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Milo De Angelis / Viviana Nicodemo – Via dell’inizio
La mostra presenta opere fotografiche e video di Viviana Nicodemo in dialogo con 27 poesie inedite di Milo De Angelis, tratte dalla raccolta poetica in pubblicazione il prossimo autunno presso Mondadori editore.
Comunicato stampa
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Sabato 31 luglio alle ore 18, presso la Galleria Civica di Palazzo Ducale a Pavullo nel Frignano (Modena) inaugura la mostra Via dell’inizio, a cura di Paolo Donini.
La mostra presenta opere fotografiche e video di Viviana Nicodemo in dialogo con 27 poesie inedite di Milo De Angelis, tratte dalla raccolta poetica in pubblicazione il prossimo autunno presso Mondadori editore.
Lo straordinario incontro tra due delle più importanti voci della cultura italiana contemporanea mette a confronto, attraverso un originale allestimento, due linguaggi che si sfiorano: l’immagine e la parola, le arti visive e la poesia.
Dopo il successo dell’ultimo libro di Milo De Angelis, Tema dell’addio, vincitore del Premio Viareggio 2005, con la mostra a Palazzo Ducale di Pavullo, il pubblico avrà un’anticipazione del nuovo lavoro del poeta, letto in una chiave particolare, quella della vicinanza e consonanza con le immagini fotografiche di Viviana Nicodemo.
Saranno esposti alcuni scatti della Nicodemo già presentati in Necessità dell’anatomia, serie fotografica pubblicata nel libro omonimo del 2006, insieme a un nutrito nucleo di fotografie del tutto inedite e a due video, tra cui quello realizzato in occasione della mostra, a cui dà anche il titolo: Via dell’Inizio. Completa la mostra un video della recitazione integrale del ciclo di poesie Finale d’assedio di Milo De Angelis.
E’ dunque una mostra a più voci, capace di creare forti suggestioni amplificando i punti di vista e le sensazioni. Da un lato le fotografie di Viviana Nicodemo, in cui prendono forma le parole di Milo De Angelis, i temi cari alla sua poetica, come quello del dolore, tagliente, espresso con esattezza dall’immagine, un dolore che entra a far parte integrante della visione. Di riscontro, la forza dei testi poetici di Milo De Angelis, dai toni inconfondibili e sempre sorprendenti, ha un carattere di complementarietà e di espansione rispetto alle immagini fotografiche, indagando un territorio che va oltre la visione, entrando in contatto con una dimensione di riscatto al dolore.
I corpi femminili e maschili immortalati dalla Nicodemo, tracciano un dialogo continuo con gli ambienti circostanti, segnati dalla devastazione, alla ricerca di una loro intima essenza, di una ragione che giustifichi la loro esistenza. L’artista disegna il dolore del suo sguardo nel contrasto del bianco e nero, in ogni singolo dettaglio, nella posizione dei corpi essenziali, nella luce livida da cui sono colpiti, nelle rovine degli spazi.
La ricerca di Viviana Nicodemo si muove costantemente fra diverse eredità e passioni che coesistono da sempre nella sua vita: il teatro, la danza contemporanea, la scultura e la poesia.
Nelle sue ultime opere è accentuato il senso di recinzione e di imprigionamento. Non vediamo cosa arresta i soggetti ritratti, ma sentiamo che non possono fuggire la loro condizione. La luce diventa come filo spinato che impedisce loro di muoversi, ma non esiste alcuna meta da raggiungere, né un inizio, né una fine: corpi naufraghi in un letto, braccia nel vuoto, corpi che nessuna cura custodisce. Tutto avviene lì, senza uscita e senza scampo.
Nei video i luoghi diventano labirinti di pareti e corridoi, paludi, luoghi di asprezza e attrito, dove le figure umane si aggirano in moti circolari rivivendo giochi infantili come riti senza gioia. L’inquietudine guida le figure presenti nelle opere dell’artista che, abbandonata ormai ogni traccia di narrazione, delinea personaggi che “sono piuttosto le improvvise e abbaglianti emersioni di un mondo sottostante che non viene più restituito, di un terremoto di cui si è persa la visione. Sono i superstiti che vagano nello spazio a loro concesso come incarnazioni di un dolore indicibile e prepotente.” (Milo De Angelis, Quest’andarsene nel buio dei cortili, testo in catalogo).
La Galleria civica di Palazzo Ducale continua con questa mostra il progetto di presentare le voci più interessanti della cultura contemporanea, in un percorso che abbraccia diverse arti trasversalmente, dando spazio ad artisti nazionali ma anche a interpreti della cultura locale, con proposte espositive capaci di promuovere la conoscenza del territorio.
Il valore storico-culturale del Palazzo e del Parco Ducale, profondamente radicato nelle vicende di molte generazioni di pavullesi e importante risorsa dell’Appennino, fa da corollario alle proposte artistiche riuscendo a costruire un unicum coinvolgente di sollecitazioni visive e intellettuali.
