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Milena Sgambato – Ritratto di donna (con mascherina)
Comunicato stampa
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o.
In questa mostra l’artista presenta una serie di dipinti che sono parte della sua produzione degli ultimi tre
anni. Alcune opere sono state realizzate poco prima dell’inizio del primo lockdown, quando l’Italia intera è
stata costretta a fermarsi e i suoi abitanti hanno dovuto auto-confinarsi nelle proprie abitazioni; un
periodo in cui per diversi mesi le istituzioni museali, i luoghi della cultura, e in generale tutte le attività
aperte al pubblico, sono rimasti chiusi.
La pittura di Milena Sgambato documenta la rapida trasformazione dell’Italia e degli italiani in poco più di
due anni. Attraverso il filtro della sua pittura, che gioca con l’ambiguità ed il sogno, l’artista descrive la
metamorfosi che l’umanità ha subito nel nostro paese, prima degli altri nel cosiddetto “mondo
occidentale”. L’esser costretti ad incontrare amici, parenti e colleghi solo attraverso uno schermo per tre
mesi, poi ancora per due, poi a poter uscire soltanto indossando delle mascherine – nascondendo buona
parte dei sentimenti espressi dal viso – a non potersi abbracciare, toccare, baciare, a chiedersi
continuamente “come dobbiamo salutarci?”, a non sapere se offrire il gomito, il pugno, il semplice sorriso
cogli occhi…
Era tanto tempo che la società italiana non aveva una trasformazione così repentina come negli ultimi due
anni. Si tratta di cambiamenti ancora fragili; non sappiamo se saranno permanente o svaniranno come in
un sogno. Milena Sgambato affronta diverse tematiche che hanno a che fare con questi cambiamenti: il
modo in cui comunichiamo, in cui abbiamo un contatto fisico, in cui rappresentiamo il nostro corpo e la
nostra fisicità, il modo in cui consideriamo la diversità di genere o la nostra responsabilità nel
cambiamento climatico…
Si tratta di una situazione, quella in cui si trovano gli italiani, che sembra ancora surreale; e la pittura, la
pittura sfumata/sfocata dell’artista, è il medium perfetto per rappresentare questa atmosfera di
sospensione tra sogno e realtà. Può essere la realtà, ma sembra che tutto nasca da un sogno!
Il sogno di Milena Sgambato è il sogno di chi, trovandosi costretto in un appartamento di città, ha sognato
di poter essere – in compagnia di altri, del proprio amore, dei propri amici o dei propri cari – “presso un
fiume” in ambiente naturale; di poter dimenticare che la nostra vita è ormai dominata dalla tecnologia,
della quale non possiamo più fare a meno, e dalla globalizzazione, che ci rende tutti interdipendenti, gli
uni agli altri; due cose che hanno forse causato (direttamente o indirettamente) la pandemia. Dimenticare
e vivere semplicemente, nella natura.
By this river (“presso questo fiume”, da una canzone di Brian Eno) è non a caso il titolo della serie di opere
che costituisce il corpus principale di questa mostra – tutta realizzata tra 2020 e 2022. Una serie di dipinti
che può essere considerata fortemente sperimentale, se paragonata alla produzione precedente
dell’artista. Milena Sgambato vi ha infatti introdotto nuovi elementi stilistici come ad esempio il contorno
del dipinto non-finito o la trasparenza di alcuni soggetti in relazione diretta con altri decisamente più
opachi.
Non vi è chiarezza se si stia rappresentando la realtà o il sogno; la situazione che abbiamo vissuto è stata
talmente paradossale che è sembrato quasi di essere improvvisamente entrati in un racconto di Jose
Saramago!
Il titolo, in evidente opposizione con il soggetto dell’opera scelta per dare immagine alla mostra, vuole
fare riferimento al fatto che la trasformazione dell’Italia ha avuto inizio proprio dal cambiamento di
significazione di alcuni termini linguistici come ad esempio quello di “mascherina”.
