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Mimmo Jodice – Open City/Open Work
Vistamarestudio presenta “Mimmo Jodice: Open City/ Open Work”, a cura di Douglas Fogle, la prima personale dell’artista in galleria a Milano. La mostra traccia un collegamento fra i primi esperimenti di Mimmo Jodice con la fotografia negli anni ’60 e le prime incursioni nella sua Napoli.
Comunicato stampa
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‘Il mio mestiere non è fotografare. Il mio mestiere è vedere.’ Mimmo Jodice
Vistamarestudio è lieta di presentare Mimmo Jodice: Open City/ Open Work, a cura di Douglas Fogle, la prima personale dell’artista in galleria a Milano.
La mostra traccia un collegamento fra i primi esperimenti di Mimmo Jodice con la fotografia negli anni ’60 e le prime incursioni nella sua Napoli.
‘Mimmo Jodice crea ciò che comunemente viene chiamata fotografia. Ma lo si può davvero considerare un fotografo? Forse sarebbe meglio definirlo un visionario che utilizza la macchina fotografica nella sua esplorazione del mondo. Jodice ha trascorso buona parte degli ultimi sessant’anni utilizzando la macchina fotografica per guardare il mondo da molteplici e diverse prospettive. I suoi primissimi esperimenti risalgono agli anni Sessanta e rivelano un’attrazione rivoluzionaria per l’aspetto materico della fotografia – le proprietà quasi alchemiche della carta fotografica, le soluzioni reagenti, l’ingranditore e tutta l’attrezzatura della camera oscura. Infatti, le sue prime immagini non sono altro che sperimentazioni, volte a creare quello che, nel 1962, Umberto Eco definì “Opera aperta”, piuttosto che convenzionali riproduzioni documentaristiche del mondo.
Questa loro apertura, sia formale sia contenutistica, permette molteplici interpretazioni e lascia spazio a una poetica sperimentale d’avanguardia e, al tempo stesso, inaspettatamente umana. Mimmo Jodice: Open City/Open Work traccia un collegamento fra i primi esperimenti con la fotografia - i paesaggi architettonici strappati e ricomposti - e il primo tentativo di Jodice di “guardare” Napoli, la sua città natale, nella serie Teatralità quotidiana a Napoli, dell’inizio degli anni Settanta. Queste fotografie si avvicinano all’antropologia - immagini di feste popolari, manicomi, fabbriche, ecc.- per poi virare e aprirsi verso una poetica fatta di architetture e delle persone che vi abitano. Forma e contenuto si legano e si intrecciano nello sguardo di Jodice sulla città come organismo vivente e vitale, dagli angoli e i materiali più svariati: poesia visiva della vita di ogni giorno.’ Douglas Fogle
Vistamarestudio è lieta di presentare Mimmo Jodice: Open City/ Open Work, a cura di Douglas Fogle, la prima personale dell’artista in galleria a Milano.
La mostra traccia un collegamento fra i primi esperimenti di Mimmo Jodice con la fotografia negli anni ’60 e le prime incursioni nella sua Napoli.
‘Mimmo Jodice crea ciò che comunemente viene chiamata fotografia. Ma lo si può davvero considerare un fotografo? Forse sarebbe meglio definirlo un visionario che utilizza la macchina fotografica nella sua esplorazione del mondo. Jodice ha trascorso buona parte degli ultimi sessant’anni utilizzando la macchina fotografica per guardare il mondo da molteplici e diverse prospettive. I suoi primissimi esperimenti risalgono agli anni Sessanta e rivelano un’attrazione rivoluzionaria per l’aspetto materico della fotografia – le proprietà quasi alchemiche della carta fotografica, le soluzioni reagenti, l’ingranditore e tutta l’attrezzatura della camera oscura. Infatti, le sue prime immagini non sono altro che sperimentazioni, volte a creare quello che, nel 1962, Umberto Eco definì “Opera aperta”, piuttosto che convenzionali riproduzioni documentaristiche del mondo.
Questa loro apertura, sia formale sia contenutistica, permette molteplici interpretazioni e lascia spazio a una poetica sperimentale d’avanguardia e, al tempo stesso, inaspettatamente umana. Mimmo Jodice: Open City/Open Work traccia un collegamento fra i primi esperimenti con la fotografia - i paesaggi architettonici strappati e ricomposti - e il primo tentativo di Jodice di “guardare” Napoli, la sua città natale, nella serie Teatralità quotidiana a Napoli, dell’inizio degli anni Settanta. Queste fotografie si avvicinano all’antropologia - immagini di feste popolari, manicomi, fabbriche, ecc.- per poi virare e aprirsi verso una poetica fatta di architetture e delle persone che vi abitano. Forma e contenuto si legano e si intrecciano nello sguardo di Jodice sulla città come organismo vivente e vitale, dagli angoli e i materiali più svariati: poesia visiva della vita di ogni giorno.’ Douglas Fogle
09
settembre 2019
Mimmo Jodice – Open City/Open Work
Dal 09 settembre al 09 novembre 2019
arte contemporanea
Location
VISTAMARESTUDIO
Milano, Viale Vittorio Veneto, 30, (Milano)
Milano, Viale Vittorio Veneto, 30, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10 - 19
Vernissage
9 Settembre 2019, ore 19-21
Sito web
Ufficio stampa
SILVIA MACCHETTO
Autore
Curatore