Il palazzo Ducale di Pavullo ha avuto fin dalla sua costruzione, come dimora estiva di Francesco IV d’Este, la vocazione a diventare un luogo eletto alla cultura. Le sue sale, ricche di memoria storica, dialogano perfettamente con le espressioni artistiche contemporanee. Lo spazio architettonico, d’impianto rinascimentale, valorizza la percezione delle opere d’arte nella loro unicità e contemporaneamente crea tra loro relazioni estetiche, in un gioco prospettico di particolare effetto.
Negli anni, attorno alla Galleria Civica di Pavullo, attraverso le mostre d’arte e le tante attività parallele, tra cui pubblicazioni di cataloghi, incontri, presentazioni di libri e tavole rotonde, si è creato un interessante dibattito culturale che sta rendendo Pavullo una meta sempre più interessante per chi cerca di comprendere meglio il presente attraverso i temi e i linguaggi artistici contemporanei e, allo stesso tempo, ama immergersi in un luogo ricco di storia, senza rinunciare a un contatto forte con la natura e l’ambiente.
MILO DE ANGELIS
Milo De Angelis è nato nel 1951 a Milano, dove insegna in un carcere. E’ considerato una delle più grandi voci della poesia italiana. Ha pubblicato diversi libri di poesie, da Somiglianze (1976) a Terra del viso (1985) a Tema dell’addio (2005, vincitore del Premio Viareggio 2005). Ha tradotto dal francese e dalle lingue classiche. Nel 2008 viene pubblicato un volume che raccoglie tutta la sua opera in versi (Poesie, Oscar Mondadori). Alla fine del 2010 uscirà, sempre presso Mondadori, un nuovo libro di poesie.
VIVIANA NICODEMO
Milanese, dopo gli studi classici, si diploma alla Civica scuola d’Arte Drammatica Piccolo Teatro di Milano. Ha recitato con vari registi e ha fatto diverse letture poetiche (Dante,Tasso, Dickinson, Rilke, Pavese). Artista poliedrica, si è dedicata, oltre al teatro, alla danza contemporanea, alla scultura, alla poesia e alla fotografia. Ha pubblicato nel 2007 Necessità dell’anatomia (Ed. Spirali) con sue fotografie e versi di Milo De Angelis. Ha girato alcuni video legati alla poesia del ‘900, tra cui Un nome della via e Via dell’inizio.
La mostra è accompagnata da un catalogo a cura di Paolo Donini
La mostra presenta opere fotografiche e video di Viviana Nicodemo in dialogo con 27 poesie inedite di Milo De Angelis, tratte dalla raccolta poetica in pubblicazione il prossimo autunno presso Mondadori editore.
Lo straordinario incontro tra due delle più importanti voci della cultura italiana contemporanea mette a confronto, attraverso un originale allestimento, due linguaggi che si sfiorano: l’immagine e la parola, le arti visive e la poesia.
Dopo il successo dell’ultimo libro di Milo De Angelis, Tema dell’addio, vincitore del Premio Viareggio 2005, con la mostra a Palazzo Ducale di Pavullo, il pubblico avrà un’anticipazione del nuovo lavoro del poeta, letto in una chiave particolare, quella della vicinanza e consonanza con le immagini fotografiche di Viviana Nicodemo.
Saranno esposti alcuni scatti della Nicodemo già presentati in Necessità dell’anatomia, serie fotografica pubblicata nel libro omonimo del 2006, insieme a un nutrito nucleo di fotografie del tutto inedite e a due video, tra cui quello realizzato in occasione della mostra, a cui dà anche il titolo: Via dell’Inizio. Completa la mostra un video della recitazione integrale del ciclo di poesie Finale d’assedio di Milo De Angelis.
E’ dunque una mostra a più voci, capace di creare forti suggestioni amplificando i punti di vista e le sensazioni. Da un lato le fotografie di Viviana Nicodemo, in cui prendono forma le parole di Milo De Angelis, i temi cari alla sua poetica, come quello del dolore, tagliente, espresso con esattezza dall’immagine, un dolore che entra a far parte integrante della visione. Di riscontro, la forza dei testi poetici di Milo De Angelis, dai toni inconfondibili e sempre sorprendenti, ha un carattere di complementarietà e di espansione rispetto alle immagini fotografiche, indagando un territorio che va oltre la visione, entrando in contatto con una dimensione di riscatto al dolore.
I corpi femminili e maschili immortalati dalla Nicodemo, tracciano un dialogo continuo con gli ambienti circostanti, segnati dalla devastazione, alla ricerca di una loro intima essenza, di una ragione che giustifichi la loro esistenza. L’artista disegna il dolore del suo sguardo nel contrasto del bianco e nero, in ogni singolo dettaglio, nella posizione dei corpi essenziali, nella luce livida da cui sono colpiti, nelle rovine degli spazi.
La ricerca di Viviana Nicodemo si muove costantemente fra diverse eredità e passioni che coesistono da sempre nella sua vita: il teatro, la danza contemporanea, la scultura e la poesia.