In questa mostra l’artista presenta una serie di dipinti che sono parte della sua produzione degli ultimi tre
anni. Alcune opere sono state realizzate poco prima dell’inizio del primo lockdown, quando l’Italia intera è
stata costretta a fermarsi e i suoi abitanti hanno dovuto auto-confinarsi nelle proprie abitazioni; un
periodo in cui per diversi mesi le istituzioni museali, i luoghi della cultura, e in generale tutte le attività
aperte al pubblico, sono rimasti chiusi.
La pittura di Milena Sgambato documenta la rapida trasformazione dell’Italia e degli italiani in poco più di
due anni. Attraverso il filtro della sua pittura, che gioca con l’ambiguità ed il sogno, l’artista descrive la
metamorfosi che l’umanità ha subito nel nostro paese, prima degli altri nel cosiddetto “mondo
occidentale”. L’esser costretti ad incontrare amici, parenti e colleghi solo attraverso uno schermo per tre
mesi, poi ancora per due, poi a poter uscire soltanto indossando delle mascherine – nascondendo buona
parte dei sentimenti espressi dal viso – a non potersi abbracciare, toccare, baciare, a chiedersi
continuamente “come dobbiamo salutarci?”, a non sapere se offrire il gomito, il pugno, il semplice sorriso
cogli occhi…
Era tanto tempo che la società italiana non aveva una trasformazione così repentina come negli ultimi due
anni. Si tratta di cambiamenti ancora fragili; non sappiamo se saranno permanente o svaniranno come in
un sogno. Milena Sgambato affronta diverse tematiche che hanno a che fare con questi cambiamenti: il
modo in cui comunichiamo, in cui abbiamo un contatto fisico, in cui rappresentiamo il nostro corpo e la
nostra fisicità, il modo in cui consideriamo la diversità di genere o la nostra responsabilità nel
cambiamento climatico…
Si tratta di una situazione, quella in cui si trovano gli italiani, che sembra ancora surreale; e la pittura, la
pittura sfumata/sfocata dell’artista, è il medium perfetto per rappresentare questa atmosfera di
sospensione tra sogno e realtà. Può essere la realtà, ma sembra che tutto nasca da un sogno!
Il sogno di Milena Sgambato è il sogno di chi, trovandosi costretto in un appartamento di città, ha sognato
di poter essere – in compagnia di altri, del proprio amore, dei propri amici o dei propri cari – “presso un
fiume” in ambiente naturale; di poter dimenticare che la nostra vita è ormai dominata dalla tecnologia,
della quale non possiamo più fare a meno, e dalla globalizzazione, che ci rende tutti interdipendenti, gli
uni agli altri; due cose che hanno forse causato (direttamente o indirettamente) la pandemia. Dimenticare
e vivere semplicemente, nella natura.
By this river (“presso questo fiume”, da una canzone di Brian Eno) è non a caso il titolo della serie di opere
che costituisce il corpus principale di questa mostra – tutta realizzata tra 2020 e 2022. Una serie di dipinti
che può essere considerata fortemente sperimentale, se paragonata alla produzione precedente
dell’artista. Milena Sgambato vi ha infatti introdotto nuovi elementi stilistici come ad esempio il contorno
del dipinto non-finito o la trasparenza di alcuni soggetti in relazione diretta con altri decisamente più
opachi.
Non vi è chiarezza se si stia rappresentando la realtà o il sogno; la situazione che abbiamo vissuto è stata
talmente paradossale che è sembrato quasi di essere improvvisamente entrati in un racconto di Jose
Saramago!
Il titolo, in evidente opposizione con il soggetto dell’opera scelta per dare immagine alla mostra, vuole
fare riferimento al fatto che la trasformazione dell’Italia ha avuto inizio proprio dal cambiamento di
significazione di alcuni termini linguistici come ad esempio quello di “mascherina”.
19
marzo 2022
Milena Sgambato – Ritratto di donna (con mascherina)
Dal 19 marzo al 23 aprile 2022
arte contemporanea
Location
Centometriquadri arte contemporanea
Santa Maria Capua Vetere, Via Carlo Santagata, n.14, (CE)
Santa Maria Capua Vetere, Via Carlo Santagata, n.14, (CE)
Orario di apertura
Da martedì a sabato ore 10,30-12,30 e 15,00-18,30 su appuntamento
Vernissage
19 Marzo 2022, 11,00
Autore
Curatore