Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Minatori. Ritratti dal sottosuolo
Lo sguardo di chi vive una buona parte del suo tempo nel sottosuolo è diverso, perché riporta alla luce la memoria del buio, un buio che segna l’anima come un tatuaggio. A fargli da sfondo è un bianco immacolato che sottolinea il nero del carbone sulla pelle. Nessun contesto, nessuna posa.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
RITRATTI DAL SOTTOSUOLO PER LA XX MOSTRA DEL ARTPORT Corner
I minatori della Carbosulcis si raccontano negli scatti fotografici di Adriano Mauri
OLBIA, 22 agosto 2012 – La XX mostra al Corner riprende il tema del reportage umanitario e di ritratto sociale. Soggetti degli scatti del fotografo Adriano Mauri sono i minatori della miniera della Carbosulcis di Nuraxi Figus, nella provincia di Carbonia-Iglesias in Sardegna. Loro, i minatori, sono i protagonisti e raccontano, attraverso gli sguardi segnati dal nero, l’esperienza del mondo minerario e della vita nel sottosuolo, a 400 metri di profondità. Sono gli ultimi minatori dell’ultima miniera di carbone ancora attiva in Italia e, dopo esser stati accolti dall’Istituto italiano della cultura a Còrdoba, in Argentina, le loro foto saranno esposte, dopo la mostra nell’Aeroporto di Olbia, a Iglesias dal Parco Geominerario, che gestisce il patrimonio di archeologia industriale delle miniere dismesse in Sardegna.
Il lavoro di Adriano Mauri non nasce per caso, la sua famiglia è legata al mondo minerario da tre generazioni. Dal bisnonno, anche lui fotografo, al nonno e padre impiegati di miniere, hanno condiviso territorio e difficoltà dei minatori. Adriano respira la stessa aria dei suoi soggetti, pur non facendo il minatore. Ha atteso questo progetto fotografico per un lungo periodo e, “probabilmente era tutto nella sua testa da anni”. Da fotografo riesce ad esaltare la loro condizione, cogliendo la fatica del duro lavoro sotto terra, al buio e lasciando all’intensità degli sguardi la narrazione. In abiti da lavoro, appena risaliti dal sottosuolo con gli occhi ancora impreparati alla luce forte dell’esterno, guardano dentro l’obiettivo di Mauri svelando ancora paure, ma anche sicurezza, e talvolta fierezza di aver ritrovato ancora una luce.
“La vita di Adriano Mauri, di Iglesias, è la fotografia. Questo lavoro nasce dalla grande tradizione del ritratto novecentesco ma, soprattutto, dal contatto con il mondo delle miniere della famiglia Mauri da tre generazioni. In questo progetto sono i minatori a raccontare la miniera con i loro visi e i loro sguardi. Persone e facce di miniera che nel proprio contesto sembrano ovvie, quasi scontate, senza niente di nuovo da comunicare. Ma i minatori non sono più gente che incontri dappertutto, quei pochi rimasti, sono una categoria in via d’estinzione nel mondo e la miniera è solo una: l’unica attiva in Sardegna è ad Iglesias. I ritratti dal sottosuolo di Mauri raccontano l’esistenza di persone che, silenziose, vivono quotidianamente esperienze talvolta drammatiche, che nessuno forse sarà mai in grado di descrivere meglio dei loro stessi sguardi. Lo sguardo di chi vive una buona parte del suo tempo nel sottosuolo è diverso, perché riporta alla luce la memoria del buio, un buio che segna l’anima come un tatuaggio. A fargli da sfondo è un bianco immacolato che sottolinea il nero del carbone sulla pelle. Nessun contesto, nessuna posa, nessun colore. Solo loro, in bianco e nero.”
Durata mostra: 23/08 – 12/09/2012
Apertura: Tutti i giorni
Orari: 11.30-15.00 / 18.00-21.00
E-mail: artport@geasar.it
tel. 0789/563506
I minatori della Carbosulcis si raccontano negli scatti fotografici di Adriano Mauri
OLBIA, 22 agosto 2012 – La XX mostra al Corner riprende il tema del reportage umanitario e di ritratto sociale. Soggetti degli scatti del fotografo Adriano Mauri sono i minatori della miniera della Carbosulcis di Nuraxi Figus, nella provincia di Carbonia-Iglesias in Sardegna. Loro, i minatori, sono i protagonisti e raccontano, attraverso gli sguardi segnati dal nero, l’esperienza del mondo minerario e della vita nel sottosuolo, a 400 metri di profondità. Sono gli ultimi minatori dell’ultima miniera di carbone ancora attiva in Italia e, dopo esser stati accolti dall’Istituto italiano della cultura a Còrdoba, in Argentina, le loro foto saranno esposte, dopo la mostra nell’Aeroporto di Olbia, a Iglesias dal Parco Geominerario, che gestisce il patrimonio di archeologia industriale delle miniere dismesse in Sardegna.
Il lavoro di Adriano Mauri non nasce per caso, la sua famiglia è legata al mondo minerario da tre generazioni. Dal bisnonno, anche lui fotografo, al nonno e padre impiegati di miniere, hanno condiviso territorio e difficoltà dei minatori. Adriano respira la stessa aria dei suoi soggetti, pur non facendo il minatore. Ha atteso questo progetto fotografico per un lungo periodo e, “probabilmente era tutto nella sua testa da anni”. Da fotografo riesce ad esaltare la loro condizione, cogliendo la fatica del duro lavoro sotto terra, al buio e lasciando all’intensità degli sguardi la narrazione. In abiti da lavoro, appena risaliti dal sottosuolo con gli occhi ancora impreparati alla luce forte dell’esterno, guardano dentro l’obiettivo di Mauri svelando ancora paure, ma anche sicurezza, e talvolta fierezza di aver ritrovato ancora una luce.
“La vita di Adriano Mauri, di Iglesias, è la fotografia. Questo lavoro nasce dalla grande tradizione del ritratto novecentesco ma, soprattutto, dal contatto con il mondo delle miniere della famiglia Mauri da tre generazioni. In questo progetto sono i minatori a raccontare la miniera con i loro visi e i loro sguardi. Persone e facce di miniera che nel proprio contesto sembrano ovvie, quasi scontate, senza niente di nuovo da comunicare. Ma i minatori non sono più gente che incontri dappertutto, quei pochi rimasti, sono una categoria in via d’estinzione nel mondo e la miniera è solo una: l’unica attiva in Sardegna è ad Iglesias. I ritratti dal sottosuolo di Mauri raccontano l’esistenza di persone che, silenziose, vivono quotidianamente esperienze talvolta drammatiche, che nessuno forse sarà mai in grado di descrivere meglio dei loro stessi sguardi. Lo sguardo di chi vive una buona parte del suo tempo nel sottosuolo è diverso, perché riporta alla luce la memoria del buio, un buio che segna l’anima come un tatuaggio. A fargli da sfondo è un bianco immacolato che sottolinea il nero del carbone sulla pelle. Nessun contesto, nessuna posa, nessun colore. Solo loro, in bianco e nero.”
Durata mostra: 23/08 – 12/09/2012
Apertura: Tutti i giorni
Orari: 11.30-15.00 / 18.00-21.00
E-mail: artport@geasar.it
tel. 0789/563506
23
agosto 2012
Minatori. Ritratti dal sottosuolo
Dal 23 agosto al 12 settembre 2012
fotografia
Location
ART PORT CORNER
Olbia, (Olbia-tempio)
Olbia, (Olbia-tempio)
Orario di apertura
ore 11.30-15 e 18 -21
Vernissage
23 Agosto 2012, ore 11:00
Autore
Curatore