Nelle sue ultime opere è accentuato il senso di recinzione e di imprigionamento. Non vediamo cosa arresta i soggetti ritratti, ma sentiamo che non possono fuggire la loro condizione. La luce diventa come filo spinato che impedisce loro di muoversi, ma non esiste alcuna meta da raggiungere, né un inizio, né una fine: corpi naufraghi in un letto, braccia nel vuoto, corpi che nessuna cura custodisce. Tutto avviene lì, senza uscita e senza scampo.
Nei video i luoghi diventano labirinti di pareti e corridoi, paludi, luoghi di asprezza e attrito, dove le figure umane si aggirano in moti circolari rivivendo giochi infantili come riti senza gioia. L’inquietudine guida le figure presenti nelle opere dell’artista che, abbandonata ormai ogni traccia di narrazione, delinea personaggi che “sono piuttosto le improvvise e abbaglianti emersioni di un mondo sottostante che non viene più restituito, di un terremoto di cui si è persa la visione. Sono i superstiti che vagano nello spazio a loro concesso come incarnazioni di un dolore indicibile e prepotente.” (Milo De Angelis, Quest’andarsene nel buio dei cortili, testo in catalogo).
La Galleria civica di Palazzo Ducale continua con questa mostra il progetto di presentare le voci più interessanti della cultura contemporanea, in un percorso che abbraccia diverse arti trasversalmente, dando spazio ad artisti nazionali ma anche a interpreti della cultura locale, con proposte espositive capaci di promuovere la conoscenza del territorio.
Il valore storico-culturale del Palazzo e del Parco Ducale, profondamente radicato nelle vicende di molte generazioni di pavullesi e importante risorsa dell’Appennino, fa da corollario alle proposte artistiche riuscendo a costruire un unicum coinvolgente di sollecitazioni visive e intellettuali.
Il palazzo Ducale di Pavullo ha avuto fin dalla sua costruzione, come dimora estiva di Francesco IV d’Este, la vocazione a diventare un luogo eletto alla cultura. Le sue sale, ricche di memoria storica, dialogano perfettamente con le espressioni artistiche contemporanee. Lo spazio architettonico, d’impianto rinascimentale, valorizza la percezione delle opere d’arte nella loro unicità e contemporaneamente crea tra loro relazioni estetiche, in un gioco prospettico di particolare effetto.
Negli anni, attorno alla Galleria Civica di Pavullo, attraverso le mostre d’arte e le tante attività parallele, tra cui pubblicazioni di cataloghi, incontri, presentazioni di libri e tavole rotonde, si è creato un interessante dibattito culturale che sta rendendo Pavullo una meta sempre più interessante per chi cerca di comprendere meglio il presente attraverso i temi e i linguaggi artistici contemporanei e, allo stesso tempo, ama immergersi in un luogo ricco di storia, senza rinunciare a un contatto forte con la natura e l’ambiente.
MILO DE ANGELIS
Milo De Angelis è nato nel 1951 a Milano, dove insegna in un carcere. E’ considerato una delle più grandi voci della poesia italiana. Ha pubblicato diversi libri di poesie, da Somiglianze (1976) a Terra del viso (1985) a Tema dell’addio (2005, vincitore del Premio Viareggio 2005). Ha tradotto dal francese e dalle lingue classiche. Nel 2008 viene pubblicato un volume che raccoglie tutta la sua opera in versi (Poesie, Oscar Mondadori). Alla fine del 2010 uscirà, sempre presso Mondadori, un nuovo libro di poesie.
VIVIANA NICODEMO
Milanese, dopo gli studi classici, si diploma alla Civica scuola d’Arte Drammatica Piccolo Teatro di Milano. Ha recitato con vari registi e ha fatto diverse letture poetiche (Dante,Tasso, Dickinson, Rilke, Pavese). Artista poliedrica, si è dedicata, oltre al teatro, alla danza contemporanea, alla scultura, alla poesia e alla fotografia. Ha pubblicato nel 2007 Necessità dell’anatomia (Ed. Spirali) con sue fotografie e versi di Milo De Angelis. Ha girato alcuni video legati alla poesia del ‘900, tra cui Un nome della via e Via dell’inizio.
La mostra è accompagnata da un catalogo a cura di Paolo Donini
31
luglio 2010
Milo De Angelis / Viviana Nicodemo – Via dell’inizio
Dal 31 luglio al 26 settembre 2010
fotografia
Location
GALLERIE CIVICHE DI PALAZZO DUCALE
Pavullo Nel Frignano, Via Giardini, 3, (Modena)
Pavullo Nel Frignano, Via Giardini, 3, (Modena)
Orario di apertura
martedì e giovedì 15.00 – 18.00
sabato 10.00 – 13.00 e 16.00 – 19.00
domenica e festivi 11.00 – 13.00 e 16.00 – 19.00
Vernissage
31 Luglio 2010, ore 18
Ufficio stampa
AGENZIA04
Autore
Curatore