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Mimmo Iacopino – Cinquantasettegradi
Un percorso di 40 opere inedite testimonia le principali tematiche del lavoro di Mimmo Iacopino; dai metri da sarto, ai velluti, ai fili moulinet in cotone, fino ai più recenti lavori nati da una continua ricerca e dallo studio maniacale del colore.
Comunicato stampa
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Il prossimo 25 settembre la Galleria d’Arte 2000&NOVECENTO di Reggio Emilia inaugurerà un’importante esposizione dedicata ai lavori recenti di Mimmo Iacopino realizzati appositamente per gli spazi della Galleria.
Il titolo della mostra CINQUANTASETTEGRADI prende spunto da un nuovissimo lavoro presentato qui per la prima volta in cui concettualmente c’è tutta l’ironia di un improbabile gruppo di termometri intrecciati, legato ad una ancora più improbabile temperatura massima di 57°.
Le sue opere, rigorose ed essenziali, ma anche ironiche, liriche e giocose, nascono dall’intreccio di diversi materiali: fili moulinet in cotone, strisce di velluto, metri da sarto, da banco, righelli, termometri, frammenti di spartiti musicali e di testi letterari.
Fondamentale diventa la ricerca parallela che lo conduce alla manipolazione digitale degli oggetti utilizzati nei suoi lavori: le stampe fotografiche sulle quali imprime le immagini degli oggetti che andranno a comporre, come tanti piccoli segni moltiplicati, i suoi quadri. Ricerca vari modelli di metro e ne cambia il colore, interviene sulla serie numerica, sulla grandezza e la sequenza; una rielaborazione che gli permette di ottenere infinite sperimentazioni, benchè il computer tra le sue mani diventi un mezzo per ottenere una composizione che di tecnico ha soltanto le tracce. Evidente è la forza della sua manualità nel ricomporre, intrecciare e fissare sulla tela i fili, le strisce di tessuto, i velluti …..
Gli oggetti perdono la loro funzione banale e quotidiana per diventare opera d’arte. Un universo metamorfico che conserva la forte valenza coloristica della precedente esperienza pittorica, dove ogni opera è un dialogo tra forma e colore.
Un percorso espositivo questo che documenta tutta la ricerca artistica di Mimmo Iacopino, una ricerca che lo porta ad approdare ad un risultato pittorico, estetico, un dipingere senza dipingere mosso da una grande nostalgia per la pittura.
Scrisse Anthony Storr in un testo al quale Iacopino si è ispirato per la realizzazione di un’opera in mostra: Sia la rivelazione che l’illusione maniacale sono tentativi di risolvere i problemi. Gli artisti e gli scienziati si rendono conto che nessuna soluzione è mai definitiva, ma che ogni nuovo passo creativo indica la strada al nuovo problema artistico o scientifico…..
Nato a Milano nel 1962, Iacopino ha una formazione che deriva dall’essere stato fotografo di still-life per 25 anni. Il suo avvicinamento alla sperimentazione artistica è iniziato nel 1986 di ritorno da un viaggio a Parigi in cui ha ammirato le opere dei grandi maestri del passato. Da quel momento ha capito che mancava qualcosa nella sua vita ed ha iniziato a sperimentare e manipolare prima dipingendo, poi utilizzando vari materiali che gli consentivano di colorare senza dipingere. Espone per la prima volta nel 1992 in una mostra collettiva; da allora il suo lavoro è stato esposto in numerose mostre personali e collettive. Risale al 2000 la prima di una serie di esposizioni fatte con gli artisti di PORTOFRANCO.
Il titolo della mostra CINQUANTASETTEGRADI prende spunto da un nuovissimo lavoro presentato qui per la prima volta in cui concettualmente c’è tutta l’ironia di un improbabile gruppo di termometri intrecciati, legato ad una ancora più improbabile temperatura massima di 57°.
Le sue opere, rigorose ed essenziali, ma anche ironiche, liriche e giocose, nascono dall’intreccio di diversi materiali: fili moulinet in cotone, strisce di velluto, metri da sarto, da banco, righelli, termometri, frammenti di spartiti musicali e di testi letterari.
Fondamentale diventa la ricerca parallela che lo conduce alla manipolazione digitale degli oggetti utilizzati nei suoi lavori: le stampe fotografiche sulle quali imprime le immagini degli oggetti che andranno a comporre, come tanti piccoli segni moltiplicati, i suoi quadri. Ricerca vari modelli di metro e ne cambia il colore, interviene sulla serie numerica, sulla grandezza e la sequenza; una rielaborazione che gli permette di ottenere infinite sperimentazioni, benchè il computer tra le sue mani diventi un mezzo per ottenere una composizione che di tecnico ha soltanto le tracce. Evidente è la forza della sua manualità nel ricomporre, intrecciare e fissare sulla tela i fili, le strisce di tessuto, i velluti …..
Gli oggetti perdono la loro funzione banale e quotidiana per diventare opera d’arte. Un universo metamorfico che conserva la forte valenza coloristica della precedente esperienza pittorica, dove ogni opera è un dialogo tra forma e colore.
Un percorso espositivo questo che documenta tutta la ricerca artistica di Mimmo Iacopino, una ricerca che lo porta ad approdare ad un risultato pittorico, estetico, un dipingere senza dipingere mosso da una grande nostalgia per la pittura.
Scrisse Anthony Storr in un testo al quale Iacopino si è ispirato per la realizzazione di un’opera in mostra: Sia la rivelazione che l’illusione maniacale sono tentativi di risolvere i problemi. Gli artisti e gli scienziati si rendono conto che nessuna soluzione è mai definitiva, ma che ogni nuovo passo creativo indica la strada al nuovo problema artistico o scientifico…..
Nato a Milano nel 1962, Iacopino ha una formazione che deriva dall’essere stato fotografo di still-life per 25 anni. Il suo avvicinamento alla sperimentazione artistica è iniziato nel 1986 di ritorno da un viaggio a Parigi in cui ha ammirato le opere dei grandi maestri del passato. Da quel momento ha capito che mancava qualcosa nella sua vita ed ha iniziato a sperimentare e manipolare prima dipingendo, poi utilizzando vari materiali che gli consentivano di colorare senza dipingere. Espone per la prima volta nel 1992 in una mostra collettiva; da allora il suo lavoro è stato esposto in numerose mostre personali e collettive. Risale al 2000 la prima di una serie di esposizioni fatte con gli artisti di PORTOFRANCO.
26
settembre 2004
Mimmo Iacopino – Cinquantasettegradi
Dal 26 settembre al 25 ottobre 2004
Location
2000 & NOVECENTO
Reggio Nell'emilia, Via Sessi, 1/F, (Reggio Nell'emilia)
Reggio Nell'emilia, Via Sessi, 1/F, (Reggio Nell'emilia)
Orario di apertura
10–12,30 e 16–19,30. Chiuso giovedì mattina
Vernissage
25 Settembre 2004, ore 18
Sito web
www.duemilanovecento.it
Curatore