pace a Kean Etro. Non è tutto: spazio a chi, come Diego Abatantuono e il duo Cochi e Renato, ha radunato con la risata il pubblico ben oltre l’ombra della Madonnina.
Una chicca il numero 7, l’ultimo prima del nuovo millennio, che saluta il XX secolo passandone in rassegna gli eventi, anno per anno, attraverso gli occhi della città. Ecco quindi che per il 1903 si annota “in via Manzoni passano 3000 cavalli al giorno”, il primo agosto del 1914 invece “la Borsa resta chiusa per lo scoppio della guerra”, e ancora facendo un salto di decenni “1964 si inaugura la linea 1 della metropolitana” per finire con il 1999 che restituisce a Milano il suo Cenacolo “dopo un lunghissimo restauro”. Tutto riccamente accompagnato da reportage fotografici d’epoca e contemporanei.
Insomma, ripercorriamo in mostra una Milano viva e in fermento che ci auguriamo possa essere di buon auspicio per il prossimo futuro.
Una rivista che ha saputo raccontare i volti di una città multiforme, quella del volontariato, quella multireligiosa e dello sport, ma sempre senza autocompiacimento e con taglio critico: come ammette lo stesso direttore in apertura del primo numero, Città “non ha alle spalle sponsor, mecenati, azionisti di riferimento, proprietà, quattrini di questo o quell’editore”.
La copertina del primo numero è essa stessa una dichiarazione di intenti: Riccardo Muti (ripreso da Carlo Orsi) dirige con piglio deciso l’orchestra della Scala. Nelle pagine del periodico l’opera, il teatro, l’architettura, la moda, il design, e tutti i simboli di una città che da sempre è fucina di idee.
Ferdinando Scianna fotografa il nuovo aeroporto di Malpensa, Gianni Berengo Gardin immortala i volti della Milano multietnica, Emilio Tadini approfondisce capolavori dell’arte come la Pietà Rondanini di Michelangelo e la Pala di Brera di Piero della Francesca. Proprio a Tadini sarà dedicato l’undicesimo numero, un’uscita speciale a seguito della sua scomparsa, che ripropone le opere da lui analizzate per la rivista nel corso degli anni. Anche nello spazio della mostra un’intera area sarà riservata al pittore e critico milanese.
Per la mostra, abbiamo seguito un criterio particolare, dividendo le sezioni in Persone, Luoghi e Storia. Così si possono ritrovare i fili portanti della rivista che spaziano da Milano città della scienza, con Umberto Veronesi, Renato Dulbecco, Silvio Garattini, Luigi Rainero Fassati e altri istituti di ricerca, al mondo del libro o del giornalismo, con personaggi allora ancora in divenire come Elisabetta Sgarbi, Marco Vigevani o Nicola Porro, o delle professioni da Annamaria Bernardini De Pace a Kean Etro. Non è tutto: spazio a chi, come Diego Abatantuono e il duo Cochi e Renato, ha radunato con la risata il pubblico ben oltre l’ombra della Madonnina.
Una chicca il numero 7, l’ultimo prima del nuovo millennio, che saluta il XX secolo passandone in rassegna gli eventi, anno per anno, attraverso gli occhi della città. Ecco quindi che per il 1903 si annota “in via Manzoni passano 3000 cavalli al giorno”, il primo agosto del 1914 invece “la Borsa resta chiusa per lo scoppio della guerra”, e ancora facendo un salto di decenni “1964 si inaugura la linea 1 della metropolitana” per finire con il 1999 che restituisce a Milano il suo Cenacolo “dopo un lunghissimo restauro”. Tutto riccamente accompagnato da reportage fotografici d’epoca e contemporanei.
Insomma, ripercorriamo in mostra una Milano viva e in fermento che ci auguriamo possa essere di buon auspicio per il prossimo futuro.
16
giugno 2020
Milano, storie di Città
Dal 16 giugno al 03 luglio 2020
documentaria
Location
KASA DEI LIBRI
Milano, Largo Aldo De Benedetti, 4, (Milano)
Milano, Largo Aldo De Benedetti, 4, (Milano)
Orario di apertura
Dal lunedì al venerdì su appuntamento